
Sistemi di monitoraggio del conducente: come funzionano
I sistemi di monitoraggio del conducente: come funzionano e perché, combinati con gli ADAS, aumenteranno la sicurezza salvando molte vite umane
I sistemi di monitoraggio del conducente: come funzionano e perché, combinati con gli ADAS, aumenteranno la sicurezza salvando molte vite umane
L’obiettivo di ridurre gli incidenti stradali nel mondo e salvare vite umane ha trovato un valido alleato nei sistemi di monitoraggio del conducente (DMS), quei dispositivi elettronici che riescono, tramite una o più telecamere rivolte verso il conducente, a rilevarne il suo livello di attenzione, intervenendo in caso di necessità secondo una serie di azioni crescenti. Che partono da un semplice avviso acustico per allertare il guidatore del pericolo e proseguono mantenendo la corsia o, nelle ipotesi più estreme, rallentando o addirittura fermando il veicolo.
SISTEMI DI MONITORAGGIO DEL CONDUCENTE: LA SITUAZIONE ATTUALE
I sistemi di monitoraggio del conducente diventeranno probabilmente il sistema di sicurezza automobilistico leader nel mondo. E questo succederà nel giro di pochi anni. Alcuni costruttori hanno già realizzato ottimi sistemi di monitoraggio come Super Cruise di General Motors, che dopo aver debuttato su alcuni modelli Cadillac sbarcherà entro il 2023 su molte altre vetture del gruppo, e BlueCruise di Ford. E anche Tesla, con uno degli ultimi aggiornamenti del software, ha introdotto una nuova funzionalità di monitoraggio del livello di attenzione del conducente, in coincidenza col rilascio del sistema Tesla Vision per la rilevazione degli ostacoli all’esterno dell’auto. È facile intuire che seguiranno a cascata tutte le altre case automobilistiche.
I SISTEMI DI MONITORAGGIO DEL CONDUCENTE POSSONO SALVARE MOLTE VITE
Del resto i produttori di automobili devono rispondere alle pressanti richieste delle istituzioni governative che chiedono di realizzare vetture sempre più sicure per abbattere il numero degli incidenti stradali, che hanno costi sociali altissimi. Per fortuna negli ultimi anni la tecnologia ha fatto passi da gigante. Un recente studio ha riportato per esempio che i soli sistemi avanzati di frenata d’emergenza hanno ridotto gli incidenti con auto e moto del 33%. Una percentuale altissima se pensiamo che ci sono voluti ben 39 anni (dal 1980 al 2019) per vedere il numero di vittime per incidenti stradali diminuire del 29%. Immaginiamo quindi quale impatto potrebbe avere un utilizzo su larga scala dei sistemi di monitoraggio del conducente…
SISTEMI DI MONITORAGGIO DEL CONDUCENTE E ADAS: UNA COMBINAZIONE PERFETTA
Quasi tutte le vetture di nuova generazione sono già munite di sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) come la frenata automatica d’emergenza, l’avviso del cambio di corsia, il Blind Spot Assist e molti altri. Tuttavia queste tecnologie, che funzionano benissimo, potrebbero funzionare ancora meglio se combinate con i DMS. Ad esempio, un’auto che monta un sistema di monitoraggio del conducente in combinazione con la frenata automatica d’emergenza sarebbe in grado di rilevare in anticipo se il conducente è distratto e, di conseguenza, potrebbe aumentare la distanza con gli altri veicoli prima ancora che l’AEB inizi a fermare la vettura. Allo stesso modo, l’assistenza al mantenimento della corsia potrebbe diventare più sensibile e controllare meglio il veicolo. La combinazione ADAS + DMS creerà un sistema di sicurezza del veicolo davvero robusto.
SISTEMA DI MONITORAGGIO DEL CONDUCENTE E PRIVACY: COME FUNZIONA
Ma con tutte queste telecamere ‘puntate’ sul conducente, come la mettiamo con la privacy? In realtà i sistemi di monitoraggio del conducente utilizzano un impianto a circuito chiuso, vuol dire che tutti i dati rimangono a bordo del veicolo. Inoltre la telecamera che monitora il conducente utilizza algoritmi e tecnologie avanzate per ‘guardare’ solo i punti sensibili (sugli occhi e sul viso): nessun video viene registrato e il sistema si limita solo a fornire assistenza in tempo reale. Insomma, ai DMS non interessa sapere nulla sull’identità del conducente ma soltanto se la sua attenzione è rivolta verso la guida. E tanto basta per avere un’efficacia altissima.