Emissioni di NO₂: l’Italia è il Paese con più vittime in Europa L’Italia è tra i Paesi con più vittime premature per emissioni nocive

Emissioni di NO₂: l’Italia è il Paese con più vittime in Europa

L’Italia è tra i Paesi con più vittime premature per emissioni nocive, ecco la mappa europea e i Paesi meno a rischio in Europa

15 Novembre 2021 - 12:11

Le emissioni di NO₂, i biossidi di azoto tra le emissioni inquinanti ritenute più pericolose per la salute umana sono la causa di più morti premature in Italia rispetto al resto d’Europa. Lo rivela il rapporto sulla qualità dell’aria dell’Agenzia Europea per l’Ambiente relativo al 2019 e le vittime premature da esposizione di NO₂, ozono (O₃) e particolato ultrafine (PM2,5).

IL RAPPORTO EUROPEO SULLE VITTIME DA EMISSIONI AMBIENTALI

L’Italia è al primo posto tra i Paesi d’Europa per vittime provocate dalle emissioni di NO₂ liberate nell’ambiente, anche se il rischio numericamente più elevato è attribuito al particolato PM 2,5. Il rapporto dell’EEA mette in relazione le morti premature con i livelli di emissioni in Europa. Nel 2019, secondo l’agenzia europea, le emissioni di PM 2,5 hanno provocato 307 mila morti premature, più del biossido di azoto (40.400) e dell’ozono (16.800) nell’UE27. Le PM 2,5 sono particelle fini di diametro 2,5 micron con una composizione molto complessa. L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, afferma che si tratta di “una miscela di elementi quali carbonio (organico ed inorganico), fibre, metalli, nitrati, solfati, composti organici, materiale inerte e particelle liquide”. E’ bene precisare quindi che il rapporto dell’EEA non fa alcun riferimento diretto alle emissioni da traffico veicolare, ma alle emissioni totali a cui è esposta la popolazione europea.

LA MAPPA EUROPEA DELLE EMISSIONI DI NO₂, O₃ E PM 2,5

Nel rapporto europeo, l’Italia è il Paese a cui è attribuito il maggior numero di morti premature per esposizione alle emissioni di NO₂ (10,640), davanti a Spagna (6250) e Germania (6000). Il particolato fine PM 2,5 avrebbe invece causato più vittime in Germania (53.800), Italia (49,900) e Polonia (39,300). La visione d’insieme dei dati evidenzia comunque una riduzione di morti premature attribuite all’inquinamento atmosferico tra il 2018 e il 2019. La diminuzione maggiore è stata per l’NO₂ (-16%). Le morti premature attribuite all’esposizione al particolato fine sono diminuite dell’11%, mentre quelle attribuite all’esposizione all’ozono sono diminuite del 9%. Clicca l’immagine sotto per vedere i dati a tutta larghezza.

I PAESI DOVE IL RISCHIO DI MORTALITA’ PER EMISSIONI NOCIVE E’ MINORE

I Paesi con gli impatti relativi più bassi sulla salute, in rapporto alla popolazione, derivanti dall’esposizione all’O₃ sono, Islanda, Irlanda, Regno Unito, Norvegia e Finlandia. L’ozono provoca meno morti nei paesi nordici e baltici. Le particelle fini PM 2,5 invece si rivelano meno impattanti in Lettonia, Lituania ed Estonia

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