Seat Ateca: le sospensioni attive DCC bocciate al test dell’alce La Seat Ateca sotto stress nel test dell’alce non eccelle nonostante i sistemi DCC e le ruote da 19 pollici optional: ecco il video e i risultati della prova

Seat Ateca: le sospensioni attive DCC bocciate al test dell’alce

La Seat Ateca sotto stress nel test dell’alce non eccelle nonostante i sistemi DCC e le ruote da 19 pollici optional: ecco il video e i risultati della prova

26 Luglio 2021 - 11:07

La Seat Ateca è stata sottoposta al test dell’alce per verificare a quale velocità una sterzata improvvisa per evitare un ostacolo diventa difficile da gestire. Il test è diverso da tutti gli altri che abbiamo visto fino ad oggi poiché il modello in prova aveva sospensioni adattive DCC e i cerchi da 19 pollici optional.  Investire in sospensioni attive e ruote più grandi ha effetti sul controllo dell’auto in una sterzata di emergenza? La risposta è nel video del test dell’alce della Seat Ateca realizzato dal magazine spagnolo Km77, specializzato in test e prove su strada. Ecco in cosa consiste il test dell’alce e come si comporta in una sterzata improvvisa la Seat Ateca con DCC e ruote da 19 pollici.

COME AVVIENE IL TEST DELL’ALCE

Il test dell’alce (o Moose Test) si basa sulla norma ISO 3888-2. In pratica il collaudatore al volante dell’auto da testare guida fino a una velocità di prova costante. Quando arriva a un punto contrassegnato dai coni sterza improvvisamente per evitare un ostacolo, che potrebbe essere un’altra auto o un animale selvatico. Prima della sterzata il conducente alza il piede dall’acceleratore e la manovra di evitamento avviene solo utilizzando il volante e senza alcun altro comando ma con il sistema di sicurezza ESP attivo. La sterzata si svolge in due fasi:

– l’evitamento dell’ostacolo, eseguito a una velocità sempre più alta nelle varie prove. Questo per verificare qual è il limite in cui il volante, le sospensioni, il telaio e gli pneumatici consentono un controllo gestibile anche davanti a un ostacolo imprevisto;

– il rientro nella traiettoria iniziale (un corridoio di coni largo 3 metri) senza richiedere eccessive correzioni di volante e senza abbattere coni. Si possono verificare in caso di sovrasterzo (tendenza al testacoda) o sottosterzo (le ruote anteriori scivolano lateralmente e l’auto allarga la traiettoria) entrambi comportamenti di un’auto che ha raggiunto i suoi limiti di stabilità;

Oltre al test dell’alce, la Seat Ateca è stata messa alla prova anche nello slalom tra i coni a velocità costante di circa 70 km/h. In questo test la tendenza al rollio (l’auto si corica lateralmente) è esasperata per portare al limite l’aderenza degli pneumatici. Ecco come sono andate le due prove sulla Seat Ateca nel video qui sotto.

SEAT ATECA: COME VA NEL TEST DELL’ALCE O MOOSE TEST

Al momento test dell’alce la Seat Ateca era equipaggiata con pneumatici estivi Bridgestone Potenza S001 235/40 R19 e sistema Dynamic Chassis Control, entrambi optional. Il Dynamic Chassis Control cambia la taratura e la risposta di ammortizzatori e sterzo, regolati elettricamente in base alla modalità di guida: Normal, Sport e Comfort. Fino alla velocità di 76 km/h (prima dei tradizionali 77 km/h di riferimento per questa prova) la Seat Ateca permette un controllo ottimale senza scomporsi. A velocità più alte però questi upgrade non si rivelano vantaggiosi ai fini del test. “I risultati nella manovra di evitamento sono stati mediocri”, afferma il magazine. Nella modalità Sport, l’ESC rallenta efficacemente l’auto che resta stabile nei trasferimenti di carico, tuttavia non sembrano emergere particolari vantaggi dalla taratura più performante. Il rollio non è molto inferiore rispetto al precedente tentativo a velocità inferiori. Invece è aumentato notevolmente il sottosterzo, che ha impedito di seguire la traiettoria impostata dal guidatore”.

SEAT ATECA NELLA PROVA DELLO SLALOM

Nel test dello slalom la Seat Ateca mostra un comportamento (in modalità Sport) molto migliore del test dell’alce. “L’Ateca cambia appoggio molto rapidamente e si muove tra i coni in modo fluido e con oscillazioni minime. In questo caso, l’efficacia del controllo di stabilità è stata esemplare, con un minimo azionamento solo quando l’auto viaggiava a velocità maggiore”.

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