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Comprare un’auto usata all’estero: privato o concessionario?

Nel caso di acquisto di un’usata all’estero è inevitabile chiedersi se sia meglio affidarsi a un concessionario o tentare con un privato

 

Nel caso di acquisto di un’usata all’estero è inevitabile chiedersi se sia meglio affidarsi a un concessionario o tentare con un privato

19 Giugno 2025 - 12:00

Comprare un’auto usata all’estero è favorito da un’Europa senza confini e da un mercato dell’automotive più interconnesso. Anche la Germania, la Francia, l’Olanda e il Belgio vantano un parco circolante in ottime condizioni, ben accessoriato, con cronologie di manutenzione dettagliate e a prezzi anche più contenuti rispetto a quelli italiani. In questo scenario vogliamo capire se sia meglio acquistare da un privato oppure affidarsi a un concessionario. La risposta è tutt’altro che scontata.

COMPRARE UN’AUTO USATA ALL’ESTERO DA UN PRIVATO TRA PREZZI E IMPREVISTI

Il principale motivo di attrazione dalla possibilità di comprare un’auto usata da un privato estero va cercato nel prezzo è più basso rispetto a quello richiesto da un rivenditore. L’assenza di intermediazioni commerciali, l’eliminazione di margini di profitto e la negoziazione diretta rendono le trattative più flessibili, anche se meno protette. Ci si imbatte in offerte appetibili con differenze che arrivano anche al 20 o 25 per cento rispetto al mercato nazionale. Ma dietro a questi numeri possono nascondersi ostacoli poco visibili: la scarsa trasparenza sulla provenienza del veicolo, la mancanza di un controllo tecnico professionale, l’assenza di garanzia legale e la necessità di gestire in autonomia la procedura burocratica di importazione e immatricolazione.

Auto nuove da immatricolare

I CONCESSIONARIO, MENO MARGINI, MAGGIORE SICUREZZA

Chi decide di rivolgersi a un concessionario straniero, di contro, sceglie la via della maggiore sicurezza. In genere si tratta di operatori esperti, abituati alle vendite transfrontaliere e dotati di strumenti tecnici e normativi che riducono al minimo i rischi. I veicoli venduti da dealer professionisti sono di solito corredati da report certificati (come quelli di TÜV in Germania o i registri RDW nei Paesi Bassi), che attestano il chilometraggio, l’esito delle revisioni e l’eventuale presenza di sinistri. I concessionari offrono una garanzia legale europea di conformità della durata di almeno dodici mesi, obbligatoria per legge anche all’estero. Significa che eventuali difetti non dichiarati, se riscontrati dopo l’acquisto, possono essere contestati e anche risolti senza costi aggiuntivi per l’acquirente.

LE PRATICHE BUROCRATICHE E L’INCIDENZA DELL’IVA

Uno degli aspetti da non sottovalutare nella compravendita di un’auto usata all’estero riguarda la gestione dell’Iva e dei documenti di importazione. Nel caso in cui l’acquisto avvenga da un concessionario, sarà quest’ultimo a occuparsi del Certificato di conformità, delle targhe provvisorie e del pagamento dell’Iva secondo le modalità previste. Se l’auto viene acquistata da un privato, molte di queste responsabilità ricadono sul compratore. E non è raro imbattersi in falsi privati, venditori professionali che si spacciano per soggetti occasionali per eludere l’Iva, lasciando l’acquirente italiano in balia di sanzioni o verifiche fiscali future.

GARANZIE, CONTROLLI E VALORE RESIDUO: PRIVATO O CONCESSIONARIO?

Un altro punto chiave quando si compra un’auto usata all’estero riguarda la garanzia. Se si compra da privato, la vettura è spesso venduta “così com’è”, con la formula tacita del “visto e piaciuto”. Nessuna protezione da vizi occulti, nessun diritto di recesso, nessun obbligo di riparazione. Viceversa i concessionari, anche esteri, sono vincolati alla garanzia di legge, che tutela l’acquirente da difetti preesistenti non dichiarati. In aggiunta i dealer professionali sottopongono le vetture a controlli prima della vendita, talvolta rilasciando certificazioni dello stato d’uso rilasciate da enti terzi, come Dekra o Autovista. In questo modo si preserva anche il valore residuo del veicolo nel tempo, importante nel caso di rivendita del mezzo in Italia dopo qualche anno. Un’auto acquistata da un rivenditore certificato, con documentazione chiara e tracciabile, ha una tenuta di valore superiore rispetto a un veicolo acquistato da privato senza documentazione strutturata.

COMPRARE UN’AUTO USATA ALL’ESTERO, COSTI NASCOSTI, TEMPISTICHE E LINGUA

Comprare un’auto usata all’estero comporta anche costi che non sempre sono evidenti al primo sguardo:

  • spese di trasporto;
  • traduzione giurata dei documenti;
  • assicurazione temporanea;
  • consulenza per il disbrigo pratiche;
  • iscrizione al Pra;
  • pagamento dell’imposta provinciale di trascrizione.

Un concessionario comprende queste voci nel prezzo finale, o comunque le anticipa per conto del cliente, mentre chi compra da privato dovrà gestire ogni fase personalmente, magari senza conoscere la lingua del Paese d’acquisto o le regole locali.

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