USA, le auto pulite costano troppo e l'NHTSA pensa a un piano di salvataggio
Negli USA si vendono sempre meno auto e i limiti di emissioni non promettono bene, mentre i Costruttori cinesi sono dietro l'angolo

Negli USA si vendono sempre meno auto e i limiti di emissioni non promettono bene, mentre i Costruttori cinesi sono dietro l'angolo
La guerra del presidente USA Donald Trump alle riforme introdotte da Obama ha riempito le giornate presidenziali fin dal suo insediamento e se da un lato il pugno di ferro sulla produzione di auto oltre i confini USA ha costretto i Costruttori a tirare i remi in barca e rinunciare agli investimenti in Messico, dall'altro pare che anche l'NHTSA si sia convinta che i limiti di efficienza introdotti da Barack Obama nel 2012 rischiano di indebolire ulteriormente il mercato auto americano. D'altronde sono gli stessi Costruttori a urlare ai quattro venti che da anni la corsa pazza all'ecologia a tutti i costi alzerà il costo delle auto. E in un panorama dove le auto ibride giapponesi fanno la voce grossa e i Costruttori cinesi continuano a rosicchiare terreno c'è da prendere sul serio il campanello d'allarme di chi le auto le produce, almeno questo è l'indirizzo della National Highway Traffic Safety Administration sui futuri limiti di emissione delle auto.
L'ELETTRICO FRANTUMEREBBE IL MERCATO A riportare la notizia che l'NHTSA stia rivalutando l'efficacia a lungo termine dei limiti di emissione ridotta di Obama è Bloomberg. . L'amministrazione nazionale per la sicurezza del traffico autostradale sta considerando di tagliare drasticamente gli obiettivi di efficienza dl carburante per i veicoli futuri che sono stati fissati dal presidente Barack Obama nel 2012. Le case automobilistiche statunitensi vorrebbero standard di chilometraggio (miglia per gallone) più facili perché i miglioramenti aumenteranno il costo dei veicoli e richiederanno maggiori sforzi per piazzare sul mercato più veicoli elettrici, che sono attualmente in perdita (leggi qui le previsioni catastrofiche di Marchionne al lancio della Fiat 500e elettrica negli USA).
LA CINA E' SEMPRE PIU' VICINA L'America è la patria dei pickup, ed è proprio questo segmento a scontrarsi con la fattibilità tecnica di abbattere consumi ed emissioni. “Quindi, se gli standard di efficienza del carburante sono attenuati, allora Detroit non vede l'ora di vendere più dei suoi prodotti preferiti e più redditizi, contribuendo a compensare la resistenza di un mercato automobilistico che è a malapena in crescita nel complesso.”, scrive Bloomberg. Il problema più grande è che, con le vendite di veicoli degli Stati Uniti stazionarie, i Costruttori fanno numeri più importanti altrove e stando ai dati dei colleghi americani, quasi i due terzi dei veicoli General Motors sono stati venduti fuori dal Nord America.
LA CALIFORNIA PUNTA TUTTO SULL'ELETTRICO Intanto la Cina mostra gli artigli e la sua crescita del 20% del mercato auto dal 2007 rispetto agli Stati Uniti incute timore, perché secondo le profezie di BNEF (Bloomberg New Energy Finance) era prevista per gli Stati Uniti una crescita a 2 milioni di auto elettriche vendute nel 2025, contro 2,9 milioni in Cina e 1,8 milioni in Europa. Intanto la California (che con le auto elettriche dà lavoro a migliaia di persone, tanto da varare un piano di incentivi da 3 miliardi di dollari) annuncia battaglia.