Auto elettriche Europa 2021: VW in testa, Stellantis 2°, Tesla giù Dopo l’emergenza i Costruttori auto potrebbero raccogliere i cocci se con il Coronavirus diremo addio all’elettrificazione. Ecco perché

Auto elettriche Europa 2021: VW in testa, Stellantis 2°, Tesla giù

Tesla incalzata da Volkswagen e Stellantis nelle vendite di auto elettriche in Europa 2021: classifica, numeri e previsioni

5 Agosto 2021 - 01:08

La classifica delle auto elettriche più vendute in Europa nel primo semestre del 2021, vede Tesla alle spalle di Volkswagen e Stellantis. Le rilevazioni di Jato Dynamics rafforzano ulteriormente le previsioni sul futuro di Tesla. Se da un lato la Tesla Model 3 si conferma l’auto elettrica più venduta in Europa a giugno, dall’altro questo vantaggio potrebbe presto essere divorato dai Costruttori che oggi occupano una posizione di mercato più ampia. E tra qualche paragrafo capirete meglio il perché. Ecco la Top 10 di costruttori e modelli di auto elettriche più vendute in Europa e quali sono le previsioni probabili.

TOP 10 COSTRUTTORI AUTO ELETTRICHE EUROPA H1 2021

Secondo i dati di Jato Dynamics, Volkswagen è il Costruttore di auto elettriche in testa alle vendite del primo semestre (H1 2021). Alle sue spalle ci sono il gruppo Stellantis (FCA-PSA) e Tesla. A parte le posizioni della Top 10 dei Costruttori è interessante fare qualche riflessione anche sul market share auto elettriche e auto a combustione (ICE) dei singoli gruppi. Nel primo semestre 2021, sono solamente Hyundai (5^), Daimler (6^) e Geely (8^) i costruttori che hanno venduto più auto elettriche che auto ICE. Perché è importante questo dato? Perché è molto probabile che il posizionamento futuro dei Costruttori dipenderà dalla bravura di ogni brand a tenersi in casa i clienti, quando dovranno passare alle auto a batterie. E se non succederà esattamente nel 2035 con il divieto nell’Unione europea, prima o poi accadrà.

AUTO ELETTRICHE: QUAL E’ IL VANTAGGIO DEI GRUPPI?

I clienti fedeli a un brand che oggi continuano a guidare auto ICE si riverseranno sulla gamma elettrica dello stesso Brand o dello stesso gruppo. La condizione che appare imprescindibile è poter accontentare un ampio bacino di consumatori con una gamma trasversale e differenziata. Se ora torniamo a guardare le statistiche raffigurate nell’immagine sopra ci rendiamo conto che il market share ICE di Tesla è zero (ovvio), ma cosa più importante è che ad oggi la sua gamma conta appena 4 modelli, per un posizionamento piuttosto premium (senza incentivi servono circa 50 mila euro per la Model 3). E’ probabile che la Tesla Model 2 aiuterà a tenere testa ai Costruttori di auto concorrenti, che intanto contano sulla Brand Awareness cercando di recuperare nel giro di mesi qualcosa che Tesla ha costruito in anni. Ma alla fine cosa succederà?

LE AUTO ELETTRICHE PIU’ VENDUTE IN EUROPA A GIUGNO 2021

Le previsioni nefaste su Tesla ipotizzano che il suo vantaggio sarà sempre più risicato e le vendite saranno diluite tra i vari Brand. E questo è possibile se la domanda che ha messo in difficoltà la produzione Tesla inizierà a ridursi. Intanto gli automobilisti avranno sempre più scelta, ma tra modelli di auto elettriche nate su piattaforme condivise in nome delle economie di scala. Sempre Jato infatti ci dice che a giugno 2021 la Tesla Model 3, nonostante i vari difetti e problemi di produzione, è il modello più venduto in Europa (oltre 25 mila), davanti a Renault ZOE (oltre 8200) e Volkswagen ID3 (quasi 7 mila). Se proviamo un attimo a non considerare il prezzo, che sarebbe un ulteriore fattore penalizzante per la Model 3 rispetto alle altre, si capisce (nel paragrafo seguente) perché probabilmente Tesla continuerà a non avere dei diretti concorrenti sul mercato. Clicca l’immagine sotto per vederla a tutta larghezza.

AUTO ELETTRICHE: IL VANTAGGIO DI TESLA SUI COSTRUTTORI

Se Tesla non avesse previsto le difficoltà di sviluppo dei software dei concorrenti che producono auto da oltre un secolo (modelli entrati in produzione con software poi ultimati durante le consegne), non avrebbe probabilmente creduto nel piano di espansione in Europa (Germania) e Cina in largo anticipo. Invece tra qualche anno potrà soddisfare una domanda in crescita e più ampia anche in Europa abbattendo i tempi di consegna e i costi. Magari riuscirà anche a colmare le lacune che ha ammesso di avere in produzione per l’elevato numero di ordini. Ma se continuerà ad essere un’azienda tecnologica senza tramutarsi in un assemblatore di veicoli, è probabile che le previsioni nefaste saranno smentite da nuovi numeri.

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