Stellantis: quali chiusure ci sono state nel 2023?

Stellantis: quali chiusure ci sono state nel 2023?

Stellantis: le chiusure del 2023 e quelle già annunciate o possibili per quest'anno a causa delle condizioni del mercato

8 Gennaio 2024 - 14:00

In tre anni gli operai impiegati nello stabilimento Fiat Auto Poland di Bielsko-Biała, in Polonia, sono scesi da 2.500 a meno di 500, ed entro la fine del 2024 diventeranno zero: Stellantis ha deciso infatti di chiudere la storica fabbrica sorta negli anni ‘70 è che per decenni è stata associata alla produzione della popolarissima Polski Fiat 126p, venduta prevalentemente nei Paesi dell’Est Europa in oltre 3 milioni e 300 mila esemplari. L’annuncio della chiusura di Bielsko-Biała segue a ruota lo stop della fabbrica Maserati di Grugliasco, che ha terminato la sua attività lo scorso 22 dicembre, ma nel corso del 2023 Stellantis ha chiuso altri stabilimenti importanti nel mondo.

STELLANTIS: CHIUDE STABILIMENTO STORICO FIAT IN POLONIA

La prossima chiusura dello stabilimento polacco di Bielsko-Biała ha fatto particolare scalpore perché segna la fine di un’era a suo modo ‘romantica’ nella produzione di automobili (parliamo di una fabbrica sviluppatasi in piena “cortina di ferro” per una joint-venture tra la locale Fabryka Samochodów Małolitrażowych e la Fiat), ma che di fatto non può considerarsi una sorpresa, visto il disimpegno della Casa madre a favore del più moderno ed efficiente impianto di Tychy, dove già si producono Jeep Avenger e Fiat 600 e dove presto sarà avviata la produzione del nuovo b-Suv Alfa Romeo Milano. Proprio a Tichy, o nell’altra fabbrica di Stellantis in Polonia a Skoczow, finirà parte dei quasi 500 operai di Bielsko-Biała che hanno ricevuto la lettera di licenziamento.

STELLANTIS E STABILIMENTI IN ITALIA: DOPO GRUGLIASCO ALTRE CHIUSURE?

Della dismissione dello stabilimento Maserati a Grugliasco si sono spesi fiumi di parole, soprattutto per sottolineare come, nonostante le rassicurazioni, Stellantis stia investendo sempre meno in Italia e a Torino, la città simbolo della Fiat. Parlano chiaro i numeri del report della Fim Cisl sulla produzione negli stabilimenti italiani del Gruppo nel 2023, che pur vantando un positivo +9,6% sul 2022 (grazie soprattutto a Pomigliano e Atessa) ha visto ridursi i volumi nel polo produttivo di Torino del -9,3% e, sempre nel medesimo sito, quelli della sola Maserati addirittura del -49%. Considerando che va parecchio male anche Cassino (11,3% di produzione nel 2023), altro stabilimento a rischio, l’obiettivo del Governo di coinvolgere Stellantis nella produzione di 1 milione di auto in Italia (l’anno scorso ha chiuso con 751.384 unità tra autovetture e veicoli commerciali), non sarà di facile realizzazione senza un vero cambio di rotta.

Stellantis chiusure

STABILIMENTI STELLANTIS IN USA: LA SITUAZIONE DOPO LO SCIOPERO UAW

Tornando invece a guardare fuori dall’Italia, negli USA Stellantis ha dovuto affrontare la spinosa questione dello sciopero proclamato dal potente sindacato UAW, conclusosi con importanti concessioni da parte dell’azienda, a cominciare dall’aumento salariale del +25% distribuito su tre anni per tutti i dipendenti. La soluzione della vertenza ha per adesso scongiurato la chiusura di 18 stabilimenti negli Stati Uniti, paventata durante la fase più calda della trattativa, ma il futuro è tutto da decifrare. Del resto l’anno si era aperto con l’annuncio da parte del CEO Carlos Tavares della necessità di chiudere diversi stabilimenti a causa della contrazione del mercato per i prezzi elevati dei veicoli elettrici, e lo stesso sciopero avrebbe causato un ammanco di circa 3 miliardi di euro nel fatturato del quarto trimestre 2023, compensato però dall’ottima performance nei primi nove mesi dell’anno con una crescita del 10% sia per le consegne che per i ricavi.

Intanto è ancora in divenire il destino dello stabilimento di assemblaggio di Belvidere, in Illinois, chiuso a febbraio e ora al centro di una trattativa per la riapertura nel 2025 con nuovi 1.100 posti di lavoro. La fabbrica ha conosciuto di recente una certa notorietà perché nei mesi scorsi ha ricevuto la visita in segno di solidarietà del presidente americano Joe Biden.

LA CHIUSURA DELL’IMPIANTO DI ASPERM, IN AUSTRIA

Per finire ricordiamo che lo scorso giugno Stellantis ha annunciato la chiusura dell’impianto di Aspern, vicino a Vienna, in Austria, specializzato nella produzione di cambi manuali per motori endotermici, con circa 300 lavoratori. All’epoca il Gruppo ha spiegato che la chiusura era legata “ai severi cambiamenti in atto nell’industria automobilistica” innescati “dalle normative europee e dall’evoluzione della domanda“. Insomma, conseguenze del progressivo passaggio alla mobilità elettrica. La produzione sarà accorpata nello stabilimento di Valenciennes, in Francia, mentre per gli operai l’azienda si è impegnata fin da subito a discutere gli strumenti adeguati per favorirne l’uscita, la riqualificazione o il ricollocamento.

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