Saab: pronte le 9-3 elettriche ma il Grifone graffia i cinesi
Saab è risorta dai debiti grazie a NEVS ma la diatriba nata sul Logo del Grifone di casa potrebbe minacciare una scommessa da 12 miliardi di euro

Saab è risorta dai debiti grazie a NEVS ma la diatriba nata sul Logo del Grifone di casa potrebbe minacciare una scommessa da 12 miliardi di euro
La svedese NEVS ha allestito due modelli di auto elettrica sviluppati sulla base della Saab 9-3 da destinare al mercato cinese; sul materiale promozionale delle nuove vetture l'azienda ha “candidamente” impiegato il badge Saab e un logo fortemente ispirato alla storica effige del Grifone. La reazione di chi detiene proprietà e diritti sull'uso del marchio scandinavo non si è fatta attendere.
IL NOME SAAB NON SI TOCCA! – Le vicende che nell'ultimo decennio hanno tormentato fino all'orlo del fallimento la svedese Saab sono ormai storia; la casa automobilistica scandinava venne rilevata nel 2012 da NEVS (National Electric Vehicle Sweden) azienda formalmente svedese, ma di proprietà cinese. Alla nuova gestione venne però revocato il diritto all'uso del marchio e del logo Saab circa 2 anni fa, in seguito alla sua richiesta di tutela dal fallimento (leggi Saab e il rischio della bancarotta). A detenere i diritti esclusivi sugli storici simboli è infatti Saab AB, il ramo del Gruppo impegnato nella costruzione di aeroplani e armamenti per la Difesa. Il portavoce del Gruppo svedese, Sebastian Carlsson, ha fermamente dichiarato: “abbiamo revocato a NEVS il diritto di utilizzare il marchio, la discussione in merito è definitivamente chiusa”.
UN NUOVO MARCHIO PENSATO PER LA CINA – Mancando i margini di una trattativa i vertici di NEVS hanno già optato per una soluzione alternativa, creare presto un marchio ex-novo, idoneo alla commercializzazione delle 9-3 elettriche sul mercato cinese (leggi la ripresa della produzione per la Saab 9-3). Lo ha comunicato Kai Joahn Jiang, leader del nuovo brand eco-friendly, durante una intervista a Sveriges Radio. La cordata di investitori cinesi quindi rinuncia a polemiche mediatiche e a costosi scontri legali, preferendo sorvolare sulla questione del marchio e puntare dritto agli ambiziosi obiettivi commerciali. All'ombra della Muraglia Cinese è tangibile il fermento e l'interesse verso automobili a basso impatto ambientale; NEVS, risolti i problemi legati al debito Saab, vuole investire in maniera massiccia per divenire uno dei leader dell'auto elettrica in Cina.
UNA SCOMMESSA MILIARDARIA SULLA MOBILITA' ELETTRICA – Sono difatti numerosi i fronti sui quali NEVS sta muovendo capitali ed energie; entro il 2020 verrà inaugurato un nuovo stabilimento produttivo in Cina, nel quale assemblare le berline elettriche con componenti provenienti dalle fabbriche svedesi. Il nuovo impianto sarà fondamentale per concludere due grosse commesse già stipulate. NEVS dovrà infatti fornire 150.000 vetture alla società cinese di leasing Panda New Energy e altre 20.000 auto alla connazionale Volinco che le impiegherà come flotta aziendale (leggi l'ampliamento della gamma elettrica Saab). Si tratta di obiettivi ambiziosi, per un valore stimato di circa 12 miliardi di euro, capaci, qualora raggiunti, di trasformare in pochi anni un'azienda sull'orlo del fallimento in un colosso delle quattro ruote…mentre il marchio Saab rimarrà chiuso in un cassetto, forse per sempre.