Parcheggio auto: quando può essere rimborsato?

Parcheggio auto: quando può essere rimborsato?

Ci sono alcune circostanze in cui il conducente può chiedere il rimborso della spesa effettuata per il parcheggio auto. Ecco quali sono

9 Febbraio 2023 - 15:00

Se c’è una questione che va al di là del semplice grattacapo per un guidatore è il parcheggio auto. Trovarlo, soprattutto nelle grandi città e nelle ore lavorative, è spesso molto difficile. Individuare un’area di sosta gratuita è praticamente un miraggio. La strada ragionevolmente più percorribile per risolvere il problema è quella del parcheggio auto a pagamento. Il costo è legato alle scelte dell’amministrazione comunale che gestisce il tratto di strada o la piazza in cui ha ricavato aree a pagamento. Tuttavia è in genere proporzionato alla durata della sosta. Per intenderci, parcheggiare l’auto per mezza giornata o anche di più comporterà un impegno di spesa sicuramente maggiore rispetto alla sosta per un’ora. Ci domandiamo allora quando il conducente può chiedere il rimborso del parcheggio auto. Sia nei confronti dei gestori dell’area di sosta. Ma anche per motivi strettamente lavorativi. Legati cioè alla necessità di fruire di un parcheggio auto per lo svolgimento dell’attività.

PARCHEGGIO AUTO: QUANDO CHIEDERE IL RIMBORSO AL GESTORE DEL POSTEGGIO

In caso di inadempimento contrattuale da parte del gestore dell’area del parcheggio auto, il proprietario del mezzo può richiedere il rimborso del costo sostenuto. Pensiamo ad esempio al gestore che non ha adempiuto all’obbligo di custodire correttamente il veicolo. Questa mancanza rappresenta un motivo valida per la risoluzione del contratto tra il gestore e l’utente del parcheggio, che ha pagato il costo per la custodia del proprio veicolo. Per quantificare la quantità del rimborso, bisogna considerare il danno subito dal veicolo e il costo del parcheggio. Ad esempio, se il proprietario dovesse trovare il proprio veicolo danneggiato durante il periodo di custodia, avrebbe diritto a richiedere il rimborso del ticket di parcheggio, oltre al risarcimento per i danni subiti dalla vettura. In ogni caso, il proprietario dell’auto deve dimostrare l’esistenza del contratto con il gestore del parcheggio e l’inadempimento. Solo in questo modo può avviare una richiesta di rimborso o risarcimento. Deve quindi fornire prove concrete del danno subito dal veicolo, come foto, testimonianze o perizie tecniche.

RIMBORSO PARCHEGGIO AUTO AL CLIENTE: QUANDO È AMMESSO

Il rimborso delle spese per il parcheggio auto sostenute dal libero professionista durante l’esecuzione dell’incarico conferitogli dal cliente è generalmente possibile. Anche in assenza di un accordo scritto esplicito tra le parti. Questo diritto è fondato sulla sostenuta spesa in interesse esclusivo del cliente, e, entrando ancora più nello specifico, la normativa prevede il rimborso di tali spese per professionisti come avvocati che devono spostarsi fuori dalla loro sede per l’esecuzione dell’incarico. Ma naturalmente può valere per qualunque altra categoria di lavoratori. In questo caso, oltre al rimborso di vitto, alloggio e altre spese di viaggio, il professionista ha sempre diritto al rimborso delle spese di pedaggio autostradale e di parcheggio per via dell’incarico ricevuto. Ma solo a condizione che le stesse spese tra cui quelle per il parcheggio auto, siano documentate. Solo in questo caso, il professionista può avere diritto al rimborso direttamente dal cliente. La fiducia può non essere sufficiente. O almeno non lo è in termini strettamente legali.

 

L’ABBONAMENTO AL PARCHEGGIO AUTO PUÒ ESSERE RIMBORSATO?

L’abbonamento a un parcheggio auto a pagamento può essere rimborsato. Ma sono in condizioni ben precise. A iniziare dalla presenza di clausole contrattuali stabilite tra l’automobilista e il gestore del parcheggio. In premessa bisogna infatti considerare che l’abbonamento rappresenta un contratto valido, con obblighi e diritti per entrambe le parti. Più in generale, non è possibile richiedere il rimborso di un abbonamento non utilizzato, in quanto la fruizione effettiva del servizio non è un requisito fondamentale per la validità del contratto. In alcune situazioni, l’automobilista potrebbe avere diritto a un rimborso. Ad esempio, se la mancata sosta è causata da fattori non imputabili all’automobilista, come i lavori di ristrutturazione disposti dal gestore che impediscono il parcheggio. Il cliente Può così avere diritto a un rimborso proporzionato al tempo durante il quale non ha potuto utilizzare il servizio per cui aveva già pagato. Oppure in caso di abolizione della sosta a pagamento mediante decisione del Comune che trasforma le strisce blu in strisce bianche.

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