
Industria auto UE a rischio. CLEPA: da Cina forniture ridotte al 25%
La filiera industriale è in pericolo: le forniture rallentate dalla Cina mettono a rischio la stabilità della produzione UE e la fiducia nei mercati internazionali
La filiera industriale è in pericolo: le forniture rallentate dalla Cina mettono a rischio la stabilità della produzione UE e la fiducia nei mercati internazionali
L’industria automobilistica europea si trova di fronte a una crisi che potrebbe paralizzare l’intera catena produttiva: le recenti restrizioni imposte dalla Cina all’esportazione di terre rare e magneti stanno già causando interruzioni significative nella filiera, con lo spettro concreto dello stop a numerose linee produttive. A lanciare l’allarme è CLEPA, l’associazione europea dei fornitori dell’industria automobilistica, che invita l’Unione Europea a intervenire con urgenza a livello politico.
CLEPA: LA CINA STA AUTORIZZANDO SOLO IL 25% DELLE ESPORTAZIONI
Le misure cinesi, entrate in vigore ad aprile, riguardano materiali fondamentali sia per i veicoli ICE con motore a combustione, sia per quelli elettrici. Il blocco colpisce quindi trasversalmente l’intero comparto automobilistico, aumentando la vulnerabilità di un’industria già esposta a una forte competizione globale.
A rendere la situazione ancora più preoccupante è l’opacità delle procedure di autorizzazione: secondo CLEPA, su centinaia di richieste di esportazione sono state presentate alle autorità cinesi, ma soltanto un quarto risulta approvato. Le risposte, frammentate e incoerenti a seconda delle province, mostrano una mancanza di chiarezza nelle regole. In alcuni casi, le licenze vengono respinte per motivi procedurali; in altri, sono condizionate alla condivisione di informazioni sensibili.
RISCHI PER LA PRODUZIONE E L’OCCUPAZIONE IN EUROPA
CLEPA ritiene comprensibile che alcuni materiali possano essere soggetti a controlli all’esportazione, tuttavia le regole internazionali richiedono che siano basati su criteri trasparenti e prevedibili. L’approccio attuale, invece, – secondo l’associazione – non solo compromette la stabilità delle forniture, ma mina la fiducia nelle regole del commercio globale.
Il rischio è duplice: da un lato, lo stop alla produzione di componenti chiave; dall’altro, la perdita di migliaia di posti di lavoro nell’Unione Europea. La dipendenza da Pechino resta un nodo cruciale, e sebbene l’Europa stia investendo in soluzioni alternative — come lo sviluppo di motori elettrici privi di terre rare — queste strategie non sono applicabili nel breve termine.
CLEPA INVITA EUROPA E CINA A TROVARE UN ACCORDO
CLEPA sottolinea come la cooperazione tra Cina ed Europa sia essenziale per proteggere l’integrità delle catene del valore globali. I fornitori cinesi di magneti permanenti dipendono dai loro clienti europei tanto quanto i produttori europei dipendono dalle materie prime asiatiche. Una rottura prolungata nei rapporti commerciali non avvantaggerebbe nessuno, ma accelererebbe piuttosto un “divorzio industriale” con effetti economici difficilmente reversibili.
“Con una catena di approvvigionamento globale profondamente interconnessa, le restrizioni all’esportazione imposte dalla Cina stanno già bloccando la produzione nel settore dei fornitori europei”, ha affermato Benjamin Krieger, Segretario Generale CLEPA. “Invitiamo urgentemente sia le autorità dell’UE che quelle cinesi a impegnarsi in un dialogo costruttivo per garantire che il processo di autorizzazione sia trasparente, proporzionato e allineato alle norme internazionali”.