Addio specchietti sulle auto: il Giappone sdogana i retrovisori digitali
Telecamere e display al posto degli specchietti: il Giappone dà il via alla rivoluzione. I retrovisori digitali nuovo mercato per i fornitori

Telecamere e display al posto degli specchietti: il Giappone dà il via alla rivoluzione. I retrovisori digitali nuovo mercato per i fornitori
Belli i prototipi da Salone: carrozzerie luccicanti, fiancate lisce e colori accattivanti. Ma come fanno questi pezzi unici a rinunciare ai retrovisori esterni? A volte non ci sono proprio, a volte sono sostituiti da microscopiche videocamere collegate a display. Queste fantasie da esposizione potrebbero essere presto realtà grazie all'apertura del Giappone verso i retrovisori digitali.
TECNOLOGIA PROMETTENTE La notizia è fresca: il Paese del Sol Levante potrebbe vedere presto sulle sue strade automobili prive dei tradizionali specchietti retrovisori. Il via dalle autorità è stato dato a metà giugno e già si registra l'interessamento di vari componentisti come la giapponese Ichikoh Industries e la tedesca Robert Bosch. L'idea è di sostituire le classiche superfici riflettenti con display elettronici alimentati da videocamere sistemate strategicamente nella carrozzeria. I possibili vantaggi sono numerosi: l'estetica può essere molto più sleek, la resistenza aerodinamica si riduce (le videocamere possono essere piccolissime, basta pensare che si possono inserire nei portatarga) e le immagini possono essere processate per migliorarne l'intelligibilità. L'idea di concretizzare queste possibilità, come detto, ha già stuzzicato alcuni produttori di componenti. “Il nostro compito è quello di migliorare la visibilità nelle auto: finora con i fari e gli specchi retrovisori ma, da oggi, anche con le telecamere. Si tratta di un cambiamento di tecnologia, un cambio di scenario È un nuovo segmento a contenuto più pregiato e che offre, quindi, le opportunità per guadagni più alti. Questa è la tendenza e dobbiamo essere più avanti degli altri”: le parole di Ali Ordoobadi, CEO di Ichikoh, non lasciano quindi incertezze.
INTERESSE INTERNAZIONALE In effetti il Giappone ha dato pratica attuazione ad una decisione che il Forum Mondiale delle Nazioni Unite per l'Armonizzazione delle regolamentazioni sui veicoli ha preso alla fine dello scorso anno. Il forum ha infatti autorizzato l'uso di videocamere che soddisfano alcune specifiche al posto degli specchi retrovisori (sapevi che esistono specchietti con Android?). Tetsuya Saito, capo della sezione Engineering Policy presso l'Ufficio dei trasporti stradali giapponese, ha dichiarato che il Giappone ha cambiato le sue regole alla luce degli sviluppi della qualità video di questi dispositivi: “I regolamenti delle Nazioni Unite hanno regole che definiscono chiaramente dispositivi ad alte prestazioni. Finora non aveva consentito i monitor collegati alle videocamere al posto degli specchietti perché non avevano sufficiente visibilità”. Oltre al Giappone, anche l'Unione europea è fra le aree nelle quali si prevede che le regole saranno cambiate già quest'anno per permettere la nuova tecnologia. “Gli Stati Uniti considerano di adottare questo standard nel 2018 e anche la Cina dovrebbe entrare nel “club” entro i prossimi anni. I volumi iniziali potranno anche essere limitati ma le prospettive sono di una grande crescita, almeno in Giappone”, dichiarano fonti di Ichikoh, secondo le quali “entro l'anno 2023, circa il 29%del mercato giapponese – circa 2,3 milioni di veicoli – avranno retrovisori interni e laterali con monitor video” (dal 2019 spariranno gli specchietti retrovisori?).
UNA TORTA GOLOSA Ichikoh pensa di espandersi in mercati quali Stati Uniti e Europa con l'aiuto del suo partner francese Valeo ma, ovviamente, non è la sola che pensa a questa nuova tecnologia. Sempre a giugno si è mosso anche un altro marchio giapponese, Murakami Corp., che ha svelato i piani per lo sviluppo dei display-retrovisori: essa avvierà la produzione nel 2018. Anche Bosch è interessata, in virtù delle sue competenze nell'elettronica, e sta considerando di introdurre sistemi di questo tipo nei prossimi tre anni, secondo la portavoce Barbara Zelenay: “La tecnologia non è il problema e tutto dipende dalle leggi: anche se oggi non produciamo specchi potremmo produrre i dispositivi che li sostituiranno” e in effetti Bosch ha presentato un sistema per i veicoli pesanti con display installati sui montanti della cabina. Continental è un altro fornitore che ha presentato un prototipo di questo sistema, mentre Tesla Motors ha chiesto ai regolatori degli Stati Uniti di consentire questa tecnologia. I retrovisori digitali consentono promettenti caratteristiche, come il processamento delle immagini che renderebbe “nativa” la funzione antiabbagliamento e permetterebbe di minimizzare, per esempio, il tremolio delle immagini, oltre a poter inserire segnalazioni, allarmi e le immagini della retrocamera (leggi la prova del retrovisore con display fatta da SicurAUTO.it). Ovviamente esistono punti controversi, come il fatto che anche spostando la testa per capire meglio la situazione l'immagine non cambia, a differenza di quel che accade con gli specchi tradizionali. Un altro aspetto che richiederà un minimo di apprendistato è l'eliminazione dei montanti posteriori dalla visuale (l'effetto era già stato sperimentato in questa Nissan con lo specchietto-monitor): essi, oltre che un ostacolo, sono anche un riferimento spaziale per gli oggetti dietro l'automobile ma il problema sembra facilmente superabile “proiettando” delle guide nel display. Anche i colori, infine, sono meno saturi rispetto agli specchi tradizionali, che sotto questo aspetto sono molto efficienti e danno un ottimo contrasto all'immagine.