Microlino beffa Stellantis sul tricolore: svizzera ma prodotta in Italia

Microlino beffa Stellantis sul tricolore: svizzera ma prodotta in Italia

La Microlino, la microcar elettrica svizzera ma prodotta in Italia, beffa Stellantis ed espone il tricolore italiano sulla carrozzeria

7 Giugno 2024 - 12:01

Se Topolino e 600 hanno dovuto rimuovere il tricolore italiano dalla carrozzeria, c’è una vettura svizzera che può sfoggiarlo con orgoglio. È la Microlino, microcar elettrica lanciata sul mercato da circa un anno che rispetto ai due veicoli Fiat gode di un indiscutibile vantaggio: sebbene batta bandiera elvetica è al 100% prodotta in Italia e quindi non incorre nella scure delle norme dell’Italian Sounding, tanto care al ministro delle Imprese e del Made in Italy Sdolfo Urso.

PERCHÉ MICROLINO PUÒ USARE IL TRICOLORE E TOPOLINO E 600 NO

In effetti fa un po’ strano che due veicoli marchiati Fiat, il brand automobilistico italiano più noto al mondo, non possano esporre il tricolore e un veicolo svizzero sì. Ma la normativa privilegia il luogo di produzione e non l’origine del marchio: di conseguenza Topolino e 600, che sono ‘italiane’ ma vengono prodotte all’estero non possono fregiarsi della nostra bandiera, mentre la svizzera Microlino sì, in quanto realizzata completamente in Italia e precisamente dalla Cecomp di La Loggia (Torino), usando componenti europei per il 90%, di cui il 65% provengono proprio dalla filiera dell’automotive del nostro Paese.

Ovviamente nella scelta degli svizzeri della Micro Mobility Systems di Zurigo, i costruttori della Microlino, di mettere il tricolore italiano sulla livrea della microcar c’è anche una provocazione nei confronti di Stellantis, anche se le due aziende giocano su pianeti diversi, essendo la prima una grande multinazionale e l’altra una piccola società che produce 3.500 veicoli all’anno, sebbene in patria (e non solo) si sia fatta un certo nome nell’ambito della micromobilità elettrica.

COSTRUTTORI SVIZZERI DELLA MICROLINO: “PER NOI IL MADE IN ITALY È UN GRANDE VALORE. MA QUANTA BUROCRAZIA…”

Il made in Italy? Per noi è un grande valore, da esporre ben in vista perché sinonimo di qualità e di saper fare. Anche voi italiani dovreste puntarci molto di più“, ha detto Oliver Ouboter, il figlio del fondatore dell’azienda svizzera, al Corriere della Sera. “Da noi non c’è una forte filiera automotive, ma sognavamo di creare il primo veicolo a basso impatto ambientale in grado di mandare in ‘pensione’ l’auto tradizionale almeno nelle zone urbane, quindi inventandoci un quadriciclo elettrico. E perciò abbiamo svolto studi di fattibilità in diversi Paesi, dalla Germania alla Cina. Alla fine la scelta è caduta sull’Italia dove per tante ragioni, a partire dalla burocrazia, non conviene produrre, ma dove ci sono capacità e valori unici al mondo“.

Come ha precisato lo stesso Ouboter, per la Micro Mobility Systems produrre in Italia è stato più un ‘atto di fede‘ che una scelta basata sulla convenienza (la Cina per esempio avrebbe assicurato costi di produzione molto inferiori, quasi la metà), ma non se ne sono mai pentiti: “Investire in Italia è davvero complicato, la burocrazia è insana. Tuttavia la filiera automotive e del design resta la migliore al mondo, ma il made in Italy andrebbe tutelato di più“.

Microlino beffa Stellantis sul tricolore

MICROLINO: CHE COS’É E COME VA

Erede della mitica Isetta, una microvettura che fece epoca negli anni ‘50, la Microlino è un quadriciclo non leggero classificato nella categoria L7e. Ricorda vagamente la Smart ForTwo ed è caratterizzata dal portellone frontale grazie al quale si accede all’interno dell’abitacolo. Lo stesso portellone frontale presente 70 anni fa sull’iconica Isetta. Le dimensioni sono ancora più ridotte della Smart: 2,5 metri di lunghezza x 1,47 di larghezza x 1,50 di altezza, contro 2,70 x 1,66 x 1,56 della Fortwo. È omologata per 2 passeggeri e il bagagliaio ha una capacità di 230 litri. Per quanto riguarda le motorizzazioni, la Microlino monta un propulsore 100% elettrico da 12,5 kW di potenza e 89 Nm di coppia a trazione posteriore che raggiunge la velocità massima di 90 km/h, mentre ci vogliono 5 secondi per accelerare da 0 a 50 km/h.

Il prezzo non è bassissimo ma si può abbattere con gli incentivi statali. La classificazione come quadriciclo non leggero permette infatti alla Microlino di accedere ai contributi destinati a motocicli e ciclomotori elettrici, che sono ancora ampiamente disponibili.

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