Stop 2035, Euro 7 e CO2 mezzi pesanti: i Paesi scettici bloccano tutto

Stop 2035, Euro 7 e CO2 mezzi pesanti: i Paesi scettici bloccano tutto

Stop ICE 2035, standard Euro 7 ed emissione CO2 dei mezzi pesanti: i Paesi scettici, tra cui l'Italia, minacciano di bloccare tutto se non ci saranno modifiche

14 Marzo 2023 - 11:31

Il vertice dei cosiddetti ‘Paesi scettici’, svoltosi a Strasburgo, ha inferto un altro duro colpo al processo di transizione ecologica dell’UE. I partecipanti hanno infatti condiviso una visione pragmatica dei dossier ambientali minacciando di bloccare le tre proposte legislative che hanno un impatto diretto sul futuro della mobilità in Europa (lo stop all’immatricolazione di auto ICE dal 2035, il nuovo standard Euro 7 per i veicoli leggeri e il nuovo regolamento sulle emissioni di CO2 dei mezzi pesanti) se i provvedimenti non saranno modificati. Nei prossimi mesi sarà dunque necessaria una forte azione diplomatica per proseguire con le politiche del Fit for 55.

CHI SONO I PAESI SCETTICI SULLA TRANSIZIONE ECOLOGICA DELL’UE

Al tavolo di Strasburgo hanno preso parte Martin Kupka, ministro dei Trasporti della Repubblica Ceca e promotore dell’incontro, i suoi colleghi di Italia (Matteo Salvini), Germania (Volker Wissing) e Polonia (Andrzej Adamczyc) e, in video collegamento, i rappresentanti dei governi di Ungheria, Slovacchia, Romania e Portogallo. Un gruppo politicamente eterogeneo (si va dai sovranisti polacchi e ungheresi ai socialisti portoghesi) ma molto compatto e soprattutto in grado di formare un’invalicabile minoranza di blocco. Significa che senza i voti di questi Paesi non si approva nessun provvedimento.

EURO 7: “IL NUOVO STANDARD È IRREALISTICO”

Il ministro ceco Kupka ha puntato l’indice in particolar modo sull’introduzione del nuovo standard Euro 7 per i veicoli leggeri, che impone di sviluppare motori più puliti dal 2025 prevedendo un ulteriore taglio degli inquinanti come il monossido di carbonio, gli ossidi d’azoto e il particolato fine: “la proposta sugli Euro 7 è irrealistica e va modificata. Siamo inoltre preoccupati del potenziale effetto negativo sull’ambiente perché con l’aumento dei costi delle auto si penalizzerà il ricambio del parco circolante, visto che sempre meno persone potranno permettersi di cambiare auto”.

I tedeschi si sono invece soffermati sul loro ‘cavallo di battaglia’, ossia la produzione e la vendita di motori in grado di funzionare con gli e-fuel anche dopo il 2035, mostrando un cauto ottimismo: “Sono fiducioso che sugli e-fuels si faranno progressi”, ha dichiarato il ministro Wissing al termine dell’incontro. Aggiungendo però che senza un accordo l’impasse non si sbloccherà.

E l’Italia? Matteo Salvini ha ribadito ancora volta la linea adottata dal Governo italiano, che resta favorevole alla transizione green purché sia realistica e improntata sul buonsenso e sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale, a difesa di aziende e posti di lavoro. Il nostro Esecutivo conferma la sua contrarietà al nuovo standard Euro 7 e al dossier CO2 per veicoli leggeri e pesanti a meno che non rientrino i biocarburanti e gli e-fuel.

COMMISSIONE EUROPEA: EURO 7 NECESSARIO PER RIDURRE L’INQUINAMENTO

Intanto da Bruxelles la portavoce della Commissione europea, Sonya Gospodinova, ha risposto alle considerazioni dei Paesi scettici ricordando che l’attuale normativa Euro 6 risale al lontano 2012 e che da allora l’industria si è evoluta e già adesso le case costruttrici sono molto vicine ai livelli richiesti dal nuovo standard: “la proposta è certamente ambiziosa ma realistica. Dobbiamo pensare prima di tutto che la riduzione delle emissioni inquinanti prevista dall’Euro 7 limita l’inquinamento atmosferico e dunque serve a proteggere la salute dei cittadini. Dev’essere questa la nostra priorità”.

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