Auto elettriche: la metamorfosi di stile delle vetture ecologiche
Chi ha detto che un'auto elettrica debba badare soltanto all'ambiente? Il goffo anatroccolo si trasforma spesso in un regale cigno

Chi ha detto che un'auto elettrica debba badare soltanto all'ambiente? Il goffo anatroccolo si trasforma spesso in un regale cigno
L'evoluzione dell'automobile è stata strepitosa, dalle carrozze motorizzate siamo passati in meno di 150 anni a veicoli veloci, confortevoli, accattivanti e soprattutto intelligenti. Il design di un'automobile è senza dubbio un giusto compromesso tra fantasia e senso delle proporzioni, in altre parole arte in movimento. A differenza di un oggetto statico l'automobile ha però dei “vincoli” imprescindibili verso la sicurezza passiva, l'efficienza aerodinamica e in particolare agli organi meccanici che rappresentano la posizione del motore e delle ruote motrici. Generalmente un motore davanti (longitudinale verso l'interno) e una trazione dietro “spostano” l'abitacolo nella parte posteriore con un conseguente cofano più lungo. Un motore e una trazione “tutto avanti” dislocano l'abitacolo verso il “muso”, donando maggior spazio a persone e cose. Tutto ciò non vale per una vettura elettrica. Le batterie e i motori elettrici concedono maggiore libertà a progettisti e designer, tuttavia pesano fattori diversi e onnipresenti come l'attenzione al coefficiente aerodinamico, che nelle prime auto elettriche era sinonimo di code goffe, idonee alla riduzione delle turbolenze al posteriore e di consumi ed emissioni record. Ma oggi quella corrente sta cambiando, vediamo come.
TECNOLOGIA IBRIDA – Le vetture ibride abbinano un motore tradizionale a combustione interna, generalmente a benzina, con un altro elettrico. Tale tecnologia non comporta una carrozzeria progettata ad hoc e gli elementi specifici della propulsione elettrica vengono “annegati” tra il bagagliaio e la panca posteriore. Per esempio, la BMW Active Hybrid 3, provvista di propulsore termico/elettrico, condivide lo stesso corpo vettura della BMW Serie 3 tradizionale, spinta dal solo propulsore termico. Un ulteriore e interessante variante tecnologica è rappresentata dalle vetture diesel – elettriche, presenti nel Gruppo PSA attraverso la denominazione HYbrid4. Parlando di ibrido non possiamo esimerci dal citare il Gruppo Toyota, annoverandolo tra i principali Brand che hanno creduto nella tecnologia mista. La casa giapponese, con la sua “prima” ibrida Prius, volle lasciare un segno di profonda distinzione attraverso un particolare stile, caratterizzato da un unico volume che si raccordava alla singolare coda, ispirata alle produzioni francesi degli anni '70. Ora, grazie alla progressiva normalizzazione dell'offerta sono presenti diverse vetture, derivate dalla grande serie, che coprono quasi tutte le fasce di prodotto, dalla Honda Jazz all'Audi Q5, dalla Toyota Yaris alla Porsche Panamera, passando per la moderna Toyota Auris, protagonista di un nostro articolo. Ma il panorama potrebbe evolversi ulteriormente con le auto ibride a bassa tensione.
DESIGN ELETTRICO – Le auto elettriche sono la prima vera rivoluzione in termini di ecologia, semplicità d'uso e come anticipato, disposizioni meccaniche e conseguente design. Prendiamo in esame la Nissan Leaf (vedi la prova su strada approfondita), si presenta con uno stile singolare che privilegia la penetrazione aereodinamica, lasciando in secondo piano l'appeal estetico. Cofano corto, linea di cintura alta e chiusura posteriore goffa, appesantiscono il design dell'intero corpo vettura. All'opposto la BMW i3 punta sulla mondanità convertendo in design tutta la sua eco-tecnologia, adotta una piattaforma molto resistente in fibra di carbonio rinforzata con cui recupera le lacune di uno stile posteriore meno attento all'efficienza aerodinamica, in favore di una più concentrata ricerca estetica. Lunga circa 4 metri ha una carrozzeria monovolume caratterizzata da accostamenti cromatici “chiaro-scuro”, con un inedito tratto di cintura (riscontrabile nei vetri delle porte posteriori), che ricorda in qualche modo il profilo di una bottiglia. L'intera forma è contraddistinta da tratti tesi intersecati a sinuose curve, riconducibili immediatamente alla fisionomia del brand BMW. I lineamenti tipici delle auto elettriche svaniscono totalmente con la Tesla Model S che all'esordio si presentò nelle spoglie di una berlina sportiva ma non certo di un'auto ad emissioni zero. L'auto di Elon Musk dimostrò che una vettura ecologica di tutti i giorni può anche emozionare. La propulsione è chiaramente elettrica, ma la carrozzeria è degna di una notevole ed equilibrata sportiva, lunga quasi 5 metri, ha un cofano pronunciato, abitacolo arretrato enfatizzato da un elegante raccordo del tetto verso la coda, tali elementi rendono questa elettrica un punto di riferimento per tutta la categoria.
RICARICA DOMESTICA – La successiva evoluzione dell'offerta è rappresentata dalla conversione di automobili tradizionali in vere e proprie vetture elettrice, in sostanza un ampliamento della gamma. I casi sono diversi, l'estetica cambia marginalmente, ristretta a qualche dettaglio o a specifici accostamenti cromatici, esempi lampanti di questa nuova tendenza sono la Kia Soul Eco-electric, Volkswagen e-Gofl e Volkswagen e-Up! Anche la variante ibrida plug-in, non fa mutare il design della vettura (vedi Golf GTE), ma detiene dei bonus tecnologici in termini di autonomia, poiché è una vettura “più elettrica” di un'ibrida tradizionale grazie alla possibilità di essere ricaricata direttamente alla presa di corrente, oltre che viaggiare per alcuni chilometri in modalità esclusivamente elettrica; dove una volta esaurita la ricarica si delega il moto al propulsore termico.
PRONTI ALLA RIVOLUZIONE? – Sicuramente le nuove funzionalità che stanno prepotentemente entrando nelle vetture influenzeranno non poco l'aspetto esteriore. Pensate alle esperienze nel rapporto utente-automobile, come la guida autonoma che potrebbe mutare parecchio la conformazione dell'abitacolo, portando in secondo piano il posto guida e privilegiano la vivibilità a bordo durante gli spostamenti. Tale filosofia è forse azzardata, ma è giusto considerare che lo stile esteriore delle attuali vetture, verrà presto messo in discussione dall'evoluzione tecnologica.