In Europa 13 milioni di posti a rischio nell’Industria Automotive Battery assembly Audi Brussels

In Europa 13 milioni di posti a rischio nell’Industria Automotive

Le principali associazioni dell’Industria Automotive scrivono a Ursula von der Leyen: 6 punti chiave per affrontare le sfide legate a Fitfor55 e Green Deal

11 Settembre 2023 - 11:38

L’industria automobilistica europea, sta per affrontare la più grande sfida legata a Green Deal, Fitfor55 ed elettrificazione. Una prova di resilienza che le principali associazioni automotive europee temono possa portare a un compromesso occupazionale. La decarbonizzazione del comparto automotive metterebbe a rischio milioni di posti di lavoro. Un timore che le associazioni hanno portato all’attenzione della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in una lettera aperta che riportiamo di seguito.

L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE UE CHIEDE MAGGIORI TUTELE

Le principali associazioni automotive europee hanno firmato una lettera aperta per manifestare alla Commissione europea la necessità di rafforzare l’intera catena di valore attraverso 6 punti prioritari. Le associazioni (ACEA, ACEM, CECRA, Ceemet, CLEPA, ETRMA, EUROBAT, IndustriALL), hanno espresso gratitudine per l’apertura della Commissione Europea, nel riconoscere la crescente pressione geopolitica sulla decarbonizzazione dei trasporti e la necessità di agire. Inoltre hanno riportato l’attenzione su due mercati – Cina e USA – che rischiano di indebolire l’economia europea legata all’automotive. Secondo i firmatari, l’inazione potrebbe minare la trasformazione e la competitività del settore, mettendo a rischio 13 milioni di posti di lavoro. Ecco le azioni chiave nella lettera aperta che le associazioni europee automotive chiedono alla Commissione europea e riportiamo di seguito.

LETTERA APERTA DELL’INDUSTRIA AUTOMOTIVE ALLA COMMISSIONE EUROPEA

“Caro Presidente,

I firmatari di questa lettera aperta sostengono la rinnovata attenzione della Commissione europea verso un’industria automobilistica competitiva in Europa e desiderano ringraziare per il dialogo costruttivo.

Tutti i firmatari rappresentano l’ampio spettro della catena del valore automobilistica e si impegnano a dare forma alla transizione verde e digitale. Abbiamo contribuito in modo proattivo alla transizione della DG GROW. Da quando la DG GROW (Directorate-General for Internal Market, Industry, Entrepreneurship and SMEs, ndr) ha avviato questo esercizio, le sfide geopolitiche hanno esercitato ulteriore pressione sulla decarbonizzazione dei trasporti.

La mancata azione immediata nell’ambito dell’attuale mandato rischia di provocare ulteriori ritardi che inevitabilmente mineranno la trasformazione e la competitività dell’industria automobilistica europea. Metterà inoltre a rischio l’occupazione in un settore che genera più di 13 milioni di posti di lavoro nell’UE. La Commissione europea deve stabilire con urgenza un quadro solido per gestire queste sfide e dare priorità a sei azioni chiave.

Sviluppare una solida strategia industriale

La Cina fornisce un esempio significativo di strategia industriale mirata a sostegno di un’industria automobilistica nazionale competitiva a livello globale nel campo dell’elettromobilità. L’Inflation Reduction Act degli Stati Uniti dimostra inoltre che un solido quadro di politica industriale può innescare centinaia di miliardi di investimenti privati. L’UE deve sviluppare una solida strategia industriale che garantisca condizioni di parità (all’esterno e all’interno dell’UE), fornisca un ambiente stabile per gli investimenti e promuova un’industria automobilistica e un’industria manifatturiera competitive in Europa. Ciò include un quadro normativo competitivo, la disponibilità e la semplicità delle risorse finanziarie per stimolare gli investimenti industriali nelle tecnologie innovative verdi e digitali e nei metodi di produzione in Europa con garanzie per il mantenimento e la creazione di posti di lavoro di qualità, assicurando al tempo stesso un’equa distribuzione dei profitti e non superando le esigenze delle PMI. Un pilastro fondamentale di una solida strategia industriale sarà quello di garantire fonti energetiche affidabili a prezzi competitivi, che ridurranno i costi per i cittadini e le imprese.

Ampliare il mercato europeo a zero emissioni e la catena del valore delle batterie

Il raggiungimento della decarbonizzazione del trasporto stradale dipende dall’intera catena del valore dei veicoli a emissioni zero. Oltre ai Critical Raw Materials e al Net-Zero Industry Act, l’UE ha bisogno di una risposta forte all’Inflation Reduction Act (IRA) statunitense per stimolare gli investimenti nella catena del valore delle batterie europee e in altri componenti cruciali per migliorare le prestazioni ambientali. L’Europa dovrebbe ridurre la dipendenza da parti critiche della catena del valore da parte dei paesi terzi. Il quadro normativo per batterie, gruppi propulsori, riciclabilità ed economia circolare deve essere chiaro, coerente e stimolare gli investimenti in Europa. Il sostegno alla catena del valore delle batterie e dei gruppi propulsori dovrebbe essere integrato da una solida strategia sull’idrogeno, sia per quanto riguarda le applicazioni industriali che quelle di mobilità (l’ipotesi di un ban alle ICE dal 2035, prevede ad oggi deroghe solo per gli e-fuel, ndr).

Garantire un contesto normativo stabile e coerente per il settore

L’attuale frammentazione del quadro normativo dell’UE per il settore crea un contesto di incertezza che mina gli investimenti e indebolisce la domanda di mercato. L’UE dovrebbe completare la creazione di un mercato unico (comprese le infrastrutture di ricarica elettrica e rifornimento) e rimuovere le barriere al commercio transfrontaliero. La Commissione dovrebbe avanzare proposte per semplificare e articolare meglio la regolamentazione, riaffermando l’importanza della neutralità tecnologica a sostegno dell’innovazione e della concorrenza. La Commissione dovrebbe inoltre condurre approfondite valutazioni d’impatto e controlli della competitività prima di proporre nuove normative, compreso un attento monitoraggio degli investimenti e della capacità di innovazione. In particolare, restrizioni all’uso di sostanze critiche per le prestazioni e la durata di batterie, semiconduttori e altre tecnologie critiche dovrebbero essere valutate attentamente.

Migliorare l’agenda per le competenze e il quadro per una transizione giusta

Le trasformazioni verde e digitale devono andare di pari passo con una transizione giusta. L’UE deve sostenere una tabella di marcia per la trasformazione, soprattutto per le regioni che dipendono dal settore automobilistico. Le parti sociali del settore automobilistico, l’European Automotive Regions Alliance e l’Automotive Skills Alliance, dovrebbero svolgere un ruolo guida in questo piano di trasformazione. La Commissione dovrebbe inoltre fare di più per promuovere le competenze digitali per un’industria automobilistica ad alta tecnologia.

Migliorare l’accessibilità dei trasporti

L’UE dovrebbe garantire una mobilità accessibile e sostenibile per tutti, mentre l’industria intensifica i suoi sforzi per produrre veicoli e servizi accessibili a tutti. Incentivi coordinati dovrebbero sostenere gli investimenti verdi e la riparabilità lungo l’intera catena del mercato post-vendita, ad esempio l’acquisizione di veicoli nei mercati nuovi e usati. Gli incentivi possono migliorare l’accessibilità, soprattutto perché l’aumento dei costi ha eroso il potere d’acquisto europeo.

Garantire condizioni di parità a livello globale

Il settore automobilistico e i veicoli a due e tre ruote forniscono buoni esempi di cambiamento delle relazioni commerciali globali. Le politiche di aiuti di Stato nei paesi terzi mettono a rischio la competitività del settore manifatturiero europeo. La diversificazione dell’approvvigionamento di materie prime dovrebbe essere un pilastro centrale della strategia commerciale dell’UE, compresa la ratifica degli accordi commerciali esistenti e la negoziazione di partenariati sulle materie prime.

I firmatari di questa lettera aperta riconoscono la situazione critica per l’industria automobilistica europea. Ci impegniamo a decarbonizzare i trasporti e a preservare i posti di lavoro e la produzione automobilistica in Europa. La Commissione europea dovrebbe tenere conto di queste sfide e speriamo di poter garantire insieme la trasformazione dell’industria automobilistica europea e il benessere europeo.

Cordiali saluti,

Sigrid de Vries, Direttore Generale dell’ACEA

Antonio Perlot, Segretario Generale dell’ACEM

Bernard Lycke, direttore generale del CECRA

Delphine Rudelli, Direttore Generale del Ceemet

Benjamin Krieger, segretario generale del CLEPA

Adam McCarty, segretario generale dell’ETRMA

René Schroeder, direttore esecutivo di EUROBAT

Judith Kirton-Darling e Isabelle Barthes – Segretarie generali ad interim di IndustriALL”.

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