
A Bologna nasce la prima autoscuola interattiva per persone con disturbi dell'attenzione da un progetto con l'Università di Bologna
Il disturbo dell'attenzione può essere un ostacolo per chi prova a prendere la patente di guida di motocicli o autoveicoli, tanto che secondo un recente studio svedese condotto su un campione di 17 mila persone è stato definito un vero pericolo per la sicurezza stradale almeno nella metà dei casi in cui l'ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività) poteva essere il fattore scatenante di un incidente stradale. Una ricerca nostrana portata avanti dall'Università di Bologna, nella facoltà di Scienze della Formazione su un'idea di Confarca (la confederazione italiana delle autoscuole e degli studi di consulenza) ha presentato un metodo didattico interattivo dedicato a soggetti affetti da disturbo dell'attenzione – Leggi qui tutte le novità in vigore dal 2017 sulla patente. Vediamo come cambierà l'approccio didattico nelle autoscuole 3.0 e perché è importante non sottovalutare quello il DSA, che si configura come una vera malattia, spesso insabbiata da stress o iperattività.
IL PROGRAMMA PER ISTRUTTORI Ideato dalla Confarca, con la collaborazione dei docenti della facoltà di Scienze della Formazione della Università di Bologna, il percorso di approfondimento per le didattichesi basa sul metodo FlippedClassroom che include l'utilizzo di internet ed app sugli smartphone dei discenti, videolezioni e simulazioni virtuali per l'apprendimento dinamico. Il metodo interattivo si abbina a moduli didattici per il trasferimento di conoscenze ai soggetti con disturbi specifici dell'apprendimento(DSA). La prima fase sperimentale del progetto – fa sapere Confarca – si articolerà in tre giornate di formazione dedicate agli operatori delle autoscuole, che si svolgeranno presso il CUBO (Centro Unipol Bologna) il 24 febbraio, il 3 marzo ed il 7 aprile 2018, a cui parteciperanno tre docenti dell'università felsinea.
LO STUDIO SVEDESE SULL'IPERATTIVITA' Focalizzare l'attenzione e controllare l'impulsività o l'iperattività sono i 2 filoni di ricerca portati avanti da uno studio svedese qualche mese fa che avvalorano la necessità di istruire con metodi specifici i candidati che vogliono prendere la patente di guida. Secondo questo studio condotto dal Karolinska Institute e pubblicato dalla rivista JAMA Psychiatry il comportamento stradale di molti automobilisti non si può giustificare sempre conla spericolatezza ma trova ampia corrispondenza nella presenza di disturbi dell'attenzione. Fenomeni come accelerare bruscamente, guidare a zigzag, accelerare e frenare nel traffico senza motivo son quelli più frequenti emersi indistintamente dal sesso alle simulazioni di guida su 17 mila individui durante 3 anni. Dalla ricerca è venuto fuori che un'adeguata terapia comportamentale ha sortito maggiori effetti sugli uomini affetti da ADHD per i quali il rischio di provocare incidenti è calato dal 41 al 49% rispetto alle donne.
LA VOCE DI CONFARCA “È un progetto innovativo, sulla falsariga di quello già attuato dal MIUR per avviare nelle scuole istruzione un percorso di didattica interattiva ed inclusiva” spiega Luigi Patera, coordinatore regionale dell'Emilia Romagna della Confarca: “In questo modo il docente s'allontana dalla figura classica dell'insegnante, diventando bensì un facilitatore nel trasmettere e far provare conoscenze attraverso un metodo 3.0 che facilità anche quei soggetti con disturbi cognitivi”. Leggi qui tutte le novità per restare aggiornato sulla Patente di guida e la guida per rinnovarla.