Colonnine elettriche nei condomini: come organizzarsi Nel giro di pochi anni vedremo spuntare tantissime colonnine elettriche nei condomini per la ricarica di auto green: ecco come organizzarsi fin da subito per installarne una.

Colonnine elettriche nei condomini: come organizzarsi

Nel giro di pochi anni vedremo spuntare tantissime colonnine elettriche nei condomini per la ricarica di auto green: ecco come organizzarsi fin da subito per installarne una.

17 Ottobre 2019 - 02:10

Il mercato delle auto elettriche in Italia è in crescita, grazie soprattutto all’Ecobonus 2019-2021 del governo e ai vari incentivi regionali, come quello partito pochi giorni fa in Lombardia. Tuttavia si tratta ancora di una crescita debole, anche a causa della scarsa diffusione delle colonnine di ricarica. Diffusione che peraltro è altamente disomogenea, con alcune zone discretamente coperte e altre con pochissime stazioni per decine di chilometri. La miglior soluzione al problema sarebbe quella di affiancare ai punti di ricarica pubblici il maggior numero possibile di ricariche condominiali, così da offrire una scelta decisamente più ampia, e in effetti qualcosa in tal senso si sta già muovendo. Vediamo perciò cosa bisogna fare e come organizzarsi per installare colonnine elettriche nei condomini.

INSTALLARE COLONNINE ELETTRICHE NEI BOX PRIVATI

In un condominio ci sono solitamente spazi comuni, per esempio un cortile, e spazi privati, come i box per le auto riservati agli inquilini e, talvolta, anche a persone non residenti. Chi dispone di un box privato è sicuramente più avvantaggiato, perché può installare (a proprie spese) la colonnina per la ricarica in un posto tutto suo e utilizzarla a qualsiasi ora senza doverla condividere con nessuno. Per installare la colonnina nel box di proprietà non servono particolari autorizzazioni: è sufficiente comunicare l’intenzione all’amministratore di condominio, che da parte sua ha il compito di verificare che tutto sia effettuato a norma e di stabilire l’ammontare delle spese relative per l’installazione e l’aggiornamento del Certificato di Prevenzione Incendi. A questo proposito ricordiamo che i Vigili del Fuoco hanno diffuso delle precise linee guida per regolare l’installazione di infrastrutture per la ricarica delle auto elettriche, che vi invitiamo a leggere.

Colonnine elettriche nei condomini

INSTALLARE COLONNINE ELETTRICHE NELLE AREE COMUNI

In mancanza di un box privato si può installare la colonnina in un’area comune, per esempio il cortile o il parcheggio condominiale. In questo caso, però, l’interessato o gli interessati devono ricevere l’approvazione dell’assemblea di condominio (basta la maggioranza semplice de voti) e i costi sono a carico di tutti i condomini che hanno aderito al progetto (chi vuole usufruirne in un secondo momento è ovviamente libero di aggiungersi, pagando le relative spese). Se l’assemblea boccia la proposta, il richiedente può comunque procedere all’installazione della colonnina di ricarica a patto di sostenere autonomamente i costi, inclusi quelli per la manutenzione e il ripristino degli spazi dopo i lavori. Lavori che non devono mai recare alcun pregiudizio alla stabilità, alla sicurezza, alla fruibilità e al decoro architettonico del fabbricato.

COLONNINE ELETTRICHE NEI CONDOMINI: LA NORMATIVA

Gran parte delle disposizioni fin qui esposte sono state introdotte con la legge n. 134 del 2012 (Decreto Sviluppo). Successivamente il Decreto Legge 257/2016, diventato pienamente operativo dal 2018, ha stabilito che gli edifici di nuova costruzione, con almeno 10 unità abitative, debbano essere predisposti per l’installazione di colonnine di ricarica in numero non inferiore al 20% dei posti disponibili. Per gli edifici non residenziali con superficie utile di almeno 500 metri quadri, invece, deve poter essere installata una colonnina per ciascun posto auto. Da ricordare infine che, grazie all’Ecobonus 2019-2021, chi acquista una colonnina di ricarica privata per veicoli elettrici può usufruire di una detrazione del 50% in 10 anni fino a un massimo di 3.000 euro. Rientrano nella detrazione fiscale le spese sostenute per l’acquisto e l’installazione dell’impianto e le spese per l’aumento della potenza del contatore dell’energia elettrica fino a 7 kW.

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