Notifica multa tramite Poste private: quando si può fare ricorso

Notifica multa tramite Poste private: quando si può fare ricorso

Ci sono dei casi in cui l’automobilista può proporre la contestazione di una notifica multa con operatore privato

25 Gennaio 2024 - 13:24

Nel contesto delle sanzioni per i conducenti è spuntata di recente la nuova questione sulla validità della notifica multa tramite Poste private. In buona sostanza non ci sono ancora piena chiarezza e consapevolezza sulla possibilità da parte dell’ente accertatore di rivolgersi agli operatori di servizi postali privati. A ben vedere, il quadro normativo che disciplina le notifiche non si limita alle sanzioni comminate agli automobilisti trasgressori. Si estende piuttosto anche agli atti tributari e, più in generale, agli altri documenti ufficiali emanati dalla pubblica amministrazione. Facciamo allora il punto della situazione per delineare i requisiti indispensabili affinché le notifiche siano considerate valide. Solo con la piena comprensione delle disposizioni vigenti sarà più chiaro per l’automobilista capire se può contestare la validità di una notifica effettuata da un operatore postale privato. Se, insomma, può proporre ricorso.

È VALIDA LA NOTIFICA MULTA TRAMITE POSTE PRIVATE?

In relazione alla notifica multa tramite Poste private, i punti di riferimento sono il decreto legislativo 58 del 2011 e la legge 124 del 2017. Le due disposizioni hanno introdotto alcuni cambiamenti nel panorama della notifica multa con operatore privato. L’apertura parziale dei servizi postali alla concorrenza ha inaugurato la possibilità di effettuare notifiche tramite operatori postali privati per la gestione di atti della pubblica amministrazione, quali accertamenti fiscali, cartelle esattoriali e multe stradali. Questa apertura ha segnato la fine del monopolio detenuto da Poste Italiane. Di conseguenza enti pubblici o privati possono avvalersi di servizio postale privato per notificare le sanzioni. Affinché una notifica effettuata da un operatore postale privato sia considerata valida, l’operatore deve aver ottenuto una licenza individuale rilasciata dal Ministero dello Sviluppo Economico. Ancora più precisamente, deve essere stata concessa prima dell’invio della notifica e impone il rispetto di precisi obblighi relativi al servizio universale. Sono quelli inerenti alla sicurezza, qualità, continuità, disponibilità e corretta esecuzione dei servizi stessi. Solo in questo modo si garantisce la validità e la legalità delle notifiche effettuate attraverso operatori postali privati. In caso contrario, il conducente può proporre ricorso e avere possibilità di vittoria.

QUANDO OPPORSI ALLA NOTIFICA MULTA TRAMITE POSTE PRIVATE

La validità della notifica multa tramite Poste private è compromessa quando è effettuata da un servizio privo della licenza individuale richiesta. L’annullamento di una notifica non comporta automaticamente l’invalidità dell’atto notificato. In effetti, nel caso in cui il contribuente presenti un ricorso contro l’atto notificato in modo non regolare, il vizio può essere sanato dimostrando che la notifica, nonostante il difetto, ha comunque raggiunto il suo scopo fondamentale, ossia informare il destinatario dell’atto. In linea con un principio generale, è impossibile contestare un difetto formale di notifica se il destinatario ha preso visione dell’atto e ha avuto l’opportunità di difendersi.

LA CASSAZIONE SULLA NOTIFICA MULTA TRAMITE POSTE PRIVATE

È interessante ricordare che la Corte di cassazione ha stabilito che le notifiche di atti tributari sostanziali effettuate tramite Poste private a partire dal primo gennaio 2018 devono essere considerate valide. Per cui non è legittimo respingere la validità della notifica unicamente sulla base della non provenienza da Poste Italiane, poiché produce comunque tutti gli effetti legali previsti.

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TEMPI PER FARE RICORSO CONTRO LA NOTIFICA MULTA TRAMITE POSTE PRIVATE

L’automobilista può proporre la contestazione di una multa tramite Poste private entro i termini di 30 o 60 giorni dalla notifica, a seconda se avvenga davanti al giudice di pace o al prefetto. Questi termini decorrono dalla data di ricezione o ritiro della multa, oppure, nel caso di compiuta giacenza nell’ufficio postale. Può anche accadere che la multa non venga mai notificata, ad esempio, per l’invio a un indirizzo errato. In questo caso l’automobilista può rimanere inconsapevole della contravvenzione. Ecco che può presentare ricorso anche successivamente, ad esempio al momento dell’arrivo della cartella esattoriale da parte dell’Agenzia delle entrate. Con l’impugnazione della cartella può evidenziare il mancato ricevimento della multa e la decorrenza dei termini entro cui l’atto avrebbe dovuto essere notificato, ottenendo l’annullamento della sanzione.

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