
Daihatsu accusata di truccare i test di sicurezza su 64 modelli
La casa automobilistica giapponese Daihatsu accusata di gravi irregolarità nei test di sicurezza su 64 modelli: sospese le consegne
La casa automobilistica giapponese Daihatsu accusata di gravi irregolarità nei test di sicurezza su 64 modelli: sospese le consegne
La casa automobilistica Daihatsu, controllata da Toyota, ha ricevuto i risultati delle indagini di una commissione indipendente in merito a presunte gravi irregolarità procedurali nei test di sicurezza dei veicoli. Le indagini hanno rilevato nuove irregolarità in 174 voci nell’ambito di 25 categorie di test, che ai aggiungono alle irregolarità già riscontrate in aprile e maggio riguardo i rivestimenti delle portiere e i test di collisione laterale. Il numero di modelli di auto collegati alle irregolarità è salito dunque a 64, tra cui 22 (+ 1 motore) venduti da Toyota e alcuni sotto i brand Mazda e Subaru.
TEST IRREGOLARI DAHIATSU: SOSPESE LE CONSEGNE
A seguito di ciò, Daihatsu ha deciso di sospendere temporaneamente la consegna di tutti i modelli attualmente in produzione, sia in Giappone che all’estero. Anche Toyota ha sospeso momentaneamente le consegne dei modelli interessati. Sempre a seguito delle indagini, Daihatsu ha inoltre comunicato di aver effettuato delle verifiche tecniche interne, auto per auto, e test approfonditi sui veicoli per garantire che la loro sicurezza e le prestazioni ambientali soddisfino gli standard di legge.
DAHIATSU: I TEST NON A NORMA
Al termine delle indagini indipendenti si è scoperto che per i test degli airbag su Daihatsu Move / Subaru Stella, Daihatsu Cast / Toyota Pixis Joy e Daihatsu Gran Max / Toyota Town Ace / Mazda Bongo è stata utilizzata un’unità di controllo elettronica (ECU) diversa da quella dei modelli di serie. Sebbene la verifiche tecniche abbiano confermato che l’airbag soddisfaceva gli standard di protezione degli occupanti, nel corso dei test è stato riscontrato che lo ‘standard di prestazione di sicurezza per l’evacuazione degli occupanti’ (sblocco) nelle prove di collisione laterale della Daihatsu Cast / Toyota Pixis Joy potrebbe risultare non a norma. Negli altri casi Dahiatsu ha confermato che gli standard prestazionali specificati dalle normative sono soddisfatti e la validità dei risultati e del processo di verifica è stata confermata anche da TUV Rheinland Japan (TRJ), un organismo di certificazione di terze parti.
DAHIATSU E TOYOTA PROVANO A CORRERE AI RIPARI
Dahiatsu ha comunque riconosciuto l’estrema gravità dei fatti, ammettendo che la propria negligenza nei test di sicurezza ha scosso le fondamenta stesse dell’azienda come produttore di automobili. Daihatsu ha già informato la casa madre Toyota che chiarirà la situazione con le autorità e adotterà le azioni appropriate per accertare la presenza di altri casi simili e garantire innanzitutto la sicurezza dei clienti.
Dal canto suo, Toyota ha comunicato che per evitare il ripetersi di casi del genere sarà necessaria una profonda riorganizzazione di Daihatsu come azienda: ciò richiederà non solo una revisione della gestione e della struttura societaria, ma anche un deciso cambiamento nello sviluppo delle risorse umane e nella consapevolezza di ciascun dipendente. Toyota fornirà pieno sostegno alla ristrutturazione di Daihatsu per riconquistare la fiducia di tutte le parti interessate.