Si è concluso il progetto PAsCAL che ha coinvolto anche i militari dell’Esercito nei test sulla formazione alla guida di veicoli autonomi e connessi
Con i veicoli sempre più automatizzati, prende piede l’importanza di adeguare la formazione dei conducenti professionali e non alla guida autonoma e semiautonoma. Un ambito in cui l’impiego dei simulatori di guida virtuali si è dimostrato fin da subito di particolare importanza. Ma come dimostra il progetto PAsCAL con il coinvolgimento dell’Esercito Italiano, al centro di Sicurezza ACI Sara, non deve essere il solo modello formativo impiegato per garantire un adeguato livello di coinvolgimento e percezione del conducente al volante.
COS’E’ IL PROGETTO EUROPEO PAsCAL
Il comportamento al volante e l’accettazione dei veicoli connessi e a guida autonoma è un traguardo ottenibile solo attraverso un’adeguata informazione e formazione, in base ai livelli professionali e di automazione. Sulla base di questa premessa è stata sviluppata la metodologia didattica teorico-pratica nell’ambito del progetto PAsCAL che ha coinvolto diverse categorie di conducenti:
– persone che non avevano ancora accumulato una pregressa esperienza di guida;
– autisti esperti;
– autisti e formatori professionisti.
PAsCAL è l’acronimo di “Enhance driver behaviour and Public Acceptance of Connected and Autonomous vehicLes”, cioè “Migliorare il comportamento del conducente e l’accettazione pubblica dei veicoli connessi e autonomi”. E’ un progetto europeo volto a testare l’accettazione da parte del pubblico ed evidenziare eventuali criticità. Il progetto, come riporta l’Automobile Club d’Italia, si è concluso a fine febbraio con lezioni pratiche a bordo di veicoli connessi e autonomi al Centro di Guida Sicura ACI Sara di Lainate. Alle esercitazioni pratiche di guida hanno partecipato 91 conducenti di cui, 79 militari della Brigata Alpina Taurinense e Comando NATO di Milano e 12 civili.
I TEST DI GUIDA AUTONOMA CON GLI ISTRUTTORI PROFESSIONISTI
La metodologia adottata è sviluppata in un modulo teorico e uno più pratico che utilizza le funzionalità sviluppate nell’Home Study Simulator. Questo approccio è stato elaborato in base a diverse esperienze acquisite in altri contesti sperimentali:
– osservazioni effettuate con l’utilizzo del simulatore di guida HSS durante i test effettuati nel Regno Unito da RED Driving School e da ACI Ready2GO in Italia;
– esperienze didattiche maturate negli anni dagli istruttori delle autoscuole affiliate ad ACI, sia attraverso Ready2Go, sia RED Driving School.
TEST IN ITALIA E UK: IL SIMULATORE DI GUIDA AUTONOMA NON BASTA
I test pratici si sono svolti in Italia, nell’estate 2021, con il coinvolgimento di 230 allievi tra le province di Modena, Savona e Lecco e nel Regno Unito. In Inghilterra si sono tenuti 6 open day rivolti a studenti e autisti esperti presso il RDS National Training Centre di Donington. L’ACI afferma che “pur essendo un elemento fondamentale della formazione, il simulatore di per sé non è sufficiente a preparare i conducenti a livelli avanzati di guida autonoma”. Il Club sottolinea l’importanza di integrare la conoscenza dei sistemi elettronici di bordo e una parte pratica che permetta concretamente al conducente di sperimentarli e mettersi alla prova.