Le immagini shock riprese in un villaggio cinese mostrano che uccidere un pedone investito costa meno che salvargli la vita
Il video che vi mostriamo in questo articolo racchiude immagini agghiaccianti e crudeli. Mette in mostra un fenomeno molto diffuso in Cina, dove la pirateria stradale è “regolata” con strani provvedimenti che danno vita a decisioni raccapriccianti, così la percentuale di salvezza delle vittime si abbassa notevolmente fino ad andare incontro ad una morte più voluta che accidentale.
IL VIDEO – La premessa è d'obbligo: anche se avete deciso di non guardare il video, vi sconsigliamo di leggere quanto stiamo per scrivere, perché si tratta di una crudeltà a cui difficilmente si può dare spiegazione e chi di voi è molto sensibile potrebbe comunque rimanere turbato. Il video mostra delle riprese in un villaggio cinese: a distanza ragionevole da dove si sta riprendendo, si vede un bambino di tre anni stare in piedi dietro una Bmw X6. Chi sta guidando innesta la retromarcia senza accorgersi della presenza del bambino, così lo investe. Senza scendere per accertarsi di quanto accaduto, continua nella retromarcia, scavalca il piccolo corpo investito e ancora senza scendere dall'auto innesta la prima e avanza nuovamente passando sopra il piccolo travolto a terra.
QUALI REGOLE? – Non è tutto: quando l'automobilista riporta in avanti la sua X6, ripassando quindi sul corpo del bambino, scende dall'auto e questa inspiegabilmente torna indietro, ripassando sul bimbo. Una “sbadatezza” dovuta dal panico per quanto appena fatto o volontà di simulare l'incidente e di cambiare il posto di guida con il passeggero? Questo non lo sappiamo, possiamo soltanto ipotizzare; ad ogni modo il fenomeno della pirateria stradale in Cina è diventato sempre più diffuso con l'esplosione del mercato dell'auto. Ciò che fa riflettere è quanto decide la legge nel caso in cui un automobilista investe un pedone: il colpevole dovrà pagare le cure mediche della persona ferita per tutta la vita (in Cina sono molto costose). A quanto pare, lo sono molto di più rispetto a un semplice risarcimento che il colpevole deve alla famiglia della persona investita e successivamente morta. Detto ciò, si capisce bene a cosa vanno incontro i colpevoli; la legge li condanna a pagare ma la differenza negli atteggiamenti che si verificano la fanno le cifre.
LA PIRATERIA DA NOI – Chiudiamo questo articolo prendendo in considerazione qualche cifra contenuta nel rapporto dell'Asaps (Amici Polstrada) relativo la pirateria stradale nel nostro Paese, purtroppo in aumento. Nei primi 8 mesi del 2015, le piraterie gravi sono state 693, 59 in più rispetto allo stesso periodo del 2014 (+ 9,3%), i morti 94 (17 in più, +22% rispetto ai primi 8 mesi del 2014), i feriti 797 con 32 ingressi in più in ospedale rispetto ai 765 del 2014 (+4,2%). In agosto, per le sole piraterie mortali del 2015, la positività ad alcol e droga è schizzata al 28%, ma si tratta dei rilevamenti fatti con etilometro o narcotest ai fermati immediatamente dopo il delitto. Il 26% dei pirati identificati erano stranieri (22% nelle piraterie mortali) e sono stranieri anche il 10% delle vittime della pirateria. Le categorie più colpite sono i pedoni (49 morti) e i ciclisti (11 morti): insieme rappresentano il 64% delle vittime mortali. Fra le regioni più colpite troviamo la Lombardia con 117 episodi, il Lazio con 73 e il Veneto con 70.
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