Stop benzina e diesel 2035: voto finale rinviato a data da destinarsi

Stop benzina e diesel 2035: voto finale rinviato a data da destinarsi

Torna in dubbio lo stop a benzina e diesel dal 2035: il voto finale del Consiglio UE è stato rinviato a data da destinarsi a causa di alcune posizioni contrarie, tra cui quella dell'Italia

3 Marzo 2023 - 12:20

La strada verso lo stop alle auto benzina e diesel dal 2035, che sembrava comodamente in discesa dopo la pronuncia favorevole del Parlamento europeo, si è improvvisamente trasformata in un’ascesa al Mortirolo a seguito del no dell’Italia e delle condizioni poste dalla Germania. Al punto che la presidenza svedese ha deciso di togliere il provvedimento dall’ordine del giorno del Consiglio UE del 7 marzo, che nelle intenzioni iniziali doveva semplicemente ratificarne l’approvazione, rinviando il voto finale ‘a data da destinarsi’.

STOP BENZINA E DIESEL DAL 2035: PASSA (PER IL MOMENTO) LA LINEA DI ITALIA E GERMANIA

Per il momento è dunque passata la linea dei Paesi scettici, che con Italia e Germania comprende anche Polonia e Bulgaria, e le diplomazie saranno adesso chiamate a un duro lavoro per rimettere a posto i pezzi. Alle condizioni attuali può davvero accadere di tutto e non escludiamo che l’intero provvedimento possa addirittura saltare se non si riuscirà a trovare un punto di accordo.

Ricordiamo che l’Italia ha motivato il suo no reclamando una transizione economicamente sostenibile e socialmente equa in cui l’elettrico non debba per forza rappresentare l’unica via per arrivare alle zero emissioni, ma che si possa considerare l’utilizzo di carburanti rinnovabili compatibili con i motori termici.

Mentre la Germania, il cui Governo formato da diverse anime risulta comunque spaccato, subordina il suo sì alla presentazione di una proposta comunitaria che preveda l’immatricolazione di auto e veicoli commerciali leggeri con motori a combustione anche dopo il 2035 a condizione che possano essere alimentati da e-fuel (carburanti biologici e sintetici).

COME SI È GIUNTI AL RINVIO DEL VOTO FINALE SULLO STOP AI MOTORI ICE DAL 2035

La notizia del rinvio è giunta questa mattina quando il Coreper, il comitato dei rappresentanti permanenti dei Paesi UE, ha deciso nuovamente (dopo il primo slittamento di mercoledì scorso) di non esprimersi sull’adozione del regolamento che prevede lo stop all’immatricolazione di auto benzina e diesel dal 2035, un passaggio propedeutico al voto finale del Consiglio europeoo. Troppo alto, infatti, il rischio di una bocciatura (Italia, Germania, Polonia e Bulgaria hanno i numeri per formare la cosiddetta ‘minoranza di blocco’) che avrebbe provocato uno scossone forse irreparabile, mentre adesso c’è ancora margine per trovare un’intesa. Non essendosi pronunciato il Coreper, l’ordine del giorno è stato di conseguenza tolto dall’agenda del Consiglio che il prossimo 7 marzo avrebbe dovuto approvare e adottare in via definitiva l’accordo raggiunto nei mesi scorsi in Commissione e all’Europarlamento.

Come ha spiegato su Twitter Daniel Holmberg, portavoce della presidenza svedese del Consiglio UE, la questione sarà affrontata a ‘tempo debito’. Quello necessario per trovare un’intesa che vada bene a tutti (oppure per far saltare completamente il provvedimento).

RINVIO VOTO SU STOP BENZINA E DIESEL DAL 2035: LE REAZIONI DEL GOVERNO ITALIANO

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy del Governo italiano, Adolfo Urso, ha commentando euforicamente il rinvio del voto, dichiarando che “con il nostro No abbiamo svegliato l’Europa. Speriamo che altri comprendano che è l’ora della ragione non certo della rassegnazione. Su tutti i dossier saremo in campo sino alla clausola di revisione del 2026 quando avremo la maggioranza per cambiare le regole e salvaguardare l’industria e il lavoro d’Europa”.

Ovviamente sulla stessa linea il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, secondo cui “oggi non possiamo imporre scelte perentorie come quella dello stop al 2035, senza guardare ai singoli contesti nazionali. L’Italia punta sull’elettrico, non a caso, abbiamo dato il via libera al decreto per 21 mila colonnine di ricarica in centri urbani e superstrade, ma dire ‘tutto elettrico dal 2035’ è una posizione ideologica: l’Italia è uno dei Paesi che ha cominciato a sviluppare biocarburanti e carburanti sintetici”.

Infine per il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, “il rinvio a data da destinarsi del voto in Europa sul divieto alle auto a benzina e diesel dal 2035 rappresenta un grande segnale: è stata infatti ascoltata la voce di milioni di italiani e il Governo ha dimostrato di offrire argomenti di buonsenso sui tavoli internazionali, a difesa della nostra storia e del nostro lavoro. La strada è ancora lunga ma non ci svenderemo alla Cina”.

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