Ricambi giapponesi a peso d'oro. Mega multa negli USA da 130 milioni

L'Antitrust USA ha smascherato un altro cartello sul prezzo dei ricambi, stavolta guarnizioni fornite a Honda, Toyota e Subaru

 
Ricambi giapponesi a peso d'oro. Mega multa negli USA da 130 milioni L'Antitrust USA ha smascherato un altro cartello sul prezzo dei ricambi

L'Antitrust USA ha smascherato un altro cartello sul prezzo dei ricambi, stavolta guarnizioni fornite a Honda, Toyota e Subaru

22 Luglio 2016 - 07:07

Ancora con la pistola fumante dopo aver steso con una multa record Denso, uno dei più grandi fornitori di componentistica automotive, l'Antistrust americana mette a segno un altro colpo plateale. A finire nel mirino del garante è un'altra volta un cartello di ricambi auto, dietro il quale ha operato per anni il produttore nipponico di guarnizioni in gomma Nishikawa Rubber Co Ltd. L'Azienda giapponese ha ammesso subito la colpa, accettando di pagare la pesante sanzione proposta dal Dipartimento di Giustizia, ben 130 milioni di dollari.

CONCORRENZA SLEALE SUI RICAMBI Il cartello dei ricambi si sarebbe costituito nell'ormai lontano 2000 e, secondo gli atti depositati dal Dipartimento di Giustizia alla corte del Kentucky, sarebbe andato avanti almeno fino al settembre del 2012. Nishikawa è stata accusata di aver violato lo Sherman Antitrust Act in collusione con altri fornitori per sopprimere ed eliminare la concorrenza nel settore dei ricambi automotive (In Europa si indaga sull'Irongate, il cartello dell'acciaio). I mercati nei quali il cartello ha operato sono gli Stati Uniti e il Canada, principalmente per forniture alle compagini americane di Honda, Toyota e Subaru. Secondo il magazine Autonews l'indagine, ancora in corso, avrebbe già raggiunto proporzioni epocali e vedrebbe coinvolte 45 aziende, già accusate e per le quali sarebbero state proposte multe, complessive, per 2.8 miliardi di dollari.

AMMISSIONE A CAPO CHINO I vertici di Nishikawa non hanno cercato scappatoie e preferiscono evitare le inevitabili battaglie legali in tribunale. Il produttore, che ha sede nella città di Hiroshima, ha ammesso le proprie colpe, dichiarandosi disposto ad accettare la multa che gli verrà elevata. Il vice procuratore generale Brent Snyder in una dichiarazione sulla vicenda ha precisato: “Nishikawa ha accettato di pagare a caro prezzo la sua partecipazione alla cospirazione che ha danneggiato i consumatori negli USA e in Canada” aggiungendo poi “Tuttavia riconosciamo il merito di Nishikawa di aver ammesso la propria colpa e di avere accettato le conseguenze, dichiarandosi disposta a tracciare un nuovo percorso verso la conformità e la correttezza”.

PUGNO DI FERRO CONTRO IL MARCIUME L'ammissione di colpa da parte dell'azienda giapponese arriva dopo la condanna in aprile di uno dei suoi ex dirigenti, Keiji Kyomoto accusato per il cartello già nel 2015. Il tribunale ha condannato il manager di Nishikawa a 18 mesi di detenzione e al pagamento di una multa di 20 mila dollari. Continua quindi la linea dura a Stelle e Strisce per combattere e sanzionare pesantemente il marciume sul quale sembra galleggiare parte del comparto automotive. Sono trascorsi solo pochi giorni da quando Denso ha deciso di piegarsi alle due class action intentate negli Stati Uniti e accettando di pagare la colossale cifra di 255 milioni di dollari, 193,8 milioni per risarcire i consumatori e 61,2 milioni le concessionarie (Leggi tutto sulla maxi multa a Denso).

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