
Le consegne della Model 3 sono ripartite grazie a una tenda accanto alla Tesla Gigafactory incompleta: finito il sogno della fabbrica automatizzata?
La Tesla Model 3 è finalmente decollata, ma i clienti che hanno resistito alla tentazione di annullare i preordini per lo slittamento delle consegne potrebbero dovere tutto a una tenda top secret eretta nel deserto accanto alla Gigafactory in costruzione. Sembrerebbe infatti che da quando la mega tensostruttura (con tanto di sorveglianza armata) ha ampliato l'area di lavoro in costruzione nel deserto del Nevada dove un giorno saranno assemblate solo batterie, Tesla è riuscita a portare a regime la produzione della piccola elettrica tanto (troppo) attesa. Ora l'obiettivo sembrerebbe quello delle 6 mila unità prodotte alla settimana, ma dove è finita l'idea futuristica della fabbrica totalmente automatizzata di Elon Musk?
QUEI ROBOT CHE NON RALLENTANO LE AUTO Il piano produttivo della Tesla Model 3 era finito all'onore delle cronache per l'incapacità di concretizzare un obiettivo che frullava nella testa del CEO Elon Musk da tempo: costruire una fabbrica totalmente automatizzata. Un traguardo che Tesla ha provato a mettere a segno con la nuova Model 3 assegnando il compito a Doug Field, a capo della produzione. I robot che avrebbero dovuto risolvere gran parte dei problemi che normalmente si possono verificare su una linea di produzione impegnata da operai in carne ed ossa, hanno invece trasformato il sogno in un incubo. Lo stesso Elon Musk ha infatti pubblicamente dichiarato che l'eccessiva automazione ha creato problemi alla produzione della Model 3, colpa dei robot quindi se le consegne non sono partite subito. Poi però Musk ha messo in congedo Field (mai più rientrato nella sua posizione) acquisendo ad interim anche le funzioni di responsabile della produzione della Tesla Model 3, della serie, se vuoi le cose fatte bene, te le devi fare da solo.
COSA SUCCEDE NELLA TENDA SEGRETA Non è dato sapere cosa avvenga nella tenda misteriosa eretta a due passi dalla Gigafactory, visto che le uniche foto esterne sono state scattate a debita distanza dal coraggioso fotografo Stephen Lam e a giudicare dalle guardie armate che sorvegliano la recinzione metallica non deve trattarsi sicuramente di un deposito di stoccaggio. L'effetto della tenda però è chiaramente interpretabile da un tweet di Elon Musk che ha scritto “7000 auto in 7 giorni”.
IL PROGRAMMA DELLA GIGAFACTORY Ma la Gigafactory a che punto è? Al momento la sua costruzione sarebbe al 30% di avanzamento equivalente a circa 450 mila metri quadrati di aree di lavoro su diversi livelli, il che fa pensare che la fine dei lavori non è molto vicina. E lo confermerebbero anche dichiarazioni dell'azienda in cui spiegano che “La sua costruzione procede per fasi, di modo che Tesla possa avviare immediatamente la produzione all'interno delle sezioni già terminate e successivamente continuare a espandersi”. Il regime operativo della Gigafactory sarà di 35GWh l'anno di batterie e farà affidamento sull'elevata automazione per abbattere notevolmente i costi delle batterie implementando economie di scala e ottimizzando i processi. Impresa ardua? Probabilmente si ma se c'è una cosa che abbiamo imparato da Elon Musk è che se decide di mandare un'auto nello spazio, è capace di farlo!