Biocarburanti: faro Antitrust su 8 compagnie per presunto ‘cartello’

Biocarburanti: faro Antitrust su 8 compagnie per presunto ‘cartello’

Indagine biocarburanti: faro Antitrust su 8 compagnie per presunto 'cartello' dei prezzi sulla componente bio nel carburante per autotrazione

 

Indagine biocarburanti: faro Antitrust su 8 compagnie per presunto 'cartello' dei prezzi sulla componente bio nel carburante per autotrazione

21 Luglio 2023 - 14:45

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), meglio conosciuta come Antitrust, ha avviato un’istruttoria nei confronti di 8 compagnie petrolifere ipotizzando un’intesa sul costo della componente bio derivante dagli obblighi di miscelazione, che sarebbe stata attuata attraverso la pubblicazione di informazioni su Staffetta Quotidiana, il quotidiano delle fonti di energia. Le indagini dovranno accertare l’esistenza di violazioni dell’articolo 101 del Trattato UE (TFUE) che regola le pratiche commerciali che impediscono, restringono o falsano la concorrenza.

INDAGINE ANTITRUST PARTITA DA UNA SEGNALAZIONE ANONIMA

Nel dettaglio l’Antitrust, partendo dalla segnalazione anonima di un whistleblower, ha ricostruito la presunta condotta scorretta che consisterebbe,comedetto, in un’intesa avente come oggetto la componente di costo derivante dagli obblighi di miscelazione del biocarburante nel carburante per autotrazione (la cosiddetta ‘componente bio’), che verrebbe rivenduta allo stesso prezzo a tutti gli operatori di mercato indipendentemente dal costo effettivamente sostenuto da ciascuna compagnia petrolifera. Secondo l’anonimo segnalatore, la pratica si sarebbe verificata costantemente negli ultimi anni e si sarebbe realizzata attraverso un sistema di annunci pubblici delle compagnie petrolifere avvenuti sul giornale Staffetta Quotidiana, iniziati da ENI a partire da gennaio 2020.

INDAGINE ANTITRUST SU PREZZI BIOCARBURANTI: LE 8 SOCIETÀ COINVOLTE

In seguito a questa segnalazione, l’Antitrust ha analizzato tutti i numeri di Staffetta Quotidiana dal 2019 a oggi, riscontrando effettivamente 16 articoli che fanno riferimento a intenzioni di prezzo di 8 compagnie petrolifere che sono, appunto, ENI SpA, e anche Esso Italiana Srl, Saras SpA, Kuwait Petroleum Italia SpA (Q8), Tamoil Italiana SpA, Italiana Petroli SpA (IP), Repsol Italia SpA (nel frattempo passata sotto il controllo di Tamoil) e Iplom SpA.

Biocarburanti Antitrust

L’IPOTESI DELL’ANTITRUST SUL PRESUNTO “CARTELLO DEI PREZZI” DELLA COMPONENTE BIO

L’Antitrust ipotizza “un coordinamento tra le parti al fine di limitare il reciproco confronto concorrenziale e di fissare in modo coordinato un’importante componente del prezzo del carburante per autotrazione rappresentata dal costo della componente bio connessa agli obblighi di legge che, a oggi, prevedono una quantità minima pari al 10% del totale del carburante immesso in consumo”. L’intesa, si legge nell’istruttoria, “potrebbe risalire quantomeno al 1° gennaio 2020, data del secondo articolo pubblicato su Staffetta Quotidiana, che dà conto di un aumento della componente bio da parte di ENI ed espressamente cita questa società come fonte dell’informazione”.

COME SAREBBE AVVENUTA LA PRESUNTA PRATICA SCORRETTA

L’aumento in questione, scrive ancora l’Antitrust, “risulta ben superiore all’aumento derivante dall’incremento della quota d’obbligo (passata dal 1° gennaio 2020 dall’8% al 9%, ndr)”. Secondo l’Autorità “l’articolo del gennaio 2020 sembrerebbe riportare un annuncio di aumento del prezzo da parte di ENI che dà il via all’intesa ipotizzata: ENI, attraverso Staffetta Quotidiana, sembra, infatti, lanciare un messaggio ai concorrenti invitandoli ad apportare aumenti ‘in linea’ con i propri”. Tanto che, si legge ancora, “sulla base dei dati disponibili, si è potuto constatare un parallelismo nell’attuazione degli aumenti da parte” delle altre compagnie, nonché “un valore della componente bio molto simile (in gran parte dei casi del tutto identico) nel corso degli ultimi anni”.

Infine, visto che l’obbligo di immissione in consumo di biocarburanti fa riferimento a un “quantitativo minimo”, l’Antitrust non esclude “che il coordinamento possa aver coinvolto anche il quantitativo di biocarburante da immettere in consumo che sembra essere per tutti pari al quantitativo minimo richiesto per legge”.

ANTITRUST E BIOCARBURANTI: LA POSIZIONE DI STAFFETTA QUOTIDIANA

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM/Antitrust) ha già condotto delle ispezioni nella sede di Staffetta Quotidiana e in quelle delle compagnie petrolifere coinvolte nell’istruttoria per accertare l’esistenza di violazioni. A questo proposito l’editore di Staffetta Quotidiana, Giovanni Goffredo Borromeo, nel sottolineare che il suo giornale non è oggetto dell’indagine, ha tenuto a ribadire la correttezza, la professionalità e l’indipendenza di SF nello svolgere la propria missione di giornale specializzato con oltre 90 anni di esperienza: “Tutte le informazioni in questione sono state pubblicate e rispondono a un preciso interesse giornalistico”.

Commenta con la tua opinione

X