Acquisto auto usata online: le truffe da evitare

Intenzionati all'acquisto di un'auto usata online? Ecco le truffe da evitare: attenti soprattutto al prezzo troppo basso e alla richiesta di una caparra molto alta
Nel capitolo precedente della nostra Guida antitruffa ci siamo occupati della vendita di auto usate sul web. Stavolta ci occupiamo invece dei raggiri in cui si può incorrere quando si acquista un’auto usata online. In realtà cambia ben poco tra l’essere venditore o acquirente, perché d’istinto siamo comunque portati a tenere gli occhi ben aperti per scongiurare possibili ‘pacchi’. Ma a volte questo non basta. Vi raccontiamo perciò alcuni casi a noi noti per spiegarvi quali sono le truffe più diffuse in modo da smascherarle ed evitare fregature.
TRUFFA NELL’ACQUISTO DI AUTO USATA ONLINE
Cerchiamo su internet, nei più popolari siti specializzati, l’auto perfetta per le nostre esigenze. Eccola li: un’Alfa Romeo Brera, coupé tutto italiano, offerta a un prezzo d’occasione.
– Entriamo subito in contatto con il venditore il quale ci risponde per email, spiegando che si tratta di una concessionaria scozzese (nonostante dall’annuncio l’auto risultasse in Italia) che commercializza auto usate in Europa e quindi anche in Italia. Ci viene spiegato che la modica richiesta si giustifica con il fatto che la concessionaria in questione compra auto da aste fallimentari a prezzi molto vantaggiosi. Dopo la nostra prima email, in cui chiediamo solo qualche informazione sull’auto, ci viene detto che potremmo addirittura ricevere un ulteriore sconto. Ma come: una simile offerta dopo soltanto una email? C’è qualcosa che non va. Il venditore ci tiene a precisare che le auto sono garantite dalla Black Horse (un’agenzia legata al mondo auto che esiste davvero, ma che non ha nulla a che vedere con queste truffe) e che noi non dovremo pagare nulla oltre al prezzo della macchina. Il costo delle pratiche doganali e del passaggio di proprietà sono a carico loro. Sembra un sogno, dobbiamo solo pagare l’importo per l’auto che, tra l’altro, ci verrà consegnata direttamente a casa dalla loro ditta di trasporti. Affare fatto.
– A questo punto ci chiedono di versare un acconto, pari al 50%, per iniziare la pratica, applicare le targhe di prova sull’auto e farla partire verso l’Italia. Il resto lo pagheremo alla consegna, ma se non fossimo soddisfatti l’auto tornerà in concessionaria e noi non dovremo sostenere alcuna spesa. Qualcosa comincia a non quadrare. Intanto, quel 50% è esoso: in Italia le associazioni che tutelano i consumatori dicono di non versare mai acconti superiori al 10%, e a tale raccomandazione s’è adeguata la maggioranza di commercianti e concessionari. Però, le altre condizioni sembrano vantaggiose. Possiamo fidarci? Semmai avessimo nutrito qualche dubbio, ci sono tanti elementi che potrebbero convincerci di essere un po’ paranoici e che, percentuale dell’anticipo a parte, quello proposto è in fondo un buon affare. Per esempio, ci viene fornito il recapito della società di trasporti, con tanto di -mail e di numero di telefono. E se per scrupolo proviamo a contattare la suddetta agenzia, ci risponde qualcuno che conosce perfettamente le condizioni contrattuali pattuite con il nostro venditore. E che con il suo discreto italiano prova a rassicurarci circa la serietà della transazione e della consegna di cui si occuperanno loro. Abbiamo un sito, un numero di telefono, dipendenti specializzati sempre a disposizione. Che cosa possiamo desiderare di più? In realtà stiamo sempre parlando di un acquisto a scatola chiusa, anche se dalle condizioni sembrerebbe impossibile restare fregati. Ma ne siamo sicuri?
– Decidiamo comunque di procedere (la tentazione di mettere le mani su una Brera per pochi spiccioli è fortissima) e del resto l’acquisto ci viene presentato come una faccenda semplicissima: sembra che gli unici a guadagnarci siamo noi che compriamo ( e già qui…). Quale venditore, infatti, accorderebbe una vendita in cui l’acquirente può rispedire la merce indietro senza pagare nulla? Procediamo pertanto a versare il bonifico pari al 50% dell’importo per avviare le pratiche. Tuttavia, dopo aver pagato, il nostro caro venditore fa sparire le sue tracce e anche ai numeri a cui abbiamo chiamato in precedenza comincia a non rispondere nessuno. Un nostro lettore addirittura, prima di effettuare il bonifico per l’anticipo, si è preso la briga di andare in Irlanda per vedere l’auto di persona. Beh, alla fine ha scoperto che l’azienda in questione esisteva davvero ma si trattava di una semplice officina totalmente ignara della truffa. Pertanto anche una ricerca accurata sul nome dell’azienda, a meno di riscontri oggettivi, può servire a poco. Forse una soluzione sarebbe provare a vedere la strada con Google Street View, sperando che la tecnologica Google Car sia passata di fronte alla concessionaria dei vostri sogni…
ACQUISTO DI AUTO USATA ONLINE: COME RICONOSCERE UNA TRUFFA
Gli altri casi di ‘acquisto col trucco‘ che i lettori ci segnalano sono analoghi. Cambia il Paese dal quale l’auto viene messa in vendita, cambiano le banche presso le quali ci viene chiesto di depositare parte dell’importo, ma la sostanza è sempre la stessa. Nei casi come quello appena citato, in cui ogni tassello della nostra compravendita sembrava più che regolare, c’è sempre una componente che potrebbe e dovrebbe insospettirci. In effetti è proprio la modalità della vendita che dovrebbe fornirci elementi più che sufficienti per sospettare che siamo di fronte a una truffa.
– Il primo è il prezzo allettante. Non dimenticatelo mai: la legge non scritta del commercio non ammette di pagare molto ciò che vale meno, ma anche di pagare troppo poco ciò che vale molto di più. Una cifra risibile per un’auto che ha un valore assai superiore dovrebbe far scattare il primo allarme. Liberatevi dalla pericolosissima tentazione di concludere l’affare del secolo: questi affari non esistono. È decisamente più conveniente spendere qualcosa in più con la certezza di ottenere l’auto, che risparmiare qualche migliaio di euro e correre poi il rischio di perdere il vostro denaro. Il secondo elemento che deve insospettire è la richiesta di un anticipo senza che voi abbiate neppure visto (se non in qualche fotografia che chiunque può procurarsi) la vettura che intendete acquistare. Non cadete nella trappola costituita dalla richiesta di denaro anticipato giustificata da fantomatiche tasse per sbloccare bonifici o cambiare valuta. Le tasse si pagano sempre dopo aver acquistato o venduto un bene, o al limite contestualmente, ma mai prima, e nessun sistema fiscale prevede il contrario. Quindi, evitate assolutamente di procedere con qualsiasi bonifico bancario prima di avere visionato la macchina e tutte le condizioni del contratto di compravendita. Andate con i piedi di piombo e appena sentite odor di bruciato, lasciate perdere.
Approfondite adesso la Guida antitruffa per la compravendita di auto online. Selezionate i vari capitoli partendo dall’homepage.
1) Guida Antitruffa | Come muoversi per vendere o comprare auto usate (Home)
2) Vendita auto usata online: le truffe da evitare
3) Acquisto auto usata online: le truffe da evitare
4) Raccomandazioni finali contro le truffe.