In arrivo nuovi incentivi auto nel 2020? Il Governo, per voce del titolare del MISE Patuanelli, sta pensando di coinvolgere anche i veicoli non elettrici
In Italia già dallo scorso anno, e fino a tutto il 2021, c’è un ecobonus per l’acquisto di auto elettriche o ibride plug-in con soglia massima di emissioni pari a 60 g/km. Inoltre alcune regioni propongono altri contributi per chi compra vetture ecologiche. Ma tutto questo evidentemente ancora non basta per svecchiare il parco auto e migliorare i livelli di inquinamento da trasporto su gomma. E così il Governo starebbe pensando di istituire nuovi incentivi auto nel 2020, aperti stavolta anche all’acquisto di veicoli non elettrici ma di ultima generazione (Euro 6), pur di incoraggiare la rottamazione del maggior numero di auto inquinanti. E dare nuovo slancio a un mercato dell’auto messo in crisi dagli effetti del Coronavirus.
INCENTIVI AUTO 2020 ANCHE PER LE VETTURE NON ELETTRICHE?
Lo ha anticipato il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, nel corso di una lunga intervista al Sole 24 Ore in cui ha illustrato le sue proposte per il rilancio dell’economia italiana. “L’automotive è al centro di una transizione complessa che va supportata”, ha spiegato il ministro, “Bisogna pensare a degli strumenti di rottamazione anche per l’acquisto di auto non elettriche. Dobbiamo partire da un dato: abbiamo un parco auto fatto per il 62% di modelli da Euro 4 in giù, tutte macchine che hanno almeno 10 anni. E il 32% sono Euro 3. Abbiamo perciò bisogno di una nuova rottamazione per migliorare i livelli di emissioni e dare un po’ di ossigeno al comparto. E lo stesso discorso vale per le moto e il settore delle due ruote”.
ROTTAMAZIONE AUTO 2020: LA PROPOSTA
Dunque per Patuanelli vanno al più presto messe in atto nuove e urgenti misure che incentivino l’acquisto di nuove auto, non necessariamente elettriche, con contestuale rottamazione delle più vecchie, fino alle Euro 4. Ricordiamo che l’attuale Ecobonus consente già di rottamare auto omologate alle classi Euro 0, 1, 2, 3 e 4 e moto Euro 0, 1, 2 o 3. Il problema è che finora il provvedimento ha funzionato fino a un certo punto, visto che in Italia (ma non solo in Italia) il mercato delle EV sta crescendo molto lentamente e gli automobilisti pronti a lasciare le auto tradizionali (benzina e diesel) per passare a quelle a trazione elettrica sono ancora una minoranza. Sia per i costi che per le scarse infrastrutture.
INCENTIVI ANCHE PER LE COLONNINE DI RICARICA
Pertanto, secondo Patuanelli, per rinnovare il vetusto parco auto che abbiamo in Italia non si può fare affidamento ai soli incentivi per l’elettrico, ma bisogna coinvolgere anche i nuovi modelli con motore a combustione interna Euro 6. Il ministro comunque non intende assolutamente rinnegare l’impegno della sua parte politica per una mobilità più sostenibile, e nella stessa intervista ha annunciato misure anche a favore delle vetture a zero emissioni: “Per quanto riguarda le auto elettriche dobbiamo incentivare la realizzazione delle apposite infrastrutture e delle colonnine di ricarica, con una sburocratizzazione profonda”. Vedremo se alle parole seguiranno i fatti.