Tavares: via da Stellantis i brand poco redditizi. Rischia Maserati?

Tavares: via da Stellantis i brand poco redditizi. Rischia Maserati?

Il CEO Tavares commenta i risultati deludenti di Stellantis nel primo semestre 2024 e suggerisce la possibile dismissione dei brand meno redditizi

26 Luglio 2024 - 12:30

I risultati deludenti di Stellantis del primo semestre 2024 avranno probabilmente conseguenze nel medio-lungo periodo con la possibile dismissione dei brand poco redditizi. Lo ha dichiarato lo stesso Tavares, commentando l’ingresso nel gruppo della cinese Leapmotor che porta a 15 i marchi controllati da Stellantis: “Se sono troppi“, ha detto il manager portoghese, “chiuderemo quelli meno redditizi“. A rischio soprattutto Maserati, ormai da parecchio in crisi di vendite. Per il Tridente ci sarebbe all’orizzonte una cessione alla Ferrari, ma per il momento restiamo nel campo delle ipotesi.

STELLANTIS: RISULTATI DELUDENTI NEL PRIMO SEMESTRE 2024

Ieri Stellantis ha annunciato i risultati del primo semestre del 2024, che hanno visto 85 miliardi di euro di ricavi netti, in calo del -14% su base annua, e 5,6 miliardi di euro di utile netto, in calo del -48% sempre su base annua. I cali, secondo l’azienda, sono stati determinati principalmente da una riduzione dei volumi e da un mix di cause dovuto alla combinazione di iniziative di riduzione dello stock con gap temporanei nella produzione legati a una transizione generazionale del portafoglio prodotti, oltre ad una riduzione della quota di mercato, in particolare in Nord America. Tuttavia, considerato che sono in programma non meno di 20 lanci di nuovi prodotti nel 2024, il gruppo prevede che l’impatto negativo abbia già raggiunto il picco, mentre le azioni intraprese dal management per migliorare le performance di Nord America ed Europa creeranno significative opportunità di miglioramento dei risultati nella seconda metà del 2024 e nell’intero anno 2025.

La performance della società nella prima metà del 2024 è stata inferiore alle nostre aspettative“, ha commentato il CEO Tavares senza nascondersi dietro un dito, “riflettendo un contesto settoriale difficile ma anche problematiche operative aziendali. Mentre da un lato si rendevano necessarie azioni correttive, ora in fase di esecuzione, dall’altro abbiamo avviato un’offensiva sui prodotti, che prevede non meno di 20 nuovi modelli da lanciare nel corso dell’anno, e che offrirà maggiori opportunità quanto più eseguita bene. Abbiamo molto lavoro da fare, soprattutto in Nord America, per massimizzare il nostro potenziale a lungo termine”.

CRISI STELLANTIS: RISCHIANO I BRAND CHE NON RENDONO

Per quanto riguarda le ‘azioni correttive‘ citate da Tavares, il timore è che l’azienda possa agire con la mannaia non solo su dipendenti o su interi stabilimenti, come peraltro sta già facendo, ma perfino sui brand. Se ne sono accorti alla Comau, società italiana del gruppo specializzata nei processi di automazione industriale, ceduta con un blitz al fondo di investimento statunitense One Equity Partners. E presto potrebbe saltare qualcuno dei 15 marchi automobilistici di proprietà. Su questo Tavares è stato chiaro: “Con l’ingresso di Leapmotor, i cui primi veicoli arriveranno in Europa a settembre, Stellantis controlla adesso 15 brand. Sono troppi? Se non sono redditizi ne chiuderemo qualcuno. Non possiamo permetterci di avere brand che non guadagnano“.

Ricordiamo che le 15 case automobilistiche del gruppo Stellantis sono Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Citroen, DS Automobiles, Dodge, Fiat, Jeep, Lancia, Leapmotor, Maserati, Opel, Peugeot, Ram e Vauxhall.

Carlos Tavares

MASERATI VENDUTA DA STELLANTIS?

A leggere quest’elenco il marchio più a rischio sembra proprio Maserati, in crisi ormai da tempo nonostante l’arrivo del nuovo SUV elettrico Grecale Folgore. A parte le illazioni giornalistiche, è stato lo stesso direttore finanziario di Stellantis, Natalie Knight, a mettere in dubbio il futuro del Tridente nel gruppo parlando nei giorni scorsi alla stampa americana: “Per ora siamo impegnati a creare quanto più valore possibile per il marchio“, ha spiegato Knight, sottolineando però che in futuro Stellantis potrebbe riconsiderare “quale sia la migliore casa per la Maserati“. Nel primo semestre 2024, il celebre marchio emiliano di vetture sportive ha visto le consegne scendere da 15.300 a 6.500 e i ricavi da 1,3 miliardi a 631 milioni, mentre il risultato operativo è passato da un utile di 121 milioni a una perdita di 82 milioni e il margine dal 9,2% al -13%. Insomma, un ‘bagno di sangue‘ che il gruppo potrebbe decidere di risolvere con la cessione. A chi? Nei mesi scorsi si era parlato di un forte interessamento della Ferrari, vedremo se alle chiacchiere subentreranno i fatti.

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