ContiTrackDay 2018: freni e pneumatici al centro dei piani Continental

ContiTrackDay 2018: freni e pneumatici al centro dei piani Continental Siamo scesi in pista con Continental per testare le soluzioni freni-pneumatici per la sicurezza a 360 gradi sviluppate sulla gamma Alfa Romeo

Siamo scesi in pista con Continental per testare le soluzioni freni-pneumatici per la sicurezza a 360 gradi sviluppate sulla gamma Alfa Romeo

23 Maggio 2018 - 11:05

Senza ombra di dubbio Continental suona per molti automobilisti e appassionati di auto come uno dei più grandi produttori di pneumatici, ma in realtà i suoi core business spaziano molto di più, dai sistemi di sicurezza ai freni, alle soluzioni d'infotainment. E il ContiTrackDay 2018 ci ha permesso di mettere le mani su alcune di queste soluzioni sviluppate per la gamma Alfa Romeo Stelvio e Giulia che abbiamo messo ai ferri sul Circuito di Guida Sicura ACI-Sara di Lainate. Ecco come si sviluppa la strategia Continental per contribuire a ridurre il numero di incidenti e vittime con la sua Vision Zero. L'occasione è stata importante anche per fare chiarezza sulla questione degli pneumatici da sostituire già a 3 millimetri secondo molti Costruttori, ben prima del limite legale di 1,6 mm.

ALFA ROMEO INTRODUCE IL FRENO ELETTROIDRAULICO I test di frenata in cui ci siamo cimentati a bordo delle Alfa Giulia nel ContiTrackDay 2018 sono l'occasione per misurare lo stato dell'arte della tecnologia Continental applicata su modelli Alfa Romeo, in virtù di una collaborazione storica tra FCA e Ate, entrata in Continental nel 1998 attraverso l'acquisizione del marchio Teves. Non a caso il primo cliente per il nuovo sistema frenante di Continental è proprio Alfa Romeo con i modelli Giulia, leggi qui la prova su strada e Stelvio che debuttano con il sistema frenante integrato elettroidraulico MK C1, premiato agli Automotive News PACE Awards 2017 di Auborn Hills (Michigan, USA). La particolarità del modulo MKC1, combina attuazione e modulazione dei freni, con un trasferimento di pressione più rapido. Rispetto a un sistema freno tradizionale si riconosce subito l'assenza del servofreno che aiuta a ridurre sia il peso che gli ingombri. Questo si traduce in una maggiore rapidità nell'aumento della potenza di frenata rispetto agli altri sistemi idraulici; leggi qui come funzionano i freni “senza fili” dell'Alfa Giulia con il nuovo modulo MK C1 Continental.

COME CAMBIA LA FRENATA CON IL MODULO MK C1 “I nostri test hanno messo a confronto il sistema frenante integrato MK C1 con un sistema tradizionale – spiega Francesco Aresi Head of sales IAM di Continental – osservando il comportamento di frenata a 30 Km/h e a 60 km/h. Nel primo caso l'arresto dell'auto con il sistema MK C1 avviene a circa 4,1 metri, mentre l'altra auto si ferma a circa 6,8 metri dal punto di frenata. Nel secondo caso le distanze misurano rispettivamente 19 e 24 metri. L'auto del futuro non può prescindere dal costante miglioramento di questi parametri”. Ma l'impegno di Continental nello sviluppo dell'Alfa Romeo Giulia, come per molti altri veicoli non si ferma a freni e gomme. Restando in casa Alfa infatti ritroviamo il brand Continental anche sui sensori di pressione TPMS e quadro strumenti (realizzati da VDO nel planetario Continental dal 2006 quando fu acquistata da Siemens), nelle pinze dei freni Ate, nella pompa carburante e nella chiave di avviamento “keyless entry”.

LA SICUREZZA DEGLI PNEUMATICI A 3 E A 1,6 MM Lo ripetiamo allo sfinimento anche noi di SicurAUTO.it che lo pneumatico è l'unico elemento di contatto tra l'auto e la strada e che a differenza di quanto faccia pensare la sua forma toroidale e scura, l'unica parte più importante è l'aria, ecco perchè andrebbe controllata sempre con frequenza la pressione. Ma poi c'è l'usura, altro elemento che passa in secondo piano nell'uso di tutti i giorni e si combina con una sempre crescente distrazione al volante scatenando un mix che porta secondo le statistiche Continental ai numeri citati da Marco Vellone, direttore After sales e PR di Continental Italia: “Dobbiamo partire dalla considerazione che Il 90% di tutti gli incidenti accade per errore umano e i tamponamenti sono dovuti per il 50% ad una frenata insufficiente o al 30% da una mancata frenata”. A margine della conferenza stampa c'è spazio anche di parlare di usura del battistrada che secondo i dati Continental quando raggiunge l'altezza residua di 3 millimetri, la riduzione dell'aderenza su asfalto bagnato decresce con un fattore 3 volte maggiore fino a raggiungere l'altezza di 1,6 millimetri (su velo d'acqua maggiore a 0,5 millimetri e in una frenata a 80 km/h). Questo cosa vuol dire? Che dobbiamo cambiare le gomme prima del limite legale? Perché altri Produttori sostengono che prima di 1,6 mm è assurdo cambiare le gomme, guarda questo video)? “La cosa importante è questa: 1,6 millimetri è un limite legale, quindi come tutti i limiti di legge non è compromessa la sicurezza – spiega Marco Vellone – ma specialmente in condizioni di bagnato, visto che gli pneumatici – tutti – funzionano usurandosi, man mano che il battistrada si consuma ha minori capacità di espellere l'acqua. Quello che noi abbiamo caratterizzato è che questo andamento decade velocemente specialmente tra i 3 e 1,6 mm quindi possono aumentare gli spazi di frenata. La raccomandazione non è quella di cambiare le gomme a 3 millimetri, altrimenti starei dicendo che la legge pone un limite inadeguato, ma quando si arriva a 3 millimetri vivendo in una zona ad alta piovosità due sono le cose, o le cambio o vado più piano, non è che ci sono altre soluzioni”.

Sicurauto Whatsapp Channel
Resta sempre aggiornato su tutte le novità automotive e aftermarket

Iscriviti gratis al nostro canale whatsapp cliccando qui o inquadrando il QR Code

Commenta con la tua opinione

X