Renault richiama la Zoe: le auto elettriche hanno problemi ai freni
Anche se poco diffuse, le elettriche sono in numero sufficiente da incorrere in richiami: in più di 10.000 Zoe si dovrà controllare un tubo dei freni

Anche se poco diffuse, le elettriche sono in numero sufficiente da incorrere in richiami: in più di 10.000 Zoe si dovrà controllare un tubo dei freni
Le auto elettriche sono molto diverse da quelle tradizionali, avendo per esempio un numero di componenti meccanici molto inferiore a quello di quelle con motore a scoppio. La parte “finale” del sistema frenante, quella più vicina alle ruote, è però praticamente identica ed è proprio qui che si annida l'origine del richiamo per la Renault Zoe.
GALEOTTO FU IL TUBOIn effetti la parte “superiore” dell'impianto frenante di un'elettrica può prevedere una pompa per il vuoto – depressore – perché l'eventuale servofreno, mancando il collettore d'aspirazione, non potrebbe ottenere la depressione necessaria al suo funzionamento. Le elettriche e le ibride hanno comunque bisogno di evolute logiche di funzionamento dei freni perché se si tratta di un rallentamento allora interviene il recupero dell'energia che deve però prontamente integrarsi con una frenata tradizionale se si desidera una decelerazione maggiore, richiesta premendo di più sul pedale (leggi la prova della Nissan Leaf Tekna, cugina della Zoe). Se per generare la pressione necessaria alla frenata la Zoe non ha il classico servofreno a depressione ma bensì una pompa elettrica che mette in pressione il fluido, la parte “finale” del suo impianto è invece identica a quella delle altre auto, comprendendo il modulo ABS – ESC, pinze, dischi e tubazioni fisse e flessibili. Sono proprio queste ultime la sede del difetto: in 10.649 esemplari i tubi flessibili che arrivano alle pinze anteriori – necessari per seguire i movimenti delle ruote durante la sterzatura – possono interferire con pannelli di rivestimento del passaruota e quindi danneggiarsi e usurarsi prematuramente per i continui sfregamenti.
RICHIAMO PRUDENZIALELe vetture interessate dal richiamo sono state prodotte tra il 2012, l'anno del lancio, e il 6 ottobre 2014. Ricordiamo che Renault ha prodotto l'anno scorso 19.115 Zoe nel suo stabilimento di Flins e che la produzione totale dal lancio è stata di 42.300 veicoli: il richiamo interessa quindi il 25 % circa del totale, una percentuale non indifferente. Dalla Renault fanno sapere che si tratta di una semplice precauzione, dato che nessun incidente è stato segnalato come riconducibile al difetto. Un portavoce della Casa francese ha detto che “le operazioni che saranno compiute nelle officine Renault consisteranno nel controllare la collocazione dei rivestimenti dei passaruota e nella sostituzione dei tubi dei freni qualora si riscontrasse un posizionamento sbagliato di qualche particolare. La durata massima dell'intervento, ovviamente totalmente gratuito e finalizzato ad evitare sfregamenti del tubo, è di quattro ore e mezza nel caso qualche particolare debba essere sostituito”.
C'È UNA PICCOLA “SCOSSA”?Ricordiamo che la Renault Zoe (guarda la sua versione speciale presentata al Salone di Ginevra) ha recentemente usufruito di un miglioramento nel motore, prodotto nello stabilimento di Cléon, situato vicino a Flins: la sua sigla identificativa R240 richiama infatti l'autonomia dichiarata, arrivata a 240 km per l'appunto (leggi come l'auto elettrica alimenti 100 posti di lavoro). La Zoe ha evidenziato buoni risultati nelle prove di crash – ha ottenuto 5 stelle nella sessione con la Octavia, la Auris e la Rav 4 – ma non sta conseguendo risultati di vendita brillantissimi. Qualcosa però sembra muoversi per le elettriche, dato che nel 2015 per la prima volta i privati sono diventati la maggioranza in Francia (57,4%) negli acquisti di queste auto e il loro peso, rispetto agli acquisti delle società, continua a crescere: in questo inizio del 2016 esso è arrivato al 58,6%. La tendenza si estende a tutta l'Europa: le vendite di auto elettriche sono raddoppiate rispetto al 2014: le 185.000 immatricolazioni, raggiunte massimamente con la Zoe e la Nissan Leaf in paesi pionieri come l'Olanda e la Norvegia, equivalgono all'1,3% delle vendite in Europa, una percentuale meno irrisoria di quella degli anni precedenti.