Marcello Gandini: il designer che ha cambiato il volto delle supercar

Marcello Gandini: il designer che ha cambiato il volto delle supercar

È morto a 85 anni il geniale designer auto Marcello Gandini, un uomo che ha impresso la sua firma su alcuni capolavori senza tempo

14 Marzo 2024 - 12:47

Se ne è andato in silenzio Marcello Gandini, a 85 anni, nella sua Torino, una città che un tempo fu capitale dell’auto d’Europa, grazie alla creatività e all’estro di personalità irripetibili, come lo stesso Gandini. Il famoso designer è stato la punta di diamante della carrozzeria Bertone e ha firmato alcune delle più straordinarie supercar di ogni epoca. Un lucido visionario e un coraggioso rivoluzionario che seguendo il proprio fulgido talento, Marcello Gandini ha reinterpretato il segmento delle fuoriserie con la Lamborghini Miura, un’auto che grazie alle sue innovazioni, come una silhouette schiacciata al suolo come una sogliola e il motore in posizione centrale, ha introdotto una nuova scuola di pensiero che è ancora attuale. Gandini, però, non ha speso tempo e talento soltanto dietro ad auto “irraggiungibili”, ma ha contribuito a plasmare anche vetture ordinarie in piccole gemme da ammirare.

CHI ERA MARCELLO GANDINI

Marcello Gandini approda al mondo delle auto a 25 anni, dopo un’esperienza come stilista di arredamenti interni. Si fa notare, grazie a una personale sfrontatezza, da Nuccio Bertone, patron del grande atelier piemontese. In una prima fase condivide lo scettro di firma principe della carrozzeria con un altro gigante di questo mondo, Giorgetto Giugiaro, poi dopo la fuoriuscita di quest’ultimo diventa il capo del Centro stile Bertone.

Nei quattordici anni al timone della prestigiosa realtà delle quattro ruote, arrivano una lunga serie di auto memorabili, tutte quante espressione della più raffinata scuola italiana, quella intrisa di pathos e coinvolgimento emotivo che tutto il mondo ci invidiava. Archiviato il capitolo Bertone, Gandini si mette in proprio e continua a dare il suo contributo, sempre con la matita in mano, per rendere il parco circolante più seducente e magnetico. Anche per questo, il 12 gennaio 2024 aveva ricevuto dal Politecnico di Torino la laurea honoris causa in ingegneria meccanica.

LAMBORGHINI MIURA, IL SIMBOLO DI MARCELLO GANDINI

Racchiudere la storia di Marcello Gandini in un solo involucro, seppur strabiliante come quello della Lamborghini Miura, è certamente riduttivo. Al tempo stesso non si può non etichettare questa incredibile sportiva come il simbolo della sua creatività. L’impatto che ha avuto quest’auto nel panorama automobilistico è paragonabile a quello di un asteroide sulla terra. Esiste un prima e un dopo l’avvento della Miura.

Presentata al Salone di Ginevra del 1966, la supercar Lamborghini lasciò tutti quanti di stucco. Pensare che Gandini l’aveva disegnata in appena quattro mesi; evidentemente quanto basta per siglare una rivoluzione. Tutte le rivali, da Ferrari a Maserati, invecchiarono in un singolo istante. Troppo audace, troppo attraente per tutti. Divenne l’orgoglio di Ferruccio, il capostipite della Casa emiliana. Il legame tra Bertone, e Gandini, con Lamborghini divenne solido e nel tempo sono arrivate altre preziose supercar da annoverare, come le varie: Countach, Espada, Jalpa, Diablo e Urraco.

MONTREAL, LA STORIA DI MARCELLO GANDINI IN ALFA ROMEO

Gandini mette la propria firma su un’altra leggenda italiana: l’Alfa Romeo Montreal. La Casa del Biscione viene invitata a presenziare all’Expo di Montreal (Canada) del 1967, per esporre al mondo delle idee che sappiano tremendamente di futuro. La dirigenza della Casa di Arese ha il fiato sul collo e affida alla carrozzeria Bertone il compito di generare una vettura dal forte impatto estetico. Gandini sfodera le sue armi migliori e fa uscire dal cilindro, come un vero prestigiatore, un progetto sensazionale. La sportiva dell’Alfa si presenta con una calandra molto bassa, con il cofano profondo che scende fino a coprire metà dei fari, dove compaiono delle palpebre a mo’ di veneziana.

Non sono un vezzo stilistico fine a sé stesso, ma una soluzione innovativa che migliora l’aerodinamica e nasconde parzialmente i proiettori. Il parabrezza, poi, è inclinato con due lunghe porte a “L” che precedono le sei feritoie presenti sui montanti laterali. Infine, il portellone, molto obliquo, è integralmente in vetro, mentre la coda tronca ha un accenno di spoiler e i doppi scarichi al centro. Insomma, la Montreal rappresenta un unicum nella lunga storia del costruttore di Arese. Considerando il suo rombante motore 8 cilindri, si è guadagnata l’appellativo di “muscle car” all’italiana.

LE AUTO PIU’ POPOLARI DISEGNATE DA MARCELLO GANDINI

Oggi si torna a parlare con vivacità della Renault 5, tornata in auge con la versione elettrica E-Tech, ma il primo a dare una nuova rilettura alla mitica R5 fu proprio Gandini, con la Supercinque che fu presentata nel 1984. L’auto piacque così tanto che l’allora Presidente della Repubblica francese, François Mitterrand, si congratulò personalmente con il designer italiano.

Marcello Gandini si occupò anche dello stile della Innocenti Mini, fornendo alla citycar una forte personalità, grazie a una linea vagamente a cuneo, come quella delle supercar degli anni Settanta. Questo per dire che il torinese seppe muoversi con disinvoltura in ogni campo, ottenendo sempre lo stesso livello qualitativo. Oggi, il mondo celebra la scomparsa di un uomo geniale, ma le sue opere resteranno a testimonianza imperitura della sua grandezza.

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