Auto connesse “di serie”: gli USA valutano l'obbligo entro il 2020

Auto connesse “di serie”: gli USA valutano l'obbligo entro il 2020 Gli USA vogliono fare presto: connettività V2V obbligatoria dal 2020. Dubbi per la privacy

Gli USA vogliono fare presto: connettività V2V obbligatoria dal 2020. Dubbi per la privacy, il prezzo di 351$ e le auto che ne rimangono sprovviste

14 Dicembre 2016 - 01:12

Sarebbe molto utile “aumentare” i nostri sensi, estendendoli dove la vista non arriva e l'udito non sente. Sulle strade, per esempio, farebbe molto comodo vedere dietro un angolo o sapere cosa c'è dopo un grosso camion che toglie la visuale. In realtà la tecnologia consentirebbe già queste “visioni”, ad esempio tramite le onde radio: basterebbe che i veicoli trasmettessero con questo link informazioni su sé stessi e la loro posizione. La fattibilità di questi sistemi è dimostrata dalla decisione delle autorità USA, che li vorrebbero di serie già dal 2020 per le auto e i light truck (anche le Case si muovono: leggi delle Audi che “parlano” con i semafori).

LA SICUREZZA VIAGGIA SULLE ONDE Le Autorità di regolamentazione statunitensi pensano infatti di rendere obbligatori, per le automobili ed i light truck (veicoli, quali SUV, van e pickup, di peso inferiore a 8.500 libbre) sistemi in grado di inviare in streaming dati sui loro movimenti. I perché di una simile decisione sono presto detti: in questo modo ogni veicolo avrà la “percezione” degli altri suoi simili e sarà molto più facile evitare collisioni. La notizia riportata da Bloomberg include anche una scadenza piuttosto ravvicinata per l'entrata in vigore di quest'obbligo: 4 anni da oggi, ossia il 2020. Il Dipartimento dei Trasporti USA, nel diramare la notizia ieri, ha anche enfatizzato il fatto che questa tecnologia lavorerà mano nella mano con i dispositivi di sicurezza e assistenza alla guida già disponibili oggi, come la frenata automatica anticollisione, e sarà un altro passo verso la realizzazione dei veicoli a guida autonoma.

ENTRARE NELLA STORIA La proposta è uno dei più ambiziosi tentativi che si ricordino nell'utilizzo della tecnologia per ridurre incidenti e morti sulle strade e appare quantomai di attualità alla luce del fatto che nel 2015 le vittime degli incidenti negli USA sono aumentate del 7,7%. Il Segretario ai trasporti Anthony Foxx non ha fatto giri di parole quando ha detto che “stiamo 'lanciando la palla' il più lontano possibile per realizzare pienamente il potenziale che le tecnologia dei trasporti hanno nel salvare vite umane”. Foxx, che lascerà il suo incarico a gennaio quando il presidente Donald Trump assumerà la pienezza dei poteri (leggi come l'EPA è tornata alla carica abbassando i limiti dei consumi a 23 km/l), ha detto ai giornalisti che questa proposta fa parte di un disegno che mira a promuovere nuove tecnologie, tra le quali piccoli aerei senza pilota e i veicoli autonomi. Come da consuetudine statunitense, si aprirà un periodo di 90 giorni durante il quale i cittadini e gli esponenti dell'industria automobilistica potranno presentare osservazioni in merito alla proposta. I pareri così raccolti saranno tenuti in conto nella fase di finalizzazione delle norme; Foxx ha stimato che occorrerà un anno per arrivare alla stesura definitiva dei regolamenti, che lasceranno comunque spazio ai Costruttori per definire le funzioni disponibili.

QUESTIONI SUL TAPPETO Dal canto suo l'industria sta esaminando la proposta, come dichiarato da Gloria Bergquist, Vice presidente della Alliance of Automobile Manufacturers (è la stessa associazione che ha bussato a Trump perché rivedesse le norme sulle emissioni). La tecnologia della sezione radio è attualmente in fase di test sulle strade in Michigan e sarà provata su alcuni veicoli già dal 2017; i dispositivi potrebbero costare fino ad un massimo di 351 dollari e non si escludono versioni portatili nell'ottica di facilitare l'adozione di queste tecnologie, come suggerito da NHTSA. In effetti, anche se almeno la metà di tutti i veicoli nuovi dovrebbero essere dotato di questa tecnologia V2V entro due anni dall'entrata in vigore dei regolamenti, potrebbe passare un decennio perché i veicoli “invisibili” (non dotati cioè di questo link radio) spariscano dal circolante. Altra questione spinosa è quella delle frequenze: questi segnali, la cui portata sarebbe di circa 300 metri con scansioni fino a 10 per secondo, potrebbero viaggiare su una banda che fa gola anche ai costruttori Hi-Tech (leggi delle auto connesse V2V ferme per le interferenze radio): la Federal Communications Commission sta comunque cercando di conciliare queste esigenze contrapposte. Altre difficoltà sono da affrontare sia nel settore della cibersecurity sia da quello della privacy, per evitare che i guidatori siano “tracciati”. In ogni caso vale la pena di arrivare ad un sistema funzionante e diffuso: NHTSA, analizzando soltanto due scenari di incidenti (negli incroci e nelle svolte a sinistra) ha concluso che la metà di tutti i sinistri ed i decessi si sarebbero potuti evitare con questa tecnologia, cosa che equivarrebbe a scongiurare 1.080 morti e 270.000 feriti l'anno negli USA.

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