
L’Antitrust irroga una multa di 500 mila euro al Consorzio Autostrade Siciliane per gli ingorghi causati da lavori non eseguiti negli ultimi 10 anni
L’Autorità della Concorrenza e del mercato ha disposto una multa al Consorzio per le Autostrade Siciliane (CAS) per quelli che l’AGCM ha definito “significativi e continui disagi subiti dagli utenti delle infrastrutture autostradali in esame”. I rallentamenti e i cantieri secondo l’Autorità Garante sono “la conseguenza da attribuirsi alla consistente attività di manutenzione ordinaria e straordinaria posta in essere da CAS nell’ultimo biennio”. Questi interventi di urgenza però sono risultati necessari proprio per “l’assenza pressoché totale di interventi/lavori nel corso dell’ultimo decennio”. Nel frattempo CAS si è adoperata con il rimborso del pedaggio autostradale ad alcuni utenti. Ma per l’AGCM è solo un’attenuante che lima l’importo della multa irrogata. Ecco una sintesi del provvedimento Antitrust.
MULTA AUTOSTRADE SICILIANE: LE MOTIVAZIONI DELL’ANTITRUST
Nel provvedimento n. 30441, pubblicato con il bollettino 2/2023, l’Antitrust stabilisce che “le condotte poste in essere da CAS in relazione alle modalità di gestione delle infrastrutture autostradali in concessione e del relativo pedaggio sono idonee a configurare una pratica commerciale scorretta, ai sensi degli articoli 20, 24 e 25 del Codice del Consumo, in quanto contrarie alla diligenza professionale”. Nel dettaglio l’Autorità Antitrust ha obiettato:
– l’obbligo di manutenere la rete autostradale in condizioni di efficienza e sicurezza;
– di fornire ai consumatori un servizio adeguato alla natura dell’infrastruttura gestita;
– richiedere un importo a titolo di pedaggio proporzionato alla qualità delle prestazioni erogate agli utenti per i transiti autostradali. L’AGCM chiarisce nel provvedimento che “si rilevano, altresì, le parziali e insufficienti misure adottate per il rimborso di una limitata porzione di utenza del Professionista”.
LE AUTOSTRADE SICILIANE OGGETTO DEL PROVVEDIMENTO ANTITRUST
Per le tratte autostradali oggetto dell’osservazione dell’Antitrust (A18 Messina-Catania-Siracusa-Gela e A20 Messina-Palermo), le evidenze acquisite hanno consentito di individuare a partire dall’anno 2020 “gravi e prolungati disagi nella viabilità e nella regolare fluidità della circolazione, a causa di chiusure, restringimenti di carreggiata, imposizione di limiti di velocità documentati dalle risultanze in atti, con inevitabile formazione di code e rallentamenti”. Inoltre l’AGCM sottolinea anche l’assenza di una procedura di agevolazioni tariffarie (eliminazione/riduzione dei pedaggi) e rimborsi per compensare il disagio arrecato agli utenti. “I consumatori, infatti, nel ragionevole presupposto di riuscire ad abbreviare i tempi del proprio viaggio, sono indotti ad utilizzare un servizio a pagamento, quale quello autostradale, che non avrebbero altrimenti utilizzato e sono quindi costretti a corrispondere l’intero ammontare del pedaggio anche a fronte della persistenza dei disagi riscontrati nella documentazione in atti”.
MULTA AUTOSTRADE SICILIANE INFERIORE ALL’1% DEI RICAVI 2021
Riguardo alla gravità della violazione, l’Autorità Antitrust tiene conto anche del ruolo del Professionista, ente titolare della concessione ANAS e gestore delle principali tratte autostradali siciliane, di lunghezza complessiva pari ad oltre 350 km di rete. Inoltre nell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021, CAS ha registrato per vendite e prestazioni e proventi dei servizi pubblici realizzati pari ad oltre 70 milioni di euro di ricavi. Per questo l’AGCM ha quantificato in 700 mila euro l’importo iniziale della sanzione (pari allo 0,99% dei ricavi delle vendite e prestazioni nel 2021). Ma considerando le attenuanti legate a “parziali iniziative di rimborso del pedaggio”, l’Autorità Antitrust ha disposto l’applicazione di una sanzione amministrativa ridotta a 500 mila euro al Consorzio per le Autostrade Siciliane.