Tesla realizza dei kit plug&play che invia in Ucraina e realizza un video per utilizzare il Powerwall come riserva di energia in emergenza
Tesla continua a mobilitarsi in aiuto dell’Ucraina e stavolta lo fa supportando gli operatori impegnati nelle attività di sicurezza e informazione con mini stazioni di ricarica. E’ solo l’ultima fattiva operazione di solidarietà che Tesla e SpaceX hanno messo in atto contro la guerra della Russia in Ucraina. La notizia che sta rimbalzando sui media esteri riguarda però anche il video (qui sotto) in cui viene spiegato in semplici passaggi come “hackerare” un Tesla Powerwall per utilizzarlo come fonte di energia in territorio di guerra.
TESLA INVIA I POWERWALL IN UCRAINA
Normalmente i Tesla Powerwall, sono accumulatori collegati alla rete domestica che si ricaricano dalla rete stessa o dall’impianto fotovoltaico, se presente. Servono da riserve di energia nei casi di black out e continuare ad alimentare le utenze anche in assenza totale di alimentazione elettrica. Una delle prime iniziative Tesla, in risposta alla richiesta di aiuto del primo vice ministro ucraino Mykhailo Fedorov, è stata inviare hardware per permettere il collegamento a internet. Tramite SpaceX è stato inviato un carico di server per consentire all’Ucraina di poter utilizzare la connessione a internet Starlink di proprietà dell’azienda americana. Si è però posto il problema di come alimentare l’attrezzatura e in generale come poter aiutare l’Ucraina nella fornitura di energia elettrica. A questo problema è stata in poco tempo trovata una soluzione ad hoc, inviando dei kit plug&play che Tesla ha messo insieme anche impegnando personale della vicina Gigafactory di Berlino.
IL VIDEO TESLA SPIEGA COME COLLEGARE I POWERWALL IN UCRAINA
Il video pubblicato sul canale MobilePowerwall, mostra anche come mettere insieme in semplici passaggi le stazioni di energia mobile inviate in Ucraina e renderle operative. Ufficialmente non c’è alcun chiaro riferimento a Tesla e a SpaceX, ma come riporta Electreck, la realizzazione della video guida è presumibilmente riconducibile a Tesla. Nel video qui sotto ci sono chiare indicazioni su come collegare il Tesla Powerwall senza essere esperti. È scontato ma occorre sottolinearlo che la necessità di assicurare una fonte di energia elettrica è prioritaria rispetto a qualsiasi altra considerazione sull’effettuazione di tali operazioni da parte di personale non specializzato. Un Tesla Powerwall al massimo livello di carica, può fornire 13,5 kWh di energia e una potenza massima di 7 kW (picco) o 5 kW (continua).
MUSK INVITA ALLA PRUDENZA PER NON ESSERE LOCALIZZATI
L’invio delle mini stazioni di ricarica da parte di Tesla è l’ultimo di una serie di iniziative a supporto dell’Ucraina:
– I server inviati per il collegamento a Internet tramite Starlink (SpaceX);
– La ricarica gratis ai Supercharger per tutte le auto elettriche, anche non Tesla, in corrispondenza delle vie di fuga dall’Ucraina;
Lo stesso Elon Musk su Twitter ha invitato i destinatari dei server in Ucraina ad essere prudenti. Nei post invita a posizionare le antenne lontano da potenziali obiettivi di attacco e utilizzare Starlink per brevi periodi. Il rischio paventato è che l’esercito russo possa localizzare i rifugi attraverso i segnali emessi dalle antenne. Sarà così anche con i pannelli fotovoltaici?