
Toyota rivede i processi di certificazione, adottando nuove misure di governance per garantire la conformità e la trasparenza aziendale
Toyota Motor Corporation, primo costruttore auto al mondo nel 2023, si trova al centro di una questione delicata riguardante i processi di certificazione dei suoi veicoli. Un caso legato ai test di conformità delle auto di molti Brand che hanno bloccato le vendite. Per correggere all’errore, Toyota ha intrapreso una serie di azioni mirate a prevenire nuovi casi simili, in perfetto stile nipponico, riconoscendo l’importanza di un coinvolgimento più profondo della direzione e di una revisione complessiva dei suoi processi operativi. Ecco perché, secondo il Costruttore la Casa giapponese si è ritrovata al centro dello “scandalo” dei test di certificazione ritenuti non conformi.
LA RICONFIGURAZIONE DEL SISTEMA OPERATIVO AZIENDALE
Tutti i veicoli devono essere sottoposti a un processo di certificazione e omologazione, per poter essere immesse sul mercato. Ma dopo la scoperta di incongruenze tra i documenti ufficiali e i test reali, lo scorso 31 luglio 2024, il Ministero del territorio, delle infrastrutture, dei trasporti e del turismo giapponese (MLIT) ha emesso un ordine correttivo relativo alle domande di certificazione del modello presentate da Toyota, sollevando preoccupazioni sull’adeguatezza delle procedure di certificazione adottate dall’azienda. Toyota è quindi intervenuta presentando al MLIT un rapporto che esprime la necessità di rafforzare la governance aziendale e garantire che il management comprenda a fondo le operazioni di sviluppo e certificazione.
RAFFORZAMENTO DELLE NORME DI CONFORMITÀ
Secondo la nuova impostazione, il management Toyota sarà direttamente coinvolto nell’ispezione dei siti di certificazione, “promuovendo un dialogo continuo e sincero con il personale in loco. Questo approccio mira a creare una cultura di trasparenza e responsabilità, essenziale per mantenere elevati standard di conformità”.
Il Chief Technology Officer (CTO) e il Global Chief Quality Officer (G-CQO) svolgeranno un ruolo centrale nel processo decisionale, con il CTO responsabile dello sviluppo e il G-CQO della certificazione. Questa separazione delle responsabilità permetterà a Toyota di affrontare con tempestività eventuali anomalie, garantendo che ogni fase del processo di certificazione sia gestita con la massima competenza e rigore. Oltre a questo, il Chief Risk Officer (CRO) valuterà l’efficacia del sistema di certificazione e considererà l’introduzione di un audit di processo condotto dal Dipartimento di Audit Interno come ulteriore misura di controllo.
Toyota quindi vuole essere più presente, nonostante nel processo di omologazione, in genere i Costruttori si affidano quasi totalmente ad enti di validazione e certificazione, che in alcuni Paesi sono accreditati dalle Autorità ministeriali che rilasciano poi l’omologazione.
AUDIT INTERNI E FORMAZIONE SULLA CERTIFICAZIONE TOYOTA
Toyota ha riconosciuto la necessità di migliorare la formazione del personale dirigente ed esecutivo riguardo alle normative di certificazione e alla consapevolezza della conformità legale.
Nel memorandum di intenti, Toyota ha annunciato di voler integrare la gestione delle operazioni di sviluppo e certificazione dei veicoli, chiarendo le responsabilità e stabilendo regole interne precise. Sotto la supervisione del CTO, il Presidente del gruppo Toyota sarà incaricato di decidere se procedere con le diverse fasi dello sviluppo, mentre il G-CQO avrà il compito di garantire che il piano di certificazione non venga compromesso.
Per migliorare l’affidabilità e l’efficacia dei test di certificazione, per quei modelli al centro dello scandalo, Toyota ha deciso di nominare anche un esperto di crash test per tutte le case automobilistiche con cui collabora. Inoltre, saranno stabilite regole chiare per l’utilizzo dei dati di sviluppo nella certificazione, con un sistema di verifica interno per assicurare la corretta esecuzione dei test.
Un altro aspetto cruciale del piano di Toyota è la promozione della consapevolezza della conformità nei siti di certificazione. Attraverso il Quality Learning Center, l’azienda fornirà una formazione approfondita al personale, assicurando che ogni dipendente sia pienamente consapevole delle norme e delle procedure da seguire. Toyota ha annunciato che esplorerà anche l’introduzione di nuove tecnologie digitali per ridurre gli errori e il carico di lavoro durante il processo di certificazione, migliorando così l’efficienza e l’affidabilità delle operazioni.