Auto cinesi in Europa tramite la Turchia: “trucco” per evitare i dazi?

Auto cinesi in Europa tramite la Turchia: “trucco” per evitare i dazi?

Auto cinesi in Europa tramite la Turchia: l'accordo tra Ankara e Bruxelles usato per aggirare i dazi? Federmotorizzazione sollecita l'attenzione delle istituzioni UE

21 Ottobre 2024 - 16:15

Federmotorizzazione Confcommercio Mobilità ha presentato un’interrogazione alla Commissione UE su un’importante questione relativa al mercato automobilistico europeo, tra l’altro molto d’attualità visto che a breve dovrebbe diventare definitiva la maggiorazione dei dazi sull’import in Europa di autovetture prodotte in Cina. La questione riguarda infatti l’ingresso massivo di auto cinesi nel mercato dell’Unione Europea attraverso la Turchia, sfruttando l’accordo di unione doganale tra Ankara e Bruxelles, che consente alle merci di circolare liberamente senza l’applicazione delle tariffe doganali.

AUTO CINESI IN EUROPA TRAMITE LA TURCHIA: TRE ASPETTI DA CHIARIRE

Più precisamente, in un contesto dove i dazi sulle importazioni dirette di auto dalla Cina sono stati rafforzati per contrastare pratiche commerciali non corrette, l’interrogazione avanzata dall’on. Carlo Fidanza, membro della Commissione per i trasporti e il turismo, mira a chiarire se l’accordo con la Turchia possa rappresentare una via per aggirare le sanzioni, permettendo ai produttori cinesi di continuare a vendere in Europa senza ostacoli.

Gli aspetti messi in luce dall’interrogazione, già discussa al Parlamento europeo, sono soprattutto tre:

  • capire se la Commissione Europea sia a conoscenza della strategia di ingresso delle auto cinesi tramite la Turchia;
  • conoscere le misure che intenda adottare per proteggere la competitività dell’industria automobilistica continentale;
  • appurare chi e in che modo assicurerà che l’accordo di unione doganale con la Turchia non sia utilizzato in modo improprio per aggirare i dazi sulle importazioni.

GLI INVESTIMENTI CINESI NELL’AUTOMOTIVE TURCO

La vicenda è emersa in un clima di crescente preoccupazione da parte delle aziende europee del settore automotive, che vedono minacciata la loro competitività a causa del meccanismo che permette ai produttori cinesi di evitare tariffe aggiuntive, che possono arrivare fino al 35,3% per veicoli provenienti direttamente dalla Cina. L’interrogazione ha evidenziato come nel 2023 la Turchia abbia prodotto 1,4 milioni di veicoli, una cifra destinata a crescere, creando un rischio di squilibri per l’industria europea. Ma non solo: i rapporti tra Turchia e Cina si sono intensificati negli ultimi anni, con investimenti significativi di colossi cinesi come BYD e Chery nel settore automotive turco, beneficiando di condizioni vantaggiose per l’apertura di impianti di produzione.

L’accordo di libero scambio tra UE e Turchia rappresenta pertanto un’opportunità per aggirare i dazi che gravano sulle auto importate direttamente dalla Cina verso il mercato europeo.

Cina Turchia

FEDEMOTORIZZAZIONE ALL’UE: “ADOTTARE MISURE PER EVITARE L’AGGIRAMENTO DEI DAZI”

Federmotorizzazione Confcommercio Mobilità intende quindi attirare l’attenzione delle istituzioni europee e dei media su questa situazione critica. L’associazione sottolinea l’urgenza di adottare misure che impediscano l’utilizzo improprio dell’unione doganale tra UE e Turchia, al fine di salvaguardare l’industria europea dall’invasione di prodotti cinesi che aggirano i dazi: “il settore automobilistico europeo, già sotto pressione a causa delle sfide legate alla transizione energetica e alle nuove normative ambientali, rischia infatti di subire ulteriori danni se non verranno introdotti controlli più rigorosi sugli accordi commerciali con Paesi extra-UE“.

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