Assicurazione targa estera in Italia: cosa sapere

Assicurazione targa estera in Italia: cosa sapere

Cosa deve fare con l’assicurazione auto chi circola in Italia con targa estera? Tutti i casi previsti dalla normativa vigente.

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12 Gennaio 2024 - 17:45

Come deve comportarsi con l’assicurazione auto chi circola in Italia con targa estera? Sulle strade italiane si incrociano molte vetture con targa straniera: spesso appartengono a turisti, altre volte sono di lavoratori in trasferta, oppure di nuovi residenti. Hanno però tutte qualcosa in comune, e cioè l’obbligo di copertura assicurativa per la responsabilità civile verso terzi. Che a seconda dei casi prevede regole diverse.

  1. Veicoli UE/SEE e con accordi internazionali
  2. Veicoli del sistema Carta Verde
  3. Veicoli di altri Paesi
  4. Circolazione auto con targa estera in Italia

ASSICURAZIONE TARGA ESTERA: VEICOLI UE/SEE E ALTRE NAZIONI EUROPEE

A seguito di accordi internazionali, i veicoli immatricolati nei Paesi dell’Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo, nonché in altri specifici Stati del vecchio continente, possono liberamente entrare e circolare in Italia senza vincoli particolari perché l’assicurazione auto stipulata nel Paese d’appartenenza comprende l’estensione della garanzia anche sul territorio italiano. Quindi un’auto con targa francese, tedesca o spagnola, giusto per fare tre esempi, può regolarmente circolare nel nostro Paese con la copertura stipulata in patria.

  • I Paesi dell’UE, a parte l’Italia, sono: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.
  • Gli altri Paesi SEE sono: Islanda, Liechtenstein e Norvegia.
  • Gli altri Paesi europei che, grazie ad accordi internazionali, beneficiano dello stesso diritto sono: Andorra, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Regno Unito, Serbia e Svizzera.

Anche le auto con targa di San Marino e della Città del Vaticano possono tranquillamente circolare in Italia con la propria assicurazione auto (che molto spesso è rilasciata da imprese italiane).

ASSICURAZIONE TARGA ESTERA: VEICOLI DI PAESI ADERENTI AL SISTEMA CARTA VERDE

La Carta Verde è il certificato internazionale di assicurazione che consente a un veicolo di entrare e circolare in un Paese estero essendo in regola con l’obbligo della RC auto. Di norma viene rilasciata dall’assicuratore insieme alla polizza, oppure su richiesta. I veicoli appartenenti agli Stati che aderiscono al sistema Carta Verde possono dunque entrare e circolare in Italia avendo adempiuto agli obblighi previsti dalla legge italiana per l’assicurazione auto (è necessario avere sempre con sé il certificato). Questi Paesi sono:

  • Albania, Azerbaigian, Iran, Macedonia del Nord, Marocco, Moldavia, Tunisia, Turchia e Ucraina.

Russia e Bielorussia, che ne facevano parte fino al 30/6/2023, sono state escluse a causa delle sanzioni per la guerra in Ucraina.

Tuttavia è bene ricordare che le compagnie assicurative hanno libera facoltà di escludere la copertura per alcuni Paesi barrando la relativa casella sulla Carta Verde. In un’eventualità del genere per mettersi in regola occorre sottoscrivere una polizza di frontiera (vedi prossimo paragrafo). Va da sé che lo stesso certificato internazionale vale anche per il ‘percorso inverso’, ossia qualora un’auto con targa italiana debba recarsi nei Paesi esteri aderenti alla Carta Verde.

La Carta Verde viene condivisa con il cliente al momento della stipula ma è sempre possibile richiederne una copia. I principali operatori assicurativi in Italia allegano la Carta Verde al certificato di assicurazione: tra essi possiamo citare Zurich Connect, che a seguito della stipula di un’assicurazione auto presso il suo sito Internet, inoltra il documento direttamente via mail. Inoltre, è possibile scaricare una copia di entrambi i documenti dall’area riservata o tramite le App della propria compagnia assicurativa.

ASSICURAZIONE CON TARGA ESTERA: COME FUNZIONA CON GLI ALTRI PAESI EXTRA-UE

Come si può facilmente constatare, con molti Paesi anche europei (come Armenia e Georgia) ma soprattutto extraeuropei non esistono accordi sul riconoscimento della copertura assicurativa in Italia. Certo, da un punto di vista logistico è molto complicato che un’auto con targa statunitense, brasiliana o cinese circoli in Italia, ma non è del tutto impossibile. Cosa succede in questi casi?

In questi casi viene rilasciata una polizza temporanea di frontiera emessa dall’UCI, l’Ufficio Nazionale di Assicurazione per i veicoli a motore in circolazione internazionale, che può avere validità da 15 giorni a 6 mesi.

La polizza temporanea di frontiera è una polizza RC auto rilasciata solo per l’ingresso e la circolazione temporanea in Italia di auto immatricolate in Paesi esteri non appartenenti all’UE/SEE, non aderenti al sistema Carta Verde oppure esclusi da questo sistema per scelta della compagnia assicurativa. Tale polizza può coprire anche i veicoli in regime di importazione temporanea in Italia da Paesi extracomunitari, ma solo se l’ intestatario del mezzo non risulti residente in Italia o in altro Stato UE/SEE, e quindi il veicolo non debba essere immatricolato nello Stato in cui l’acquirente ha la normale residenza.

Le tariffe delle polizze temporanee di frontiera sono fisse e variano in base al tipo di veicolo e alla durata. Per le autovetture costano 120 euro per 15 giorni di copertura assicurativa, 145 euro per 30 giorni, 190 euro per 45 giorni, 245 euro per 90 giorni e 390 euro per 180 giorni (6 mesi).

Le polizze di frontiera si possono eventualmente rinnovare nei limiti imposti dalla legge.

Assicurazione targa estera in Italia

AUTO CON TARGA ESTERA: FINO A QUANDO POSSONO CIRCOLARE IN ITALIA?

A proposito di veicoli che circolano in Italia con targa estera, se l’ingresso nel nostro Paese è solo per breve tempo, ad esempio per motivi turistici, non ci sono particolari obblighi da osservare. Per i non residenti, infatti, è ammessa la libera circolazione con targa straniera fino a 1 anno. Cosa succede invece se una persona si trasferisce in Italia con l’intenzione di rimanerci a lungo, portando con sé l’auto immatricolata nel Paese d’origine?

La normativa di riferimento è cambiata recentemente e prevede adesso che chi risiede in Italia (cittadino UE o extra UE non fa differenza) abbia l’obbligo, entro tre mesi dalla data di acquisizione della residenza da noi, di immatricolare in Italia il veicolo di proprietà già immatricolato all’estero.

Nel momento in cui veicolo risulta immatricolato in Italia è necessario stipulare un’assicurazione RCA con una compagnia, italiana o estera, autorizzata a operare nel nostro Paese.

Se però il veicolo immatricolato all’estero è condotto nel territorio italiano da un soggetto con residenza in Italia che non è l’intestatario del veicolo ma solo un utilizzatore, la carta di circolazione estera dev’essere accompagnata da un documento sottoscritto con data certa dall’intestatario, da cui deve risultare a che titolo il conducente utilizza il veicolo e la relativa durata. Entrambi i documenti devono essere tenuti a bordo del veicolo. Se la disponibilità del veicolo immatricolato all’estero, da parte di persona giuridica o fisica residente in Italia, supera i 30 giorni nell’anno solare, anche non continuativi, il titolo e la durata della disponibilità del mezzo devono essere registrati, da parte dell’utilizzatore, in un apposito elenco presente nel sistema informativo del PRA denominato REVE – Registro dei Veicoli Esteri. Lo stesso obbligo di registrazione è previsto per coloro che, in qualità di lavoratori subordinati o autonomi, svolgono la loro attività lavorativa o professionale in uno Stato limitrofo o confinante con l’Italia e circolano sul territorio nazionale con veicoli immatricolati in tale Stato.

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