Interrogazione parlamentare al Senato sui monopattini elettrici in sharing: chiesta la rimozione per elevato rischio di contagio da Covid-19
I monopattini in sharing possono essere portatori del contagio da Covid-19? È quanto si chiede un nutrito gruppo di senatori tramite un’interrogazione parlamentare inviata ai ministri della Salute e delle Infrastrutture e dei Trasporti, che contiene la richiesta di rimuovere dalle strade i monopattini elettrici in condivisione “in attesa di fugare ogni dubbio sul potenziale rischio di contagio” mediante questi mezzi, visto che numerosi studi hanno dimostrato che il virus può resistere sulle superfici anche alcuni giorni.
CORONAVIRUS: INCENTIVARE LO SHARING PER LIMITARE L’USO DEI MEZZI PUBBLICI
Con l’insorgere della pandemia di Coronavirus il Governo ha deciso di incentivare lo sviluppo della mobilità condivisa allo scopo di limitare l’uso dei mezzi pubblici, stanziando fondi per l’acquisto di abbonamenti dello scooter sharing, del bike sharing e anche del noleggio monopattini a flusso libero. Un esempio è il Bonus Mobilità (detto anche Bonus bici) che sarà attivato a brevissimo. Tuttavia c’è chi ha fatto presente che l’eccessiva promiscuità nell’uso dei mezzi in condivisione potrebbe favorire il propagarsi del virus, a meno di sottoporre i veicoli a un’attenta e frequente sanificazione. Cosa che del resto gli operatori che gestiscono i servizi di sharing sono obbligati a fare per legge.
MONOPATTINI IN SHARING: SONO UN VEICOLO DI CONTAGIO?
Non ne sono però pienamente convinti i senatori Aimi, Malan, Schifani, Gallone, Cangini, Galliani, Barboni, Masini, Moles, Siclari, Papaevangeliu, Perosino, Binetti, De Siano, Caligiuri, Caliendo, Modena, Toffanin, Rizzotti, Berardi, Giammanco, Pichetto Fratin e Cesaro, che il 27 ottobre scorso hanno presentato un’interrogazione parlamentare ai titolari dei ministeri della Salute e dei Trasporti per avere delucidazioni sulle modalità di noleggio dei monopattini elettrici in questo particolare momento storico segnato dalla pandemia da Covid.19, e soprattutto e sul pericolo di contagio attraverso l’uso condiviso di questi mezzi.
IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE CHE CHIEDE LA RIMOZIONE DEI MONOPATTINI IN CONDIVISIONE
“Premesso che”, inizia il testo dell’interrogazione, “recenti studi hanno dimostrato che le particelle virali del Sars-Cov-2, responsabile della malattia respiratoria Covid-19, possono resistere sulle superfici da alcune ore, per esempio sulla carta, fino a diversi giorni, come sulla plastica o l’acciaio; e diversi e numerosi altri studi sulla sopravvivenza dei Coronavirus umani hanno generalmente dimostrato che tali virus possono sopravvivere da 48 ore fino a 9 giorni a seconda del materiale su cui si depositano, della temperatura e dell’umidità. […] E che la trasmissione delle infezioni avviene soprattutto attraverso droplets, goccioline di diametro inferiore o uguale a 5 micrometri che originano dagli atti del respirare, parlare, tossire e starnutire, le quali possono depositarsi su oggetti o superfici che diventano quindi fonte di diffusione del virus. […]
Alla luce di tali evidenze occorre interrogarsi sull’utilizzo promiscuo di alcuni mezzi di trasporto, come i monopattini, che per loro natura sono facilmente noleggiabili e dunque ripetutamente fruibili da un vasto numero di persone. Esiste infatti il rischio concreto che il virus possa resistere sull’impugnatura dei monopattini e, allo stato attuale, non vi sono informazioni dettagliate rispetto alle sanificazioni che vengono effettuate su quelli che sono, a tutti gli effetti, mezzi di trasporto. […] Alla luce di ciò si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto esposto; se intendano valutare il ritiro dei monopattini dalla circolazione, in attesa di fugare ogni dubbio sul potenziale rischio di contagio da Covid-19 e comunque fino a che la normativa non sarà resa maggiormente chiara in relazione al loro utilizzo”.
Cliccare su questo link per leggere il testo completo dell’interrogazione parlamentare n. 4-04296 del 27 ottobre 2020 inviata dai senatori firmatari ai ministri competenti.