
Il bilancio dell’industria automotive nel 2024: un anno di sfide caratterizzato forti contrazioni e il ruolo di Stellantis in Italia
Il 2024 si chiude con numeri difficili per l’industria automotive italiana, in un contesto globale caratterizzato da incertezze economiche e trasformazioni strutturali. Secondo i dati ISTAT e le analisi preliminari di ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), il settore ha registrato una significativa contrazione della produzione (-28% a novembre 2024) e del fatturato, riflettendo le sfide di un mercato in evoluzione. Tuttavia, il volume di export di autoveicoli, parti e accessori continua a registrare trend positivi nell’anno.
PRODUZIONE AUTOMOTIVE ITALIANA NEL 2024
La produzione complessiva del settore automotive italiano ha registrato una flessione del 28,5% a novembre 2024 rispetto allo stesso mese del 2023, con una contrazione complessiva del 21,7% nei primi undici mesi dell’anno. L’analisi di ANFIA si focalizza sui singoli comparti con numeri prevalentemente in calo:
- La fabbricazione di autoveicoli (codice Ateco 29.1) ha subito una riduzione del 37,5% a novembre e del 28,2% nel periodo gennaio-novembre 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023.
- Il settore delle carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (codice Ateco 29.2) ha segnato un lieve calo del 2,7% a novembre, ma ha mostrato una crescita del 7,8% nei primi 11 mesi 2024.
- La produzione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori ha registrato una riduzione del 21,3% a novembre e del 19,6% nel periodo gen-nov 2024.
In termini di veicoli, la produzione italiana di auto a novembre 2024 si è fermata a circa 23mila unità, con una forte riduzione del 50,4% rispetto a novembre 2023. Complessivamente, nei primi undici mesi dell’anno, sono state prodotte oltre 295mila autovetture, in calo del 42,3% rispetto allo stesso periodo del 2023. Secondo le stime di ANFIA, i volumi produttivi di autoveicoli per l’intero 2024 si attesteranno sotto le 600mila unità, un livello preoccupante che richiama alla necessità di interventi strategici. Clicca l’immagine sotto per vederla a tutta larghezza.
UN CONTESTO INDUSTRIALE COMPLESSO
La flessione dell’automotive si inserisce in un quadro più ampio di difficoltà per l’industria italiana (ed europea), come è emerso anche in occasione dell’assemblea annuale ANFIA. L’indice complessivo della produzione industriale è calato dell’1,5% a novembre 2024 rispetto allo stesso mese del 2023 e ha chiuso i primi undici mesi con una contrazione del 3,2%.
Nonostante una leggera ripresa del fatturato industriale ad ottobre (+0,3% rispetto allo stesso mese del 2023), i primi dieci mesi del 2024 mostrano un decremento del 3,4%, con una maggiore sofferenza del mercato interno (-3,8%) rispetto a quello estero (-2,5%).
L’EXPORT E IL FATTURATO DEL SETTORE AUTOMOTIVE
Il fatturato complessivo del settore automotive ha registrato una contrazione del 20,7% ad ottobre 2024 (-24,5% componente interna e -17% componente estera). Nei primi dieci mesi, il calo si attesta a “-13,5%”, con una componente interna in contrazione del 16,7% e una estera del 10,4%.
Il comparto delle parti e accessori per autoveicoli è stato particolarmente colpito, segnando un calo del 19,8% ad ottobre (-33,7% componente interna e -2,9% estera) e una riduzione cumulativa del 13,6% nei primi dieci mesi.
Sul fronte del commercio internazionale, i dati gennaio-settembre 2024 evidenziano:
- Un valore dell’export di autoveicoli (autovetture e veicoli industriali nuovi) pari a 13,6 miliardi di euro, con gli USA come primo mercato di destinazione (18,7%), seguiti da Germania (15,2%) e Francia (11,5%).
- Un export della componentistica automotive che ammonta a 18,7 miliardi di euro, generando un saldo positivo di 5,1 miliardi di euro.
Clicca l’immagine sotto per vederla a tutta larghezza.
IL COMMENTO DI GIANMARCO GIORDA
“Anche a novembre l’indice della produzione automotive italiana, a -28,5%, conferma il trend negativo avviatosi a marzo 2024”, ha dichiarato Gianmarco Giorda, Direttore Generale di ANFIA. Nella prospettiva di un 2025 ancora critico sia sul fronte del mercato che della produzione, l’auspicio – sulla base dei recenti annunci per i nuovi modelli in produzione negli impianti italiani – è che il 2026 possa ripartire con volumi produttivi almeno in linea con i livelli del 2022-23.”