Volkswagen, per la seconda volta quest'anno, ha dovuto tagliare le stime sui risultati del 2024, dopo le prime avvisaglie di luglio
Non si arresta la crisi di Volkswagen: l’azienda di Wolfsburg è stata costretta, per la seconda volta quest’anno, a tagliare le stime sui risultati del 2024 dopo aver lanciato un primo allarme a luglio, legato alla chiusura di un impianto Audi a Bruxelles, e aver poi annunciato all’inizio di settembre la chiusura di uno o due stabilimenti in Germania. Con il rischio concreto di un pesante ridimensionamento della forza lavoro.
VOLKSWAGEN TAGLIA LE STIME SUL 2024 DOPO MERCEDES E BMW E PRIMA DI STELLANTIS
A pochi giorni dalla revisione della guidance fatta da un’altra casa automobilistica tedesca, Mercedes-Benz, anch’essa per la seconda volta nel 2024, e a poco più di due settimane da un annuncio analogo da parte di Bmw (per non parlare del terremoto Stellantis che ha fatto quasi crollare la Borsa), Volkswagen ha abbassato le previsioni sulle consegne, sui ricavi e sul risultato operativo a causa del “contesto di mercato difficile e di sviluppi inferiori alle aspettative iniziali“, in particolare per i marchi Volkswagen passenger cars, Volkswagen veicoli commerciali e per le componenti tech.
La casa tedesca prevede adesso di consegnare ai clienti 9 milioni di veicoli nel 2024, in calo dai 9,24 milioni del 2023 e di una previsione rivista a luglio di un aumento fino al +3%, e stima una fatturato di gruppo di 320 miliardi di euro, meno dei 322,3 miliardi dell’anno scorso e dell’ultima stima di un crescita sino al +5%. Il risultato operativo è stato rivisto a 18 miliardi, corrispondente a un rendimento operativo sulle vendite di circa il 5,6% contro l’indicazione precedente fra 6,5 e 7%.
VOLKSWAGEN: IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE?
Ma non è tutto: in attesa della diffusione il 30 ottobre dei conti del terzo trimestre e dei primi nove mesi, il Gruppo Volkswagen ha fatto sapere sapere che “il deterioramento del contesto macroeconomico sta avendo un impatto negativo che potrebbe comportare ulteriori rischi“, in particolare per il suo principale marchio automobilistico. È stato necessario inoltre rivedere le previsioni da 4 a 3,2 miliardi dell’utile operativo della divisione servizi finanziari, dove il gruppo ritiene di non poter compensare l’effetto negativo di circa 0,2 miliardi di euro derivante dal deconsolidamento di Volkswagen Bank Russia.
VW: FLUSSO DI CASSA NETTAMENTE INFERIORE ALLE ATTESE
Nella divisione automotive, tenendo conto di strumenti di copertura maturati nell’anno in corso e delle spese non pianificate di circa 2,6 miliardi per l’intero anno, annunciato lo scorso luglio, Volkswagen prevede ora un flusso di cassa netto di 2 miliardi rispetto a 2,5-4,5 miliardi indicati due mesi fa. Tale stima include l’ipotesi di spese per le attività di M&A per circa 3,5 miliardi, di cui 2 miliardi legati alla prevista joint venture con Rivian, la startup statunitense che produce veicoli elettrici. La liquidità netta della divisione automotive dovrebbe quindi scendere a 36-37 miliardi dai 37-39 miliardi dell’ultima guidance.
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