
Class Action contro Toyota Mirai in California: clienti delusi dalle promesse e dall’esperienza con l'auto a idrogeno
Un gruppo di proprietari e locatari della Toyota Mirai negli USA ha avviato una class action contro il costruttore giapponese, accusandolo di pubblicità ingannevole. I motivi della controversia sono vari e lontani dalle promesse o da quanto pubblicizzato dal Costruttore, secondo i ricorrenti: tempi di rifornimento più lunghi, meno pompe disponibili dopo la chiusura di quelle Shell in California, un’autonomia inferiore a quella dichiarata che sta erodendo più velocemente il credito di 15 mila $ ricevuto all’acquisto.
TEMPI DI RIFORNIMENTO E DISPONIBILITÀ DELLE POMPE DI IDROGENO
Cambia la tecnologia (Fuel Cell Electric Vehicle), rispetto alle BEV, ma non le criticità di rifornimento. Uno dei principali motivi della controversia riguarda i tempi di rifornimento e la disponibilità delle stazioni di rifornimento di idrogeno. Toyota avrebbe promesso ai potenziali acquirenti che il rifornimento della Mirai sarebbe stato “paragonabile a quello a benzina”.
Tuttavia, la realtà si sarebbe rivelata molto diversa. I proprietari della Mirai hanno lamentato frequenti difficoltà nel trovare stazioni di rifornimento funzionanti, spesso dovendo percorrere lunghe distanze per raggiungerle. La situazione è stata ulteriormente complicata dalla chiusura di diverse stazioni di rifornimento gestite da Shell. All’inizio di quest’anno, Shell ha annunciato la chiusura di 7 delle 55 stazioni di idrogeno presenti in California.
Inoltre, anche quando si raggiunge una stazione che eroga idrogeno, non sempre è garantito il successo del rifornimento a causa di attrezzature difettose (la pompa congela velocemente e interrompe l’erogazione finché non si riscalda nuovamente), lasciando i conducenti bloccati in attesa di completare il rifornimento.
AUTONOMIA INFERIORE E COSTI CRESCENTI PER LA TOYOTA MIRAI
Un altro motivo su cui poggia la class action californiana riguarda l’autonomia della Toyota Mirai: Toyota avrebbe dichiarato un’autonomia di 357 miglia (575 km) per il modello Limited e di 402 miglia (647 km) per il modello XLE. Mentre i proprietari riferiscono un’autonomia inferiore di circa 100 miglia (160 km) rispetto a quanto dichiarato. Questa discrepanza, sommata alle difficoltà di rifornimento, amplifica il malcontento.
A peggiorare ulteriormente la situazione è il costo dell’idrogeno aumentato di circa il 200% negli ultimi due anni, passando da 13 dollari al kg nel 2022 a circa 36 dollari al kg nel 2024. Questo aumento, combinato con l’autonomia inferiore, ha eroso rapidamente il credito di 15.000 dollari per il carburante fornito da Toyota come incentivo all’acquisto, che secondo le previsioni della Casa auto sarebbe bastato per “almeno cinque anni” dall’acquisto.
SVALUTAZIONE TOYOTA MIRAI: SOLO 20% DEL VALORE DOPO 5 ANNI
Secondo quanto riportato da Carscoops, chi non è soddisfatto dell’auto, non può neppure rivenderla senza rimetterci. I problemi, a quanto pare ben noti in California – unico Stato scelto per le vendite della Mirai di prima e seconda generazione – hanno avuto un impatto significativo anche sul valore di rivendita della Toyota Mirai. I proprietari lamentano che l’auto mantiene solo il 19,4% del suo valore dopo 5 anni di utilizzo, rendendo l’investimento iniziale particolarmente oneroso e poco conveniente, secondo i clienti che hanno intentato la class action contro Toyota. Mentre in questo approfondimento riportiamo i dati di un’indagine sulla svalutazione media delle auto elettriche, rispetto a benzina, diesel ed ibride.