15 sigarette inquinano più di un'auto? Una mezza bufala…

15 sigarette inquinano più di un'auto? Una mezza bufala… Incuriositi dalla notizia

Incuriositi dalla notizia, abbiamo assistito al test del Codacons organizzato da Carlo Rienzi. Ecco cos'è successo

1 Giugno 2012 - 02:06

All’interno del convegno sul tabagismo che si è svolto a Roma il Codacons, attraverso il suo presidente Carlo Rienzi, ha chiesto di istituire il divieto di fumo durante i blocchi del traffico o durante i provvedimenti di targhe alterne che i comuni mettono in atto per rientrare nei limiti di legge. Il tutto parte dai alcuni studi scientifici, primo tra tutti quello dell’Istituto dei Tumori di Milano, che evidenziano come il fumo di sigaretta sia l’elemento più inquinante nei luoghi chiusi. In questi ultimi, infatti, essendo i volumi d’aria ridotti, si misurano concentrazioni di PM10 e PM2,5 ben più elevate (fino anche a 30 volte) rispetto a quelle imposte dalla legge per il blocco del traffico. La spiegazione di questo “fenomeno” è abbastanza semplice: la legge prevede che il traffico scorra all’aperto e quindi, a parità di quantità di sostanze nocive, essendo i volumi in gioco enormi (e non minimi come nei luoghi chiusi), le concentrazioni ammesse risultano essere molto inferiori a quelle che in pari condizione si misurerebbero nei luoghi chiusi.

IL CALCOLO – Il CODACONS ha inviato una diffida a 40 comuni, quelli che hanno superato i limiti di legge, affinchè si attivino “in qualunque modo e con qualunque mezzo al fine di corretttamente tutelare la salute degli italiani”. La direttiva 2008/50/CE 107/CE recepita dal Dlgs 155/2010 ha introdotto tra gli inquinanti da monitorare oltre il PM10 anche il PM2,5 (molto più dannoso per la salute, come anche noi di SicurAUTO abbiamo più volte raccontato). L’associazione dei consumatori con la diffida vuole dimostrare che il fumo di sigaretta inquina più del traffico veicolare; per fare ciò il codacons si è rifatto ad un calcolo dell’ENEA che ha ipotizzato che su 1 milione di abitanti vi siano 300mila fumatori e che fumino 15 sigarette al giorno ciascuno; ogni sigaretta poi emetterebbe 40 milligrammi di micropolveri cosicchè un fumatore serebbe responsabile di una produzione giornaliera di 600 mg di micropolveri al giorno. Ora moltiplicando il tutto per 300 mila fumatori e 365 giorni l’anno si ottiene un totale di 65,7 tonnellate di polveri. L’ENEA ha poi considerato che su un milione di cittadini ci sono in media 600mila auto di cui in circolazione 420mila. Esse produrrebbero, se fossero tutte Diesel Euro4 e percorressero 15 km al giorno, 57,5 tonnellate di particolato.

METODO STRANO – Il calcolo, fatto con le approssimazioni che il caso comporta data la varietà del parco circolante, non ci trova tuttavia d’accordo per ciò che riguarda gli spostamenti medi che sono stati ipotizzati pari a 15 km al giorno per vettura (5475 km l’anno) e che a noi sembrano veramente pochi dato che recenti studi, come quello realizzato dalla società internazionale ICDP e presentato nel 2010 ad Autopromotec, pongono a poco più di 12mila i km percorsi di media da un'auto (quindi circa 32 km al giorno). Utilizzando questi dati, che noi reputiamo più verosimili, si otterrebbero 128 tonnellate di polveri il che ci porta a contestare l'affermazione che le sigarette inquinano più delle auto, almeno per quanto riguarda le emissioni di polveri e non di altri inquinanti. Ad ogni modo i risultati ottenuti ci fanno riflettere su quanto sia importante la componente del fumo di sigaretta sull’inquinamento globale.    

L’ESPERIMENTO – Incuriositi dalla notizia circolata ieri, abbiamo voluto assistere all'esperimento. Esso è consistito nel confrontare i PM10, PM2,5 e PM1 emessi da una sigaretta con quelli emessi da una vettura, nel caso specifico un Mercedes Viano diesel. Peccato che la misura delle emissioni della sigaretta sia avvenuta dentro la vettura (dove è stata fatta fumare una sigaretta ad una “cavia”) mentre la misura delle emissioni della vettura si è effettuata all’aperto con lo stumento posto al fianco del lato guida, mentre il tubo di scappamento si trovava nella parte posteriore a destra (non esattamente la stessa procedura usata per il rilascio del bollino blu…). Se l’obbiettivo era dimostrare che una sigaretta fumata in un ambiente chiuso provoca concentrazioni di PM maggiori di quelle previste dalla legge non abbiamo nulla da dire, se invece l’obbiettivo era “dimostrare come il fumo di sigaretta danneggi l’aria più dello smog prodotto dal traffico automobilistico” crediamo che l’esperimento non abbia dimostrato nulla giacchè una misura è stata effettuata in ambiente chiuso mentre l’altra in ambiente aperto. Siamo tuttavia in attesa della data del 13 Giugno quando, secondo il conduttore dell’esperimento Prof. Mangiarcina, all’Enea saranno mostrate misure, fatte in ambienti dello stesso volume, che dimostreranno (forse) come le sigaretta inquini più di un'auto.

IN CONCLUSIONE – La tematica è alquanto controversa pochè i dati presentati non sono stati sufficienti a stabilire se una sigaretta inquini o no più di un'auto, considerato che sono state prese in considerazone soltanto le polveri e non gli altri inquinanti. Non vi sono dubbi che il fumo nuoccia gravemente alla salute e che sia anche il principale fattore di inquinamento nei luoghi chiusi. Che il fumo possa essere anche un elemento di distrazione alla guida lo sottoscriviamo. Noi di SicurAUTO tuttavia crediamo in un informazione corretta: affermare che una sigaretta inquina più del gas di scarico di un automobile, soprattuto alla luce dell’esperimento sui generis condotto nei giardini del ministero, ci sembra, in attesa del già citato convegno dell’ENEA del 13 giugno, veramente fuori luogo.

A seguito del nostro articolo è pervenuta una precisazione del CODACONS in data 8 giugno 2012:

Per quel che concerne il ” XIV Convegno tabagismo e Servizio sanitario nazionale” tenutosi in data 31 maggio 2012, nonché per quel che concerne il la connessa dimostrazione svoltasi nella sede medesima ed in merito alle più di 40 diffide indirizzate dalla Scrivente Associazione ai sindaci dei comuni d'Italia (che hanno superato i limiti consentiti di smog nell'aria), si rappresenta che, la Vostra Redazione nel descrivere tutto ciò è incorsa nelle seguenti imprecisioni di cui se ne chiede la rettifica immediata:

1) “L'associazione dei consumatori con la diffida vuole dimostrare che il fumo di sigaretta inquina più del traffico veicolare.” Il Codacons con tale diffida ha inteso TUTELARE la salute dei cittadini e non già DIMOSTRARE che il fumo di sigaretta inquina più del traffico veicolare. Infatti ciò è stato già calcolato e dimostrato da autorevoli studi internazionali a tal uopo specializzati.

2) “L'ESPERIMENTO – Incuriositi dalla notizia circolata ieri, abbiamo voluto assistere all'esperimento.” Tale suindicata espressione è del tutto errata. Ciò che si è svolto nel cortile del Ministero della Salute, durante la giornata mondiale senza tabacco, è stata una DIMOSTRAZIONE e non un ESPERIMENTO. Si trattava infatti di una semplice dimostrazione avente ad oggetto la differenza nella emissione di micropolveri prima e dopo una sigaretta. Si aggiunge altresì che NON è tale dimostrazione che spiega il rapporto fumo/traffico veicolare.

3) “IN CONCLUSIONE – La tematica è alquanto controversa poiché i dati presentati non sono stati sufficienti a stabilire se una sigaretta inquini o no più di un'auto, considerato che sono state prese in considerazone soltanto le polveri e non gli altri inquinanti.”  Ebbene, tale espressione non solo è errata ma lascia intendere che non è stato da Voi preso minimamente in considerazione quanto sancito dalla Direttiva comunitaria  2008/50/CE, recepita con il dlgs 155/2010 la quale ha stabilito, quale limite massimo da tollerare nelle città, solo ed esclusivamente 50 mg di concentrazione di POLVERI SOTTILI, oggetto quindi della dimostrazione posta in essere dal Prof. Mangiaracina. Infatti la chiusura delle città al traffico veicolare è basata sulla concentrazione di MICROPOLVERI PM-10 e non già degli altri agenti inquinanti.

4) “Se l'obbiettivo era dimostrare che una sigaretta fumata in un ambiente chiuso provoca concentrazioni di PM maggiori di quelle previste dalla legge non abbiamo nulla da dire, se invece l'obbiettivo era “dimostrare come il fumo di sigaretta danneggi l'aria più dello smog prodotto dal traffico automobilistico” crediamo che l'esperimento non abbia dimostrato nulla giacchè una misura è stata effettuata in ambiente chiuso mentre l'altra in ambiente aperto.” La dimostrazione attuata in data 31 maggio 2012 ha semplicemente voluto palesare al pubblico come il fumo di tabacco produca micro polveri PM-10 in modo analogo all'inquinamento da traffico. Le micropolveri emesse dal fumo di sigaretta quindi sono speculari a quelle emesse dal gas di scarico di un'autovettura.

5) “Soprattuto alla luce dell'esperimento sui generis condotto nei giardini del ministero, ci sembra, in attesa del già citato convegno dell'ENEA del 13 giugno, veramente fuori luogo”. In riferimento a ciò, si rammenta che, in tale sede, non vi erano le condizioni per potere porre in essere una dimostrazione  precisa circa le differenze tra l'emissione di PM di un'auto e quella di una sigaretta all'interno di uno spazio chiuso (non all'aperto). Si ribadisce, infatti, che tale dimostrazione era volta a rendere noto, come sopradetto, che dal fumo di sigaretta e dal gas di scarico di un'auto traggono origine le medesime micro polveri. A ciò si aggiunge che, un vero e proprio esperimento in tal senso è già stato proficuamente portato a termine  e pertanto già ampiamente attestato e documentato dai dati sperimentali realizzati in ambiente controllato rigorosamente pubblicati su autorevoli riviste internazionali.

Le nostre considerazioni

Apprezziamo da sempre le battaglie portate avanti con forza dal Codacons, importantissime per i consumatori, ma crediamo che questa volta si sia voluto cercare troppo il clamore mediatico. Noi abbiamo parlato di esperimento poichè proprio sul sito stesso del Codacons si parla di esperimento (guardate l'immagine in basso). Pertanto abbiamo confutato l'impostazione stessa dell'esperimento che per essere tale doveva essere gestito diversamente. Non discutiamo sull'importanza di tutelare i cittadini da ogni forma di inquinamento, tuttavia crediamo che l'informazione trasmessa loro debba essere la più chiara possibile. Sull'aspetto normativo sarà anche vero che vengono considerate solo le polveri, ma secondo noi l'inquinamento va considerato a 360° e non limitatamente a quanto la normativa prevede. Anche la normativa prevede che il calcolo dei consumi delle auto sia totalmente falsato ma ciò non significa che sia corretto nei confronti dei consumatori. Ribadendo il massimo rispetto per il Codacons, speriamo che la loro battaglia contro l'inquinamento in generale porti i suoi frutti. Noi siamo a disposizione per fare squadra.

Link alla news sul sito del Codacons

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2 Commenti

sigaretta
10:44, 3 Giugno 2012

meglio gettare la sigaretta e passare a la sigaretta elettronica

bruno
17:25, 6 Giugno 2012

Le sigarette emettono, oltre che PM, altre sostanze ben più nocive per la salute e per l'ambiente. Per questo andrebbero colpevolizzate come e più delle auto, ma questo non avviene per evidenti motivi di cassa. Le emissioni delle auto moderne sono ormai ridotte al minimo, mentre il fumo delle sigarette, con tutto ciò che contiene, viene volontariamente aspirato (ma anche involontariamente, vedi fumo passivo) ed immesso direttamente nei polmoni. L'esperimento ENEA presenta dei limiti ma ha il merito di aver posto un problema forse scomodo. Sarebbe ora di smetterla di criminalizzare solo la motorizzazione.

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