
Stellantis incontra il Governo e conferma i suoi piani, ma detta anche specifiche condizioni per il futuro della produzione in Italia
Stellantis ha confermato il suo impegno in Italia, ma non senza chiarire le condizioni per il futuro della produzione dei modelli per il mercato di massa. Durante l’insediamento del Tavolo per lo Sviluppo dell’Automotive con il Ministero del Made in Italy, Stellantis ha parlato di un percorso collaborativo con tutte le parti coinvolte, inclusi Ministero, ANFIA, Regioni e Sindacati, con l’obiettivo di sostenere la produzione di veicoli nel Paese. Al centro delle potenziali intese però ci sono le sfide da affrontare, in particolare legate alla normativa Euro 7 in discussione.
STELLANTIS IN ITALIA: 90% DI MASERATI E 85% DEI FURGONI VENDUTI ALL’ESTERO
Davide Mele, Responsabile di Corporate Affairs Italia di Stellantis, ha sottolineato la volontà del gruppo di sostenere l’Italia come parte integrante della strategia globale. Un comunicato ufficiale sottolinea che “L’azienda ha contribuito in modo significativo all’economia italiana, generando un surplus di 11 miliardi di euro dal 2021 a giugno 2023 grazie alla produzione di veicoli esportati in tutto il mondo”. Mele ha dichiarato che “l’85% della produzione di Atessa (dove vengono assemblati i veicoli commerciali Fiat, Peugeot e Citroen, ndr) o il 90% delle Maserati prodotte in Italia viene esportata”.
STELLANTIS, MADE IN ITALY MA SENZA EURO 7
Stellantis ha presentato un piano dettagliato con piani specifici per ciascuno degli stabilimenti italiani, mirando a produrre il più ampio portafoglio di veicoli degli ultimi 10 anni. Tuttavia, la realizzazione di questi obiettivi è vincolata a fattori abilitanti specifici. Il manager ha chiaramente indicato la necessità di affrontare le sfide legate alla normativa Euro 7 per garantire la produzione continua di modelli accessibili in Italia.
“Al di là del livello di performance di ogni impianto, sono cruciali una serie di fattori abilitanti specifici, come la cancellazione dell’impatto della normativa Euro 7 per la continuazione della produzione di modelli accessibili in Italia (vedi la Fiat Panda Elettrica di cui si è già “appropriata” la Serbia, ndr), gli incentivi adeguati per i clienti di veicoli elettrici per sostenere il mercato e lo sviluppo della rete di ricarica, e il miglioramento della competitività industriale di Stellantis e dei fornitori italiani, incluso il costo dell’energia“, ha dichiarato Mele.
GIGAFACTORY E RIGENERAZIONE COMPONENTI STELLANTIS IN ITALIA
Durante l’incontro con le autorità italiane, sono stati confermati i piani degli impianti Stellantis in diverse località italiane. Dalla costruzione della terza Gigafactory europea a Termoli alla produzione delle auto elettriche dei Brand Premium a Melfi, Stellantis ha dato testimonianza del suo impegno per l’elettrificazione e l’innovazione in Italia. “A settembre, nel complesso industriale di Mirafiori, abbiamo inaugurato”, ha spiegato Mele, “l’innovativo Battery Technology Center che permetterà di testare e sviluppare i pacchi batteria per i veicoli elettrici che alimenteranno i futuri prodotti della gamma Stellantis”. Successivamente sempre nell’area di Mirafiori Stellantis ha avviato il Circular Economy Hub (nelle foto, ndr), focalizzato sul recupero e rigenerazione dei componenti auto. I due progetti hanno richiesto un investimento totale di oltre 80 milioni di euro.