Auto connesse: entro il 2025 le apriremo con lo smartphone
Come per le auto in car sharing che si aprono con una scheda, così lo smartphone sarà la chiave simbolica e tecnologica dell'auto del futuro

Come per le auto in car sharing che si aprono con una scheda, così lo smartphone sarà la chiave simbolica e tecnologica dell'auto del futuro
Frost & Sullivan ha presentato lo studio intitolato “Strategic Analysis of the Vehicle-sharing Technologies Market”, un'analisi strategica che fa parte del programma Automotive & Transportation Growth Partnership Service. Questa analisi offre una panoramica delle tendenze tecnologiche, dei fattori trainanti e limitanti e delle opportunità nel mercato delle tecnologie di car sharing. Lo studio in questione offre però anche una prospettiva futura in merito alla tecnologia che di serie avremo sulle automobili dal 2020 in poi e mette in evidenza il ruolo centrale dello smartphone.
EVOLUZIONE VELOCE – Gli ultimi anni fino a oggi, nel settore automobilistico, hanno messo in evidenza che le tecnologie per la condivisione dei veicoli si sono evolute da semplici sistemi manuali a sistemi computerizzati sempre più complessi. Le previsioni confermano che nei prossimi 3-7 anni, il mercato abbandonerà progressivamente le tecnologie off-the-shelf a favore di software open-source, sistemi plug-and-play e tecnologie NFC (near field communications) e bluetooth a basso consumo energetico (BLE) basate su smartphone. Lo studio in questione scommette sul fatto che, entro il 2025, le tecnologie di guida autonoma, di mobilità connessa e di ricarica dei veicoli elettrici saranno il fulcro del mercato delle tecnologie per il car sharing (leggi qui la nostra prova su strada di Car2go Roma). Si tratta però di un ambito molto vicino al mondo dell'automobile, che potrebbe benissimo catturare l'esperienza del car sharing per riproporla al privato, di serie.
SEMPRE DI PIU' – Lo studio “Strategic Analysis of the Vehicle-sharing Technologies Market”, rivela che gli utenti del car sharing a livello globale raggiungerà entro il 2020 quota 26 milioni di membri. Pensate che i costruttori di auto siano “così ingenui” da lasciarsi scappare un'occasione tale? Un test di affidabilità garantito da 26 milioni di utenti è abbastanza per capire su quale tecnologia puntare e come proporla ai clienti. Gli operatori di car sharing saranno colti da una grande competizione tra loro e potranno elevarsi alla massa per la scelta (anche coraggiosa, oltre che sicura) delle applicazioni tecnologiche. Ciò che è auspicabile è un aumento delle partnership tra operatori di car sharing, aziende tecnologiche e case produttrici; Geraldine Priya, analista di Frost & Sullivan, ha commentato così questa situazione: “le tecnologie basate su NFC stanno diventando una dotazione standard negli smartphone della maggior parte delle case produttrici. Ciò creerà nuove opportunità per fornire soluzioni di controllo remoto dei veicoli economiche basate su smartphone. Gli operatori di car sharing saranno inoltre in grado di offrire un'esperienza superiore ai proprietari di automobili attraverso le caratteristiche di personalizzazione automatica, come ad esempio le impostazioni dello specchietto retrovisore e dei sedili configurabili sullo smartphone.”
LE DIFFICOLTA' CI SONO – Tuttavia, non è tutto “oro ciò che luccica”; infatti le soluzioni per il controllo degli accessi e la localizzazione del veicolo basate su smartphone presentano diversi problemi legati alla sicurezza, ecco perché alcuni costruttori come Fca stanno assumendo degli hackers. Già altri argomenti legati alle future tecnologie applicate al mondo auto ci hanno riportato a note problematiche, ovvero al rischio di attacchi informatici, intercettazioni dei segnali di comunicazione, furti, corruzione dei dati e virus (vedi le conseguenze del conflitto tra hacker e automobili). Sono tutti problemi che rallenteranno la diffusione delle soluzioni di car sharing basate su smartphone. Inoltre, come già visto per la guida autonoma, le normative legali in alcuni paesi non creano un ambiente favorevole all'adozione delle tecnologie future sul car sharing. Dunque, come sarà possibile superare questi ostacoli? Bisognerebbe lasciarsi motivare dalla seguente formula: “i vantaggi superano le difficoltà e migliorano la nostra società”, questo è il messaggio che si nasconde anche dietro le parole di Priya: “gli operatori di car sharing cercano di attirare un maggior numero di abbonati abbassando i costi e migliorando l'esperienza dell'utente attraverso l'integrazione di tecnologie come l'accesso senza chiavi tramite smartphone. Le automobili semi-autonome e completamente autonome nei parchi macchine degli operatori di car sharing diventeranno una realtà tra il 2018 e il 2025, rispettivamente, semplificando ulteriormente il car sharing e aprendo nuove porte per gli operatori del mercato.” Sembra allora che il mondo dell'automobile corra di pari passo a quello che il car sharing vorrà proporre dal 2020 in poi; l'uno si servirà dell'altro e insieme dovranno superare le problematiche presenti, ma, come già visto in passato, la tecnologia arriva sempre con fare impetuoso, sempre in anticipo, capace solo così di spianare la strada a un utilizzo quotidiano.