
Il difetto alla centralina del motore riguarda i modelli 60 e 70 diesel 5 cilindri prodotti nel 2016, quasi tutti venduti in Europa
Il motore è tutto in un'automobile: fornisce trazione alle ruote ed energia per tutti sistemi di bordo. Se si spegne, magari durante un sorpasso, possono accadere grossi guai: è per questo che Volvo sta effettuando un richiamo su alcuni modelli MY 2016 con il motore diesel a 5 cilindri (leggi di un altro richiamo Volvo per spegnimento del motore causato dal sistema di alimentazione).
ATTIMI DI PAURA – La descrizione del problema è semplice e la possiamo “ascoltare” direttamente dalle parole di Stefan Elfstrom, portavoce di Volvo: “Un problema del software può causare il fatto che il motore e l'elettronica si riavvino durante la guida; l'evento dura un secondo. Non abbiamo comunque notizie di incidenti”. Il fatto che motore ed elettronica manifestino un restart implica un precedente spegnimento, situazione piuttosto scabrosa nella quale può mancare l'assistenza ai freni e allo sterzo. Intendiamoci, il collegamento meccanico fra il volante e le ruote rimane ma lo sterzo si indurisce molto, creando una situazione di potenziale difficoltà che non tutti i guidatori sanno fronteggiare senza cadere nel panico. L'evento sembra quindi abbastanza breve da non aver provocato sinistri ma è comunque stato in grado di mettere sul chi vive gli automobilisti, che hanno comunicato l'inconveniente a Volvo.
EPIDEMIA EUROPEA – Il richiamo riguarda i model year 2016 delle S60, S60 Cross Country, V60, V60 Cross Country, V70, XC70, XC60 e S80 nelle versioni con il motore diesel a cinque cilindri e sembra riguardare principalmente l'Europa: Elfstrom ha infatti quantificato in 59.000 il numero degli esemplari oggetto del richiamo, con il 97% di essi concentrati nel Vecchio Continente mentre non risultano esemplari venduti negli Stati Uniti o in Cina compresi nel richiamo: evidentemente il loro software è diverso. I numeri parlano di 24.000 esemplari venduti in Svezia mentre il Regno Unito è il secondo come numero di unità, che sarebbero 7.000; segue poi la Germania con 6.000. Il totale dei 3 Paesi arriva a 37.000 automobili e mancano quindi all'appello – ad oggi – 22.000 automobili. Gli esemplari coinvolti sono stati prodotti a partire della metà del 2015 e il fatto che il recall riguardi 40 Paesi fa presupporre che anche l'Italia sia coinvolta, anche se non dovrebbero essere molte le auto che dovranno andare in officina: nel gennaio di quest'anno Volvo ha venduto in Italia complessivamente 1.199 automobili e quelli passibili di richiamo sono ovviamente molte di meno.
LA GRANDE PAURA – In maniera del tutto simile a quanto si verifica in questi casi, Volvo sta contattando, via posta, i proprietari dei veicoli da richiamare invitandoli a portare le loro auto al rivenditore più vicino per l'aggiornamento del software: la “riparazione” dura circa mezz'ora ed è chiaramente gratuita. Lo spegnimento improvviso del motore è un'eventualità sempre pericolosa e solo a volte è causata da un'avaria. Un tragico e clamoroso esempio di questo tipo di defaillance è senza dubbio quello che ha riguardato molte automobili GM (leggi del difetto al sistema di accensione delle auto GM), causato da una molla che, essendo troppo debole, poteva riportare la chiave in posizione “accessory” causando lo spegnimento del motore e la disattivazione delle varie servoassistenze oltre che degli airbag. La vicenda potrebbe aver causato più di 100 vittime e ha avuto vari strascichi che hanno visto perfino l'incriminazione di NHTSA. Anche il Gruppo FCA è incorso in richiami di questo tipo, ad esempio quello di veicoli Chrysler e Jeep e per le Dodge Journey e Grand Caravan. Anche Ford ha avuto i suoi casi, ad esempio quello dei Transit e dei Ranger che si spegnevano per gli iniettori che andavano in tilt. Forse i costruttori dovrebbero impegnarsi di più per impedire queste pericolosissime evenienze: possibile che si debba rischiare la vita per una molla mal calcolata o un software non ben testato?