Ford: il 40% dei conducenti in Europa non fa pause ogni 2 ore Attenzione al colpo di sonno: il conducente è sempre responsabile dei danni eventualmente provocati. Sonno e stanchezza non sono infatti assimilabili a un malore

Ford: il 40% dei conducenti in Europa non fa pause ogni 2 ore

Una ricerca Ford indaga sulle reazioni dei conducenti quando sono stanchi alla guida per migliorare i sistemi ADAS

 

Una ricerca Ford indaga sulle reazioni dei conducenti quando sono stanchi alla guida per migliorare i sistemi ADAS

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7 Ottobre 2021 - 11:10

Ford ha incentrato una ricerca interamente sullo sviluppo di un modo più rapido ed efficace per rilevare quando i conducenti sono stanchi, distratti o non concentrati alla guida. Un problema molto comune – quello del colpo di sonno alla guida – spesso accentuato anche da cattive abitudini. Secondo un sondaggio del Costruttore, solo il 40% degli automobilisti non farebbe una pausa ogni 2 ore nei viaggi più lunghi.

LA STANCHEZZA PROVOCA IL 25% DEGLI INCIDENTI MORTALI

Secondo la ricerca che Ford sta conducendo con neuroscienziati, l’affaticamento del conducente può contribuire a provocare fino al 25% degli incidenti stradali gravi e mortali. “Il cervello elabora enormi quantità di informazioni durante la guida, ma ciò potrebbe cambiare poiché le tecnologie di assistenza alla guida fanno già parte del presente. Spiega Stefan Wolter, del Research and Advanced Engineering Ford of Europe, “Anche i conducenti si stancano e le loro menti possono vagare. Identificare più rapidamente quando ciò accade potrebbe essere di fondamentale importanza”.

LO STUDIO FORD SULLA STANCHEZZA E I TEST AL SIMULATORE

Lavorando con i neuroscienziati, Ford spera che identificando le risposte cerebrali che rivelano cali di concentrazione, possa essere possibile abbinare le scansioni alle loro manifestazioni fisiche, come i cambiamenti nella frequenza cardiaca o nella respirazione. Il test coinvolge i partecipanti che completano una simulazione di guida mentre la loro attività cerebrale viene scansionata da una macchina per la risonanza magnetica. Uno specchio appositamente posizionato consente ai partecipanti di vedere la simulazione sullo schermo. Lo scenario, progettato utilizzando la tecnologia del gioco, prevede un’autostrada a tre corsie di notte. Improvvisamente un veicolo nella corsia centrale frena e il partecipante deve prendere il controllo e indirizzare l’auto a sinistra o a destra, utilizzando un dispositivo palmare. I partecipanti sono inoltre sollecitati dai suoni del motore per indicare in quale corsia è sicuro spostarsi.

SISTEMI ADAS PIU’ SENSIBILI ALLA STANCHEZZA DEL CONDUCENTE

Se dovesse manifestarsi una perdita di concentrazione, ad esempio se è stato rilevato un cambiamento nella variabilità del battito cardiaco tramite la tecnologia indossabile, il veicolo potrebbe avvisare il conducente. La macchina per la risonanza magnetica esegue la scansione del cervello prima e durante queste azioni, mentre i ricercatori misurano la rapidità con cui reagisce il partecipante e se prendono la decisione giusta. “Riteniamo che catturando questi dati potremmo un giorno essere in grado di generare impronte digitali fisiologiche uniche del conducente. In modo che i conducenti dei veicoli del futuro possano essere preparati a reagire e ad intervenire immediatamente in caso di necessità”, ha affermato il professor Klaus Mathiak MD Ph.D., capo della psiconeurobiologia.

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