
Il richiamo Takata sfonda le stime: da 29 a 40 milioni gli airbag difettosi. L'NHTSA non commenta ma si prospettano tempi duri per l'azienda
Il richiamo di airbag Takata comincia ad avere proporzioni sempre più disastrose, configurandosi come il più grande richiamo automobilistico di tutti i tempi negli USA. Le auto che montano i dispositivi difettosi sono salite a circa 40 milioni, e l'azienda è sempre più vicina al fallimento a causa degli esborsi per i risarcimenti.
LE PROPORZIONI DEL RICHIAMO Quello che già prima si prospettava essere il richiamo automobilistico più grande della storia pare aver aumentato il suo negativo raggio di espansione, coinvolgendo un numero di auto che potrebbe addirittura arrivare a 40 milioni. L'aggravio rispetto alle previsioni finora divulgate sarebbe dovuto al coinvolgimento di un numero di dispositivi che non avrebbe al proprio interno l'essiccante. I Costruttori che hanno visto le proprie auto coinvolte in questo scandalo dalle proporzioni mondiali sono diversi, in totali 12 tra i quali Mazda, FCA, BMW (leggi l'ultimatum dato a BMW per il richiamo degli airbag Takata) e Mercedes, ma il brand più colpito è senza dubbio la Toyota, che dovrà far rientrare in officina circa 15 milioni di vetture (leggi le proporzioni del richiamo Takata per Toyota).
IL PROBLEMA DELL'AIRBAG Gli airbag difettosi potrebbero aprirsi improvvisamente con una forza tale da distruggere completamente la sede di montaggio e letteralmente “sparare” nell'abitacolo una serie di frammenti di metallo. La pericolosità di tale airbag è stata più volte sottolineata in modo infausto dalla morte o dal ferimento più o meno grave di persone in tutto il mondo – attualmente si contano 11 decessi e 140 feriti (leggi qui i danni provocati dall'airbag Takata difettoso) – e l'azienda stessa ha messo in guardia i propri clienti, suggerendo di non utilizzare l'auto per evitare ulteriori incidenti.
LE SORTI DI TAKATA Con uno scandalo di tale portata la Takata è ad un passo dal crack finanziario (leggi i fondi stanziati per i maxi-romborsi), poiché la liquidità dell'azienda è stata bloccata per sopperire non solo ai costi tecnici delle varie campagne di richiamo in tutto il mondo, ma anche per risarcire le famiglie delle vittime di incidenti causati dall'apertura spontanea del dispositivo. Jared Levy, portavoce di Takata stessa, ha dichiarato che “l'azienda è al lavoro per sopperire ai problemi dovuti agli airbag e per sviluppare con i Costruttori delle strategie a lungo termine per risolvere la questione”. La NHTSA americana, National Highway Traffic Safety Administration, ha fatto sapere attraverso il portavoce Bryan Thomas semplicemente che si sta investigando sulle cause dei difetti e che verranno presi provvedimenti seri in merito. Intanto il CEO di Takata è stato dimessi, così come i manager al vertice dell'azienda sono stati “tagliati” (leggi del disperato tentativo di rifondazione dell'azienda).