
Ritardi aerei: rimborsi più bassi, arriva la stretta UE
L'UE ha proposto alcune modifiche al regolamento sul trasporto aereo che modifica i meccanismi di rimborso rendendoli più complicati
L'UE ha proposto alcune modifiche al regolamento sul trasporto aereo che modifica i meccanismi di rimborso rendendoli più complicati
I ritardi aerei sono sempre più frequenti, soprattutto d’estate e anche da parte di quelle low-cost che un tempo si vantavano degli arrivi in orario, ma l’Unione Europea invece di proteggere i viaggiatori aumentando gli indennizzi sembra andare da tutt’altra direzione. Nei giorni scorsi, infatti, il Consiglio dei Trasporti UE ha proposto alcune modifiche al regolamento CE 261/2004 sul trasporto aereo che modifica le procedure di rimborso rendendole molto più complicate. Insomma, oltre al danno (del ritardo) arriverà presto la beffa (del mancato rimborso).
COSA CAMBIA SUI RIMBORSI PER I RITARDI AEREI
L’attuale regolamento, infatti, prevede che si possa chiedere un risarcimento se il ritardo del volo è superiore alle 3 ore e fino a un importo di 600 euro a passeggero. La proposta del Consiglio dei Trasporti europeo (di cui fanno parte i ministri dei Trasporti dei 27 Stati membri, per l’Italia è Salvini) è invece più restrittiva perché l’indennizzo massimo in caso di ritardo viene abbassato a 500 euro e solo se il ritardo risulta superiore a 4 ore (per i voli sotto i 3.500 km) oppure a 6 ore (per quelli superiori a 3.500 km).
La proposta dell’organismo UE introduce pure nuovi limiti ai rimborsi per la riprotezione su altri vettori in caso di cancellazione del volo: in pratica, con il nuovo regolamento, se le compagnie non offrono un volo alternativo, i viaggiatori che provvedono autonomamente all’acquisto di un collegamento per giungere a destinazione, potranno chiedere un rimborso fino al 400% del costo originale del biglietto. Al di la dell’apparenza di un rimborso alto, chiarisce il Codacons in duro comunicato stampa (in cui annuncia azioni legali contro il provvedimento), chi per esempio ha acquistato un volo low cost da 30 euro potrà chiedere al massimo 150 euro di rimborso, anche se avrà speso molto di più per l’acquisto last minute di un volo alternativo.
NUOVI RIMBORSI PER I RITARDI DEI VOLI: LA SPIEGAZIONE DEL MIT
Occorre dire che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha presentato in maniera molto più favorevole le proposte al regolamento europeo sui diritti dei passeggeri nell’UE, sottolineandone gli aspetti positivi. Ad esempio, se è vero che l’importo massimo dell’indennizzo scende da 600 a 500 euro, è anche vero che quello minimo sale dagli attuali 250 a 300 euro. Inoltre si prevede di rafforzare l’assistenza dovuta ai passeggeri in caso di ritardi superiori alle due ore.
Per quanto riguarda invece l’aspetto più controverso, ossia l’innalzamento da 3 a 4 ore del tempo limite concesso al vettore per tentare di riorganizzare il volo prima che scatti il diritto al rimborso e alla compensazione per i passeggeri, secondo il MIT non è così negativo perché mira a tutelare il diritto dei passeggeri ad arrivare comunque a destinazione, arginando la pratica delle cancellazioni dei voli esplosa con l’attuale normativa.
ALTRE MODIFICHE: IL BAGAGLIO A MANO SARÀ SEMPRE GRATIS
Le altre proposte al regolamento prevedono di mantenere un punto fisso e non negoziabile, e cioè che il bagaglio a mano da mettere sotto il sedile a bordo dell’aereo resta e resterà sempre gratuito. In più gli obblighi di informazione saranno più rigorosi, comprese le informazioni al momento della prenotazione e le quelle sulla gestione dei reclami e delle richieste. Le nuove disposizioni introducono infine scadenze rigorose per le compagnie aeree per rispondere ai reclami: i passeggeri avranno fino a 6 mesi di tempo dal ritardo o dalla cancellazione del volo per presentare una richiesta o un reclamo alla compagnia aerea, mentre questa dovrà rispettare un termine di 14 giorni dalla presentazione del reclamo per pagare un risarcimento o per fornire una risposta chiara e motivata al passeggero.
Adesso, affinché le proposte del Consiglio dei Trasporti UE diventino effettive, dovranno ottenere l’ok del Parlamento europeo, che arriverà presumibilmente entro la fine dell’anno.