
VW Caddy al test dell’alce: voto solo sufficiente con le all season
Il VW Caddy non nasce per essere performante, ma ci sono alcuni aspetti che lo penalizzano nel test dell’alce rispetto ad altri MPV
Il VW Caddy non nasce per essere performante, ma ci sono alcuni aspetti che lo penalizzano nel test dell’alce rispetto ad altri MPV
Il VW Caddy è uno degli MPV (Multi Purpose Vehicle) più utilizzati per disparati impieghi: la famiglia, il lavoro e la trasformazione in officine mobili o mezzi per il depannage. Ma come si comporta il Volkswagen Caddy nel test dell’alce? Nonostante la ricca presenza di ausili e sistemi di sicurezza attiva, il Caddy risulta molto meno pronto di altri veicoli equivalenti, in parte anche a causa delle gomme 4 stagioni. Il test dell’alce rivela le reazioni dell’auto che possono mettere in difficoltà un conducente comune davanti a un ostacolo improvviso da evitare. Ecco il video del test VW Caddy realizzato dal magazine spagnolo Km77, specializzato in test e prove su strada.
COME AVVIENE IL TEST DELL’ALCE
Il test dell’alce (o Moose Test) si basa sulla norma ISO 3888-2. In parole più semplici, il collaudatore al volante dell’auto da testare guida fino a una velocità di prova costante. Quando arriva a un punto contrassegnato dai coni sterza improvvisamente per evitare un ostacolo, che potrebbe essere un’altra auto o un animale selvatico. Prima della sterzata il conducente alza il piede dall’acceleratore e la manovra di evitamento avviene solo utilizzando il volante e senza alcun altro comando ma con il sistema di sicurezza ESP attivo. La sterzata si svolge in due fasi:
– l’evitamento dell’ostacolo, eseguito a una velocità sempre più alta nelle varie prove. Questo per verificare qual è il limite in cui il volante, le sospensioni, il telaio e gli pneumatici consentono un controllo gestibile anche davanti a un ostacolo imprevisto;
– il rientro nella traiettoria iniziale (un corridoio di coni largo 3 metri) senza richiedere eccessive correzioni di volante e senza abbattere coni. Si possono verificare in caso di sovrasterzo (tendenza al testacoda) o sottosterzo (le ruote anteriori scivolano lateralmente e l’auto allarga la traiettoria) entrambi comportamenti di un’auto che ha raggiunto i suoi limiti di stabilità;
Oltre al test dell’alce, il Volkswagen Caddy è stato messo alla prova anche nello slalom tra i coni a velocità di circa 60 km/h. In questo test la tendenza al rollio (l’auto si corica lateralmente) è esasperata per portare al limite l’aderenza degli pneumatici. Ecco come sono andate le due prove con Volkswagen Caddy nel video qui sotto.
TEST VW CADDY: SOTTOSTERZO E GOMME PENALIZZANO LA PROVA
Nel test dell’alce il Volkswagen Caddy ha mostrato fin da subito di non essere a suo agio a velocità più alte, senza reazioni imprevedibili, ma comunque con un notevole sottosterzo. Infatti il risultato migliore senza abbattere coni è stato registrato a 67 km/h, una velocità molto bassa rispetto a quella di riferimento di 77 km/h. Secondo i colleghi spagnoli, i fattori che hanno penalizzato l’auto nel test sono l’intervento meno incisivo del controllo di stabilità e le gomme all season con cui era equipaggiato il Caddy:
– “Con l’Opel Combo Life abbiamo raggiunto una velocità di ingresso molto più elevata, cosa che, in parte, è dovuta al fatto che gli aiuti elettronici sono intervenuti maggiormente durante la manovra”;
– “Volkswagen ha consegnato il Caddy con pneumatici 4 stagioni Bridgestone Weather Control A005 certificati invernali (3PMSF). Non sono ottimali per questo test in una giornata estiva con una temperatura ambiente di 36 °C, poiché le loro prestazioni sono notevolmente inferiori a quelle di uno pneumatico estivo”.
“Nei tentativi a velocità più elevate, le reazioni del VW Caddy non complicano la vita al conducente. Quello che succede, semplicemente, è che ha notevole sottosterzo”.
TEST SLALOM VW CADDY: SICURO MA LENTO
Il test di slalom del VW Caddy non entusiasma ma va considerata la tipologia di veicolo non votata alla guida grintosa e a rallentare la prova c’è anche il cambio automatico. “I trasferimenti di carico avvengono in modo relativamente lento, ma la sospensione contiene bene i movimenti del corpo, che in nessun caso sono troppo ampi”. Mentre sull’agilità tra i coni, “il tempo necessario per completare lo slalom è uno dei più lunghi fino ad oggi ottenuti, cosa ragionevole visto l’approccio di questo mezzo. Il cambio automatico ha la sua piccola parte di colpa, dato che non consente molte accelerazioni fin dalla partenza”.