Antitrust indaga 5 compagnie per irregolarità sui prezzi alla pompa

Antitrust indaga 5 compagnie per irregolarità sui prezzi alla pompa

L'Antitrust indaga su 5 compagnie petrolifere per presunte irregolarità sui prezzi alla pompa, avendo ravvisato pratiche commerciali scorrette

16 Gennaio 2023 - 17:30

Nel bel mezzo del bailamme mediatico sull’aumento del carburante, il discusso decreto Trasparenza e l’annunciato sciopero dei benzinai, ad agitare ulteriormente le acque arriva l’indagine che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, meglio nota con l’acronimo AGCM o Antitrust, ha avviato nei confronti di 5 importanti compagnie petrolifere per presunte irregolarità riscontrate nell’applicazione dei prezzi alla pompa dei distributori.

IRREGOLARITÀ SUI PREZZI: QUALI SONO LE COMPAGNIE SOTTO INDAGINE?

In particolare l’AGCM, con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, ha svolto ispezioni nelle sedi delle società Eni Spa, Esso Italiana Srl, Italiana Petroli Spa (IP), Kuwait Petroleum Italia Spa (Q8) e Tamoil Italia Spa. I procedimenti sono stati avviati, anche sulla base della documentazione tempestivamente fornita dalla GdF, in merito alle infrazioni accertate sui prezzi dei carburanti praticati da oltre 1.000 pompe di benzina distribuite su tutto il territorio nazionale. Si tratta nel dettaglio di 376 pompe a marchio Eni, 40 a marchio Esso, 383 a marchio IP, 175 a marchio Q8 e 48 a marchio Tamoil.

ANTITRUST E GUARDIA DI FINANZA INDAGANO PER PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE

L’Antitrust ha avviato le indagini in quanto la documentazione e i dati trasmessi dalla Guardia di Finanza farebbero emergere da parte delle compagnie petrolifere condotte riconducibili alla omessa diligenza sui controlli rispetto alla rete dei distributori, in violazione dell’articolo 20 del Codice del Consumo (“Divieto delle pratiche commerciali scorrette”). Infatti in numerosi casi è venuta fuori la difformità tra il prezzo pubblicizzato e quello in realtà applicato, risultato più alto. In altri si è invece riscontrata la mancata esposizione del prezzo praticato, nonché l’omessa comunicazione del prezzo al portale Osservaprezzi Carburanti, utile al consumatore per trovare la pompa con il prezzo più basso. In pratica le 5 compagnie sotto istruttoria non avrebbero adottato misure o iniziative idonee a prevenire e a contrastare queste condotte illecite a danno dei consumatori.

In altri termini la condotta scorretta sui prezzi è dei singoli distributori, oltre 1.000 in tutta Italia, ma le società petrolifere sono egualmente responsabili perché avrebbero dovuto controllare e intervenire per contrastare queste pratiche irregolari.

Antitrust indaga 5 compagnie

ANTITRUST INDAGA SU IRREGOLARITÀ PREZZI: NON C’ENTRANO LE MISURE DEL NUOVO DECRETO CARBURANTI

È comunque opportuno specificare che le irregolarità riscontrate dalla Guardia di Finanza non riguardano le nuove norme sull’esposizione dei prezzi previste dal decreto sui carburanti del Governo Meloni. Infatti, nonostante la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il decreto di fatto non è ancora entrato in vigore, e non lo sarà almeno fino a metà febbraio: occorre infatti un decreto attuativo del ministero delle Imprese e del Made in Italy, previsto per fine gennaio, dopo il quale i benzinai hanno 15 giorni di tempo per adeguarsi alle nuove regole. Solo dopo questo periodo potranno scattare i controlli e le relative eventuali sanzioni fino a 6.000 euro.

Sicurauto Whatsapp Channel
Resta sempre aggiornato su tutte le novità automotive e aftermarket

Iscriviti gratis al nostro canale whatsapp cliccando qui o inquadrando il QR Code

Commenta con la tua opinione

X